Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/Rifrome-mossa-della-Lega-Via-500mila-emendamenti-e-Renzi-convoca-la-direzione-Pd-190cb6ff-734a-45a6-b68d-6d634e13659f.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Ddl Boschi

Riforme, mossa della Lega: via 500mila emendamenti e Renzi convoca la direzione Pd

Roberto Calderoli "salva" solo dieci emendamenti al disegno di legge costituzionale sulle riforme. Una mossa che potrebbe riaprire i giochi sull'articolo 2 e sulla elettività diretta dei membri del nuovo Senato. Speranza: "No a prove muscolari in direzione"

Condividi
Sulla riforma costituzionale - il Ddl Boschi - il governo e la maggioranza vanno avanti. Il premier Matteo Renzi ha lasciato intendere la volontà di procedere al voto - il secondo a Palazzo Madama - entro il 15 ottobre. La minoranza interna ai dem, però, non sembra voler cedere sull'articolo due del disegno di legge costituzionale, che determina l'elettività indiretta dei componenti del nuovo Senato. Sulla stessa linea, tutte le opposizioni.

Oggi, però, arriva la mossa del Carroccio. Roberto Calderoli annuncia il ritiro dei
suoi 500mila emendamenti, tranne 10 sulla riforma del Senato. Lo rivela via
twitter il senatore del Pd, Francesco Russo.

Il senatore della Lega Nord mantiene solo le proposte di modifica di merito, come quelle che riguardano le funzioni del nuovo Senato e del Titolo V. A breve giro di posta anche anche Forza Italia, con Annamaria Bernini, dichiara la disponibilità a ritirare gran parte degli emendamenti al ddl Boschi.

Il premier e segretario dem Matteo Renzi, intanto, in vista di un possibile approdo in Aula del ddl Boschi per martedì 22, ha fissato per lunedì alle 15.30 la direzione del Pd.

Il partito di Largo del Nazareno, infatti, dovrebbe chiedere oggi alla conferenza
dei capigruppo del Senato la calendarizzazione delle riforme per martedì. Non
è escluso che nelle prossime ore ci possa essere anche un'assemblea del gruppo
Pd di palazzo Madama per un ulteriore confronto tra le due anime del partito.

E proprio il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda replica alla mossa di Calderoli: "Il ritiro degli emendamenti è solo una manovra politica, come lo è stata la presentazione; manovra prima, manovra ora". 

Speranza: "Renzi eviti prove muscolari in direzione"
L'ex capogruppo alla Camera e leader di una delle componenti di minoranza Pd Roberto Speranza avvisa il premier segretario in vista della direzione: "Un accordo sulle riforme si può ancora fare, ma dipende da Renzi. La prova muscolare della conta in direzione non serve a nulla".  "Servirebbe invece - aggiunge  Speranza - una apertura politica che purtroppo in questi giorni non c'è mai stata".

La mediazione sul listino regionale
I vertici del Pd puntano ancora ad un accordo sul cosiddetto 'listino regionale'
con la minoranza del partito. "Io credo - ha spiegato Anna Finocchiaro - che
sia necessario portare a compimento, in tempi certi e rapidi, dopo la prima
lettura della Camera e del Senato e dopo 30 anni di discussioni, il percorso
della riforma costituzionale. Resto convinta che ci siano le condizioni
politiche e tecniche, anche sulla scorta del regolamento, per arrivare ad un
testo ampiamente condiviso nel mio partito e nell'aula del Senato".

Questa mattina, a Cosenza, ha parlato anche Carlo De Vincenti, sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri. "I problemi del Paese sono quelli che
stiamo affrontando qui oggi; richiedono capacita' di governo e snellezza
istituzionale e la riforma che si sta facendo, uscendo dal bicameralismo, aiuta
ad andare in questa direzione", ha detto De Vincenti a margine di un incontro
sul dissesto idrogeologico del territorio calabrese, tenuto in prefettura.
"Credo che tutte le forze politiche devono rendersi conto che ai cittadini
italiani interessa superare qualsiasi possibile stallo - ha detto De Vincenti -
e io sono convinto che questo succedera'".



"Ho riproposto il voto sull'istituzione di un comitato ristretto che per me è la soluzione del problema". Così il senatore della Lega Roberto Calderoli che ha confermato di aver dato "la disponibilità a ritirare gli emendamenti" lasciandone solo dieci.

Se il governo "vuole andare in aula è perché in commissione non ha i numeri. Non è per il numero degli emendamenti, ma in ogni caso i numeri non li ha comunque.


Sulla mancata istituzione del comitato, la replica della Boschi: "E' una decisione della Commissione"
"E' una decisione della commissione", su cui il governo non deve intervenire. Così il ministro  Maria Elena Boschi ai cronisti che la interpellano sul fatto che in commissione non si sia votata l'istituzione di un comitato ristretto sulle riforme, come invece chiesto dalle opposizioni. Quindi aggiunge: "Lo trovo rispettoso della capigruppo" convocata per stabilire come procedere.
Condividi