POLITICA
Il premier a Montecitorio
Renzi: "Mille giorni ultima chance per il Paese"
Il premier in Parlamento sulle linee di attuazione del programma di Governo. "Rimetteremo in pista Italia. No alle elezioni anticipate". "Serve una strategia condivisa di riduzione fiscale, del carico delle tasse sul lavoro con la riduzione per la prima volta dell'Irap", ha detto il presidente del Consiglio
"La gravità del nostro approccio" ai Mille giorni "nasce dalla consapevolezza forte e diffusa che al termine di questo percorso riusciremo non soltanto a capovolgere la storia di questa legislatura ma a rimettere in pista l'Italia", ha detto il premier.
"Se perdiamo non perde il governo, perde l'Italia", ha aggiunto Renzi alla Camera sui Mille giorni.
"Oggi siamo in momento in cui l'eurozona è ferma, l'Italia ha interrotto la caduta ma non basta, non è sufficiente. I numeri non sono più devastanti ma chi si accontentasse di interrompere la caduta dovrebbe farsi vedere da uno bravo. Noi dobbiamo ripartire e tornare a crescere".
"Vorrei esprimere gratitudine mia e governo per la parlamentarizzazione della discussione dei mille giorni. Qualcuno ha dipinto scelta come tentativo di dilazionale, prendere tempo". Una lettura "grottesca e persino ridicola", ha detto Renzi.
"Noi non siamo partiti con l'obiettivo di tenere in piedi la Legislatura né siamo interessati a tenere in piedi la carriera di un singolo parlamentare o di un membro governo ma in piedi Italia", ha spiegato il presidente del Consiglio intervenendo alla Camera sulle linee di attuazione del programma di Governo.
"E' obbligo di questo governo indicare dove vogliamo portare il Paese: vi proponiamo di utilizzare come scadenza della legislatura la scadenza naturale, sapendo che è possibilità delle Camere negare in ogni momento la fiducia al governo". Così il premier parlando alla Camera, indicando come orizzonte febbraio 2018.
"Il nostro obiettivo è quello di tornare a crescere partendo dagli occupati" perché quell'incremento di 83 mila registrato in un anno a giugno "è insufficiente: abbiamo bisogno reimpostare e rovesciare scommessa politica e economica di questo paese". Lo ha detto il premier Matteo Renzi nel suo intervento alla Camera.
"Noi siamo con Italia che si spezza la schiena" e non con i "professionisti della tartina e presunti esperti che non hanno previsto la crisi e hanno poi sbagliato a dare le risposte" e ora con "sicumera spiegano" cosa dovremmo fare. Lo ha detto il premier Matteo Renzi intervenendo alla Camera sul programma di Governo.
Serve una nuova "legge elettorale subito" ma non "per andare elezioni", ma perché una "ennesima melina istituzionale sarebbe un affronto", ha detto Renzi.
"Vorrei rivendicare con decisione 'o le riforme si fanno tutte insieme o non si porta a casa il percorso di cambiamento': il benaltrismo come filosofia politica ignora il dato di fatto che o le riforme si fanno insieme o non si esce con il passo della tartaruga da 20 anni di stagnazione". Così Matteo Renzi alla Camera.
"Gli 80 euro non hanno dato l'effetto sperato. Potremmo fare di più, dovremmo fare di più, certo. Ma abbiamo iniziato", ha spiegato intervenendo alla Camera sulle linee di attuazione del programma di Governo parlando del bonus fiscale.
"Serve una strategia condivisa di riduzione fiscale, del carico delle tasse sul lavoro con la riduzione per la prima volta dell'Irap". Così il premier alla Camera aggiungendo che "il fisco deve essere il meno caro possibile".
"Al termine dei mille giorni il diritto del lavoro non potrà essere quello di oggi. Non c'è cosa più iniqua che dividere i cittadini tra quelli di serie A e quelli di serie B". Lo ha detto Matteo Renzi alla Camera citando alcuni casi di diparità di trattamento e sottolineando che deve essere superato un "mondo del lavoro basato sull'apartheid".
"Se saremo nelle convinzioni di avere tempi serrati" di esame della delega sul lavoro "rispetteremo" il lavoro del Parlamento "altrimenti siamo pronti anche a intervenire con misure di urgenza, perché sul lavoro non possiamo perdere anche un secondo in più". Così il premier Matteo Renzi alla Camera.
"Rispetto il dibattito parlamentare ma anche le esigenze che ci arrivano dagli imprenditori. Serve un messaggio di semplificazione delle regole che impediscano diversità nei tribunali. Il tema del reintegro dipende più dalla conformazione geografica che non dalla fattispecie giuridica". Così il premier Matteo Renzi alla Camera.
"La riforma della giustizia deve cancellare il violento scontro ideologico del passato". Così il premier Matteo Renzi, parlando alla Camera, ribadisce che l'indipendenza della magistratura è un valore assoluto, che deve essere rispettato "sia se fa comodo che se non fa comodo".
"Al termine dei mille giorni ci sarà una legge sui diritti civili". Lo ha detto il premier Matteo Renzi intervenendo alla Camera sulle linee di attuazione del programma di Governo.
"Le banche d'affari ci considerano fallite, le stesse che sono fallite e sono state salvate dai nostri fondi".
"L'Eni è stata raggiunta da uno scoop e poi da un avviso di garanzia. Noi aspettiamo le indagini e rispettiamo le sentenze ma non consentiamo a un avviso di garanzia di cambiare la politica aziendale di questo Paese".
Al termine dei mille giorni ci sarà una riforma della Rai in cui la governance sarà sottratta ai singoli partiti. Lo dico io che sono il capo del partito più grande in Italia e che rivendica con orgoglio di non aver mai incontrato l'Ad dell'azienda pubblica".
"Chi oggi dice che dovremmo ridurre il salario dei lavoratori, ignora la realtà italiana". Lo ha detto Matteo Renzi alla Camera ribadendo invece la necessità di ridurre il costo del lavoro per le imprese: l'abbassamento dell'Irap, anche se siamo stati i primi nella storia a tagliare del 10% non basta se poi pagare le tasse diventa un impresa burocraticamente "ardua". Nel 2015, ha aggiunto, "continueremo nell'abbassamento del costo del lavoro".