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ITALIA

Scuola, ancora manifestazioni al sud contro i trasferimenti. Miur: "In ruolo 32mila docenti"

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Professori nuovamente in piazza oggi in alcune città del sud, come Bari, Potenza, Catania, come nei giorni scorsi. La protesta nasce dai meccanismi di assegnazione che costringono molti di loro a cambiare sede spostandosi anche di centinaia di chilometri. Intanto, il  ministro dell'Istruzione  Stefania Giannini annuncia che un totale di 32 mila insegnanti entreranno in ruolo da settembre e saranno sbloccate 10mila assunzioni per il personale Ata. 

"C'è un organico - ha detto il ministro a Rainews 24 - ancora una volta arricchito: 32 mila insegnanti entrano in ruolo o per vittoria del concorso che si sta concludendo in queste settimane o per scorrimento delle graduatorie a esaurimento". Un'altra novità importante" riguarda il personale Ata: "finalmente si sblocca il piano assunzionale del personale Ata, tutti coloro che fanno funzionare le scuole, che non sono meno importanti dei docenti. Ne assumiamo 10 mila, ho firmato il decreto la settimana scorsa". "Sarà un anno scolastico - ha aggiunto il ministro Giannini - che porta novità positive per il mondo della scuola".

"La mobilità generale quest'anno riguarda 200 mila insegnanti. La stragrande maggioranza chiede come ogni anno il trasferimento, e lo ottiene, nelle sedi desiderate e limitrofe". Chi invece deve spostarsi di più chilometri, in particolare dal Sud al Centro nord "è una percentuale inferiore al 10%", sono "i neoassunti, i più giovani di servizio, entrati con la Buona scuola", ha spiegato Stefania Giannini, parlando a Rainews 24 delle proteste dei docenti contro i trasferimenti del piano di mobilità straordinario. Questi spostamenti, ha aggiunto il ministro, "derivano da un fatto storico del nostro Paese. I posti sono per lo più al Nord e al Centro Nord e la maggior parte delle persone che desidera fare l'insegnante, e a questo punto lo può fare con un contratto stabile e definitivo, viene dal Sud. E' un processo che la scuola italiana ha sempre avuto".

Manifestazioni e sit-in in diverse città del Sud
Iniziative di protesta organizzate dai sindacati di categoria a Palermo, Catania, Bari e Potenza. "Ad un anno di distanza dall'approvazione della riforma, si scopre che il legislatore ha prima illuso, lasciandoli a svolgere l'anno di prova quasi sempre nella propria provincia, e poi costretto tanti insegnanti a spostarsi anche a mille e oltre chilometri da casa", sottolinea l'Anief, organizzazione di categoria secondo la quale la procedura, che prevede l'allocazione degli insegnati anche in sedi molto lontane da quelle della residenza, "è tutta da rivedere".

Da Viale Trastevere si apprende che al ministero dell' istruzione si sta continuando a lavorare per il completamento delle procedure della Buona Scuola affinchè sia tutto pronto per la ripresa scolastica. Il sistema infatti sta funzionando, come ha già ricordato il ministro Stefania Giannini per la quale il piano straordinario di mobilità degli insegnanti "non sta avvenendo sulla base di una formula magica, ma attraverso una traduzione informatica. Il sistema sta procedendo regolarmente, mettendo a regime tutta la mobilità. Ovviamente ci sono margini di errore, che sono sempre minori rispetto a quando queste cose venivano fatte manualmente. Laddove ci saranno segnalazioni di errori ed è un normale dato fisiologico, si procederà sul territorio al correttivo possibile".

Marcello Pacifico, presidente Anief, rileva che si tratta "in prevalenza di ultra quarantenni e cinquantenni, che rischiano fortemente da questa estate di essere 'nominati' per andare ad insegnare in una delle cento province italiane, anche lontana centinaia di chilometri dai propri cari. I 'potenziatori', inoltre, sono destinati ad essere trasferiti di sede ogni triennio o anche prima, senza mai poter avere certezze o stabilità: è un trattamento assurdo, che non viene riservato nemmeno ai militari".

L'obiettivo delle manifestazioni  è anche quello di costruire una federazione delle organizzazioni e dei movimenti spontanei di docenti che a livello locale, su tutto il territorio nazionale, si sono costituiti al fine di contrastare le nuove norme. Secondo i dati forniti da questi stessi comitati spontanei di insegnanti, 1.700 docenti in Puglia, 700 in Basilicata e 5mila in Sicilia solo per la primaria e la secondaria di primo grado, saranno chiamati a trasferirsi per raggiungere le sedi assegnate, secondo un algoritmo del Miur che ha stabilito le modalità di incrocio dei punteggi e delle sedi. Ed è polemica anche politica: i parlamentari di Possibile, che fanno riferimento a Pippo Civati, hanno infatti scritto al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini per chiedere "urgenti chiarimenti in merito all'algoritmo che decide la destinazione dei docenti della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado in conseguenza delle operazioni di mobilità per l'anno scolastico 2016/2017".
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