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POLITICA

La direzione nella sede del Nazareno

Renzi: per febbraio l'ok definitivo alla legge elettorale

"Non credo di aver bisogno di un mandato esplicito della direzione- dice Renzi - perchè la legge elettorale garantisce tutti gli obiettivi che ci eravamo dati". La direzione non può essere utilizzata come organo di ratifica del patto del Nazareno, protesta la minoranza del partito che ha chiesto e ottenuto il rinvio del voto sulla road map delle riforme

Matteo Renzi
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Roma La legge elettorale avrà l'ok definitivo per febbraio, questo il presupposto  per "mostrare agli italiani che si fanno le cose sul serio". Lo garantisce Matteo Renzi parlando alla direzione nazionale del Pd, a poche ore dal vertice con Silvio Berlusconi che ha garantito la tenuta del Patto del Nazareno.

Sul piede di guerra la minoranza del partito che ha chiesto e ottenuto il rinvio del voto sulla road map delle riforme. L'ala minoritaria, infatti, avrebbe voluto che la direzione venisse pianificata prima e non dopo il vertice con Berlusconi. La direzione non può essere utilizzata come organo di ratifica del patto del Nazareno, spiegano alcuni degli esponenti. 

Legge elettorale: accordo di tutte le forze politiche
"In queste ultime ore - spiega Renzi facendo riferimento al vertice con il leader di Forza Italia - si è registrato un elemento di novità importante: il tentativo di concludere rapidamente il percorso della legge elettorale portando tutte le forze politiche, quelle del Nazareno e quelle che sostengono il governo, ad accettare che entro il mese di dicembre si deve chiudere la legge elettorale al Senato ed entro febbraio alla camera in modo definitivo".

Renzi: "Non ho bisogno di mandato della direzione"
"Non credo di aver bisogno di un mandato esplicito della direzione, perché credo di muovermi lungo la linea delle precedenti direzione. A mio giudizio garantisce la legge elettorale garantisce tutti gli obiettivi che ci eravamo dati". 

Jobs act: sì, se entrata in vigore entro primo gennaio
Sul jobs act "per me il mandato della scorsa direzione è un punto di riferimento. In commissione si può chiudere rapidamente con due alternative: procedere con la fiducia o garantire l'entrata in vigore dal primo gennaio anche con modifiche da verificare insieme alle forze della coalizione". 

"Con partner europei rapporto difficile ma possibile"
"
Con i partner europei c'è un rapporto difficile ma possibile - fa sapere il segretario del Pd - Noi non andiamo con il cappello in mano per farci perdonare il passato. Non dobbiamo farci perdonare niente ma impegnarci a garantire un futuro all'altezza del nostro passato".

Minoranza insorge su tempi e metodi
"Non c'era l'urgenza, non capisco perché convocare una direzione d'urgenza, non c'erano novità, non capisco perché venire così. Ormai non distinguo più tra ultimatum e conversazione" commenta Pippo Civati uscendo dalla sede del Pd a direzione in corso. Stefano Fassina punta il dito sul jobs act: "Altro che tecnicalità parlamentari: se si mette per la seconda volta la fiducia su norme formalmente in bianco c'è un problema politico". Il deputato riformista Alfredo D'Attorre invece si concentra sulla riforma elettorale: "Non si capisce perché nel pieno della sessione di bilancio, nel pieno di una discussione complicata sulla riforma del lavoro, una situazione economica molto difficile ci sia questa accelerazione sulla riforma elettorale".
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