Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/Renzi-alla-Conferenza-degli-ambasciatori-In-Europa-si-apre-un-grande-periodo-costituente-b2096906-ecdb-4036-bacd-b36545ebc973.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Farnesina

Renzi alla Conferenza degli ambasciatori: "In Europa si apre un grande periodo costituente"

L'intervento del premier che elogia la rete diplomatica italiana e sottolinea come tanto nell'Ue come nell'Italia si viva un momento di grandi cambiamenti. "L'Italia è per definizione un ponte tra l'Europa e l'Africa", dice ancora il premier che annuncia: "Spero che il prossimo anno potremo festeggiare l'importante risultato" dell'elezione al Consiglio di sicurezza dell'Onu per il biennio 2017-2018

Condividi
Roma "La conferenza degli ambasciatori è un appuntamento al quale mi sono avvicinato con grande interesse. Sono partito da una sorta di pregiudizio nei confronti della rete diplomatica. Devo dire che in questi mesi di attività il giudizio sulla qualità di questa rete è sicuramente positivo". Lo ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi intervenendo alla conferenza degli ambasciatori alla Farnesina. "La qualità delle donne e degli uomini della rete diplomatica merita un saluto particolare", ha aggiunto Renzi: "Una struttura di professionisti di prim'ordine che ha bisogno di stimoli e di nuovo slancio".

Il premier, dopo gli elogi, ha sottolineato come "la politica estera italiana è elemento costitutivo della politica italiana. Lo è sempre stato, ma in questo periodo particolarmente". Momento particolare perché in Europa "si apre un grande periodo costituente, non tanto e non solo con la Grecia, ma con il referendum inglese, le elezioni francesi, portoghesi e spagnole e con la fase di rilancio sulla scrittura delle regole che il rapporto dei quattro presidenti ha appena toccato. E' una partita davvero rilevante".

Le riforme in Italia
Ma anche in Italia, ha detto il premier, "non c'è mai stata una stagione di riforme così intensa e profonda come quella dell'Italia di oggi. L'elenco delle riforme, al netto dei giudizi che si possono avere sulle misure, non ha precedenti in Paesi che non emergano da periodi di ricostruzioni o di crisi". Il premier ha ricordato l'intervento sulle banche popolari che "apre una stagione di cambiamento nel mondo del credito" e, ha precisato, "ancora non è terminata, anzi è agli inizi". Ed ha proposito di riforme, ha proseguito, quella "del mercato del lavoro - il cosiddetto Jobs Act -  è stata una svolta nella percezione dei nostri partner europei ma è stata soprattutto una svolta come numero di occupati". 

Ad ottobre la riforma del Senato
"Entro il 15 ottobre la riforma costituzionale sarà approvata al Senato: vedremo se sarà lettura definitiva o ci vorrà un nuovo voto alla Camera. A giugno o ottobre 2016 ci sarà il referendum confermativo, elemento chiave nel dibattito politico, che concluderà il percorso delle riforme di P.a., fisco, giustizia, diritti", ha detto il premier stilando il calendario del prossimo cammino delle riforme.

Il taglio delle tasse
"Nell'arco del quinquennio" 2014-2019 "l'Italia otterrà un risparmio nella pressione fiscale di circa 50 miliardi di euro", ha promesso Renzi aggiungendo che "vogliamo dimostrare che l'Italia non è più il paese delle tasse". "Ci saranno - ha spiegato il premier - 50 miliardi di riduzione delle tasse in cinque anni: 10 mld nel 2015 dal bonus di 80 euro alla fascia più debole della popolazione, nel 2015 5 mld dall'eliminazione della componente lavoro dall'Irap; nel 2016 l'abolizione di Tasi e Imu, dal valore di circa 5 miliardi; nel quarto e quinto anno torneremo a investire, nel 2017 sulla riduzione del costo per le imprese dal combinato Ires e Irap e nel 2018 intervento sugli scaglioni Irpef e le pensioni". Nel 2017 - ha aggiunto -, con la riduzione del costo per le imprese dal combinato Ires e Irap, vogliamo portare il costo della tassazione sul profitto al 24%, l'obiettivo che ci poniamo è un punto sotto la Spagna".

Il seggio all'Onu
"Spero che il prossimo anno potremo festeggiare l'importante risultato" dell'elezione al Consiglio di sicurezza dell'Onu per il biennio 2017-2018. "Sarebbe un risultato molto positivo, ma non ci siamo ancora", ha detto il premier Renzi aggiungendo rivolto alla platea di amabasciatori: "Vorrei che tutti voi sentiste questa come una priorità assoluta".

Terrorismo
"La battaglia contro il terrorismo non deve avere i connotati dello scontro di civiltà ma serve la presa d'atto di una situazione devastante", "i luoghi simbolo degli attentati sono espressione della nostra identità culturale non possiamo sottovalutarlo",ha detto il premier aggiungendo che "siamo sotto attacco nella vita quotidiana come comunità europea e non solo" da parte del terrorismo per "l'idea di alcuni valori per cui continuare a vivere".


Ue ed immigrazione
"L'Italia è per definizione un ponte tra l'Europa e l'Africa - ha spiegato Renzi tornando a parlare dell'Europa -. E se non riusciamo a farlo capire in Europa significa che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe. L'Italia - ha aggiunto - nel Mediterraneo non è solo il pattugliamento in mare. Quello per il quale stiamo combattendo è l'idea di alcuni valori. L'Italia continuerà a pattugliare il Mediterraneo perché non esiste punto di consenso elettorale che valga una vita umana"."Prima o poi dovremo porci il problema se l'Europa a 28 o è troppo o è poco - ha aggiunto il premier -. In questo momento un'Europa che non si apre alla Serbia, all'Albania, ai Balcani è poco".

Il rapporto con Mosca
Parlando ancora di politica internzionale, a proposito del difficile rapporto con Mosca, Renzi ha ricordato che nel corso della crisi tra Ucraina e Russia, l'Italia ha fatto "di tutto per mantenere aperto il canale di comunicazione con Mosca", pur nel rispetto dell'indipendenza di Kiev. 

Pandemie problema reale
"Dobbiamo prepararci alla gestione delle situazioni di emergenza- è l'allarme lanciato da Renzi -. Il problema non è capire se, ma quando e come la comunità internazionale saprà rispondere" ad una pandemia come quella di Ebola.
Condividi