Insorge il fronte del 'No'
Referendum. Renzi scrive agli italiani all'estero: "Ci date una mano? Basta un sì". Ed è polemica
Matteo Renzi prende carta e penna e scrive una lettera per promuovere il 'sì' al referendum. I comitati del 'no' chiedono un incontro con Mattarella e con il ministro Paolo Gentiloni, denunciando "gravi violazioni sulla corretta gestione dei dati anagrafici e sulla parità di condizioni tra schieramenti"
"Oggi siamo a un bivio. Possiamo tornare ad essere quelli di cui all'estero si sghignazza, quelli che non cambiano mai, quelli famosi per l'attaccamento alle poltrone e le azzuffate in parlamento. Oppure possiamo dimostrare con i fatti che finalmente qualcosa cambia, e che stiamo diventando un Paese credibile e prestigioso. Ci date una mano? Basta un si'". Firmato, Matteo Renzi. E' quanto si legge nella lettera che il premier, in quanto segretario del Pd, ha inviato, tramite il Comitato per il si' al referendum, agli italiani all'estero in vista della consultazione del 4 dicembre sulla riforma costituzionale.
L'iniziativa scatena la protesta dei comitati del No che chiedono un incontro con il Capo dello Stato Sergio Mattarella e con il ministro Paolo Gentiloni, denunciando "gravi violazioni sulla corretta gestione dei dati anagrafici e sulla parità di condizioni tra schieramenti". Polemica "infondata" per il Pd, che cita il regolamento con cui l'Authority per la Privacy, guidata da Antonello Soro, autorizza l'uso degli elenchi degli italiani all'estero.
Ma a scatenare la reazione dei sostenitori del No non è il merito della lettera, inviata a spese del Pd, chiariscono i dem, ma la spedizione a "4 milioni di italiani all'estero - denuncia Paolo Romani - usando metodi e mezzi discutibili". Attacca Renato Brunetta, parlando di iniziativa di "gravità inaudita e senza precedenti, roba da Procura della Repubblica e da reato ministeriale" mentre Beppe Grillo lancia la contro iniziativa invitando a "distruggere la lettera di #SpamPd agli italiani all'estero". La denuncia dei sostenitori del No, oltre che di "rischio brogli", è che Renzi abbia usato la carica di premier per ottenere i dati degli italiani all'estero per l'iniziativa del Pd. Nessuna illegalità, chiarisce il capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato, e a seguire tutti i dem, citando il regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 26/3/2014 nel quale l'Authority della Privacy autorizza i partiti ad utilizzare gli elenchi pubblici "per finalità di propaganda elettorale e connessa comunicazione politica in occasione di consultazioni politiche, amministrative o referendarie, di iniziative per selezione di candidati ("primarie")".
Ma vediamo cosa dice la lettera di Renzi. "Cara italiana, caro italiano...nessuno meglio di voi, che vivete all'estero, sa quanto sia importante che il nostro Paese sia rispettato fuori dai confini nazionali. Nessuno meglio di voi sa quanto sia importante che si parli di noi per la nostra capacita' di lavorare, per la nostra creativita', per la nostra intelligenza. Ma nello stesso tempo, nessuno meglio di voi ha provato sulla propria pelle il fastidio, o addirittura la mortificazione di sentire, sull'Italia, risolini di scherno, accompagnati dai soliti, umilianti, luoghi comuni. Tra tutti, uno, durissimo a morire. Quello per cui siamo un Paese dalla politica debole, che si perde in un mare di polemiche. Un Paese instabile, che cambia il presidente del Consiglio piu' spesso di un allenatore della Nazionale. E tra noi, ahime', possiamo dircelo: questo luogo comune non e' cosi' distante dalla realta'".
