ECONOMIA
Intervista a Signorini
Bankitalia, Signorini: "Ci sono pochissime Etruria. Fatto tutto il possibile"
Il vice direttore generale di Bankitalia, in un'intervista a La7, rassicura sul modello bancario italiano "sano". E su Banca Etruria spiega: "Non siamo stati lenti"
Il sistema italiano, che ha risposto bene alla crisi finanziaria, sta ora subendo gli effetti della recessione che da noi "è durata di più" anche per la sua natura di banca tradizionale, spiega ancora Signorini, sottolineando che "nel lungo termine questo modello è sano". Quanto al ruolo della Bce, il banchiere ha tenuto a sottolineare che La Banca centrale europea "è un sistema che mette insieme le autorità nazionali". Con Francoforte "il lavoro viene fatto insieme e sulla base di metolodologie e discussioni applicate sia alle banche più grandi che alle più piccole".
Alla domanda sulla tempestività nella gestione della crisi di Banca Etruria, Signorini risponde: "Non penso che siamo stati lenti, l'azione deve essere necessariamente graduale. Si può arrivare a commissariare una banca se la situazione si deteriora ma non possiamo commissariare un istituto prima del deterioramento", spiega. Intanto perché "non avremmo il potere per farlo e comunque non sarebbe ragionevole" sottolinea Signorini, spiegando che "la gradualità dell'azione vigilanza e la proporzionalità consentono di intervenire nei casi in cui alla fine c'è una sconfitta ma consentono anche di riportarla in carreggiata" un istituto. Un fronte quello bancario su cui "è una battaglia continua, una guerra continua in cui non si può immaginare che ci siano battaglie perse ma anche battaglie vinte che non si vedono".
Sul caso dei fallimenti dei quattro istituti di credito in cui l'Anac presieduta da Raffaele Cantone è chiamata a gestire gli arbitrati degli obbligazionisti che hanno visto azzerare i loro risparmi, Signorini specifica che non c'è "Nessun timore di delegittimazione" per la Banca d'Italia. "Quello non è un mestiere che spetta a noi, il governo ha deciso affidarlo ad un altro e noi non ci sentiamo delegittimanti", ha detto Signorini. Quanto al ruolo della Consob, "fa un mestiere diverso - chiarisce - senza invasioni di campo ma con sinergie" con Via Nazionale. Con la Consob "ci sono sempre canali aperti formali e sostanziali", chiarisce il banchiere, spiegando che tra le due istituzioni c'è scambio continuo, "protocollo d'intesa che permette a ciascuno di fare il proprio mestiere".