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POLITICA

Pd

Renzi: "Potrei non candidarmi a premier. Sì a congresso"

"Ho avuto la possibilità di tirare un calcio di rigore con il referendum del 4 dicembre - prosegue l'ex premier - me lo hanno parato, anzi sono io che l'ho tirato malissimo"

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"Potrei non candidarmi a premier". Lo dice il segretario del Pd, Matteo Renzi, in un colloquio con il Corriere della Sera. Renzi propone le primarie e poi il voto anticipato: "oppure - aggiunge - si va al 2018". "Ho avuto la possibilità di tirare un calcio di rigore con il referendum del 4 dicembre - prosegue l'ex premier - me lo hanno parato, anzi sono io che l'ho tirato malissimo. E adesso è cominciata una fase politica diversa". 

Quanto all'ipotesi di elezioni anticipate, Renzi aggiunge che "se si celebra il congresso si va all'anno prossimo, altrimenti si fanno le primarie. Non ho problemi a fare il congresso". E Renzi non esclude la possibilità di cedere il passo: "La prossima volta potrebbe toccare a Paolo Gentiloni o a Graziano Del Rio", aggiunge.

"Il punto è se votare a giugno o a febbraio del 2018 - aggiunge Renzi - se si celebra il congresso si va all'anno prossimo, altrimenti si fanno le primarie. Non ho problemi a fare il congresso, volevo farlo a dicembre ma me l'hanno impedito. E adesso lo invocano...ma lasciamo stare".

Ieri sera in un'intervista al Tg1 il segretario Pd ha detto che la scissione del Pd non sarebbe capita, va bene fare il congresso o le primarie, ma a patto che poi "chi perde rispetti chi ha vinto". 

     

Renzi ammette che "lo scenario della prossima legislatura imporrà probabilmente dei governi di coalizione" e dice che "la prossima volta potrei non essere io" il candidato del Pd a palazzo Chigi. "Magari potrebbe toccare a Gentiloni o a Delrio".

"Il clima politico è cambiato nel paese - continua l'ex premier - sono il primo a esserne consapevole. So bene che se anche ottenessi un grande risultato, un 37% dei voti o addirittura un 42%, non esisterebbero più le condizioni per avere un governo libero di fare le cose che ho in mente".

Dunque, conclude, è bene ragionare sui pro e i contro delle elezioni anticipate. Si vuole andare avanti? Siamo pronti, se si ritiene che serva. Con Gentiloni il rapporto è tale che ci diciamo tutto. E capisco che l'obiezione di presentarsi al G7 di fine maggio con un governo dimissionario non offrirebbe una bella immagine dell'Italia. Ma in Europa andra' comunque un governo dimissionario dopo qualche mese, con la manovra finanziaria alle porte, quindi...".
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