Renzi continua: "In questi due anni e mezzo di Governo ho visitato moltissimi Stati e ho provato ogni volta, con tutte le mie forze, a dare dell'Italia un'immagine diversa. A raccontare dei successi degli italiani del mondo, a promuovere le nostre bellezze, a sponsorizzare la capacita' di innovazione dei nostri giovani. Ma soprattutto, in ogni viaggio all'estero, ogni volta che ho sentito risuonare l'inno di Mameli con voi, ogni volta che ho incrociato i vostri sguardi orgogliosi, ogni volta che sono riuscito a stringervi le mani, ho sentito fortissimi l'onore e l'emozione di rappresentare il Paese che tutti noi amiamo. Dalla prima volta, a Tunisi, nel marzo di due anni fa, fino all'ultima alla Casa Bianca, dove il presidente Obama scegliendo di dedicare all'Italia la sua ultima cena di Stato, ha compiuto un gesto di straordinaria attenzione. E lo ha rivolto non al nostro governo, ma al nostro Paese".
L'Italia, scrive ancora Matteo Renzi nella lettera agli italiani all'estero, "ha un enorme bisogno di essere rispettata all'estero. E in questi anni qualcosa e' finalmente cambiato. Ne sono fiero e felice. Ma non sono soddisfatto. Dobbiamo fare di piu', tutti insieme. E' vero che l'Italia non e' piu' considerata il problema dell'Europa e il prossimo appuntamento del G7 nella magnifica Taormina, ci dara' un'occasione per condividere i nostri valori umani, civili e sociali. Ma dobbiamo continuare a migliorarci, come le vostre storie ci insegnano".
E allora, "la riforma costituzionale su cui siete chiamati a votare, e' un altro tassello per rendere piu' forte l'Italia". Renzi sottolinea che "qualcuno dice che si tratta di tecnicismi, che non incidono realmente sulla vita del Paese. Tutt'altro. Con questa riforma, superiamo finalmente il bicameralismo paritario, un sistema legislativo che esiste solo in Italia, e costringe ogni legge ad un estenuante ping-pong tra Camera e Senato. Anni per approvare una legge, quando il mondo, fuori, corre veloce. Con questa riforma superiamo il doppio voto di fiducia al Governo, da parte di Camera e Senato, che ha dato al nostro Paese il record mondiale di instabilita' (63 governi in 70 anni). Questa riforma- spiega il premier- definendo le competenze tra Stato e Regioni, mette fine all'assurda guerra tra enti pubblici, che ogni anno si consuma in centinaia di ricorsi alla Corte costituzionale".
Matteo Renzi, nella sua lettera agli italiani all'estero, sottolinea poi la questione del taglio dei costi della politica. "Questa riforma- scrive- riduce finalmente poltrone e costi della politica (315 stipendi in meno al parlamento, stipendi abbassati ai consiglieri regionali, abolizione dei rimborsi pubblici per i gruppi regionali), elimina enti inutili come il Cnel (un miliardo di spesa per zero leggi approvate), aumenta la maggioranza necessaria per eleggere il presidente della Repubblica, garantisce piu' poteri alle opposizioni. E tutto questo senza toccare i poteri del presidente del Consiglio, ne' alcuno dei 'pesi e contrappesi' che garantiscono l'equilibrio tra i poteri dello Stato. Per decenni tutti hanno promesso questa riforma, ne hanno discusso in tv e sui banchi del parlamento, hanno riempito i giornali e piu' recentemente i social network. Ma si sono dimenticati di realizzarla".
Renzi conclude: "Adesso la riforma c'e', ha superato sei letture parlamentari e ora dipende dal voto dei cittadini. Si', anche dal vostro. Sarete voi a decidere se questa Italia deve continuare ad andare avanti oppure deve tornare indietro. Sarete voi a decidere se dire si' al futuro oppure se rifugiarsi nell'attuale sistema, talmente burocratico da non avere nessun paragone in Europa. Oggi possiamo dimostrare all'Italia e al mondo che noi ci crediamo davvero. Che la storia dell'Italia e' meravigliosa e noi possiamo rendere migliore anche il suo futuro".