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MONDO

Il segretario generale dell'Onu

Siria, Ban Ki-moon: "Non esiste una soluzione militare"

Elogio agli europei per le aperture sui migranti, ma avverte: "Mi aspetto che facciano di più"

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Roma "Non esiste una soluzione militare". Non lascia spazio a dubbi il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon in merito alla situazione in Siria. In un'intervista rilasciata alla Radio Vaticana in prossimità della visita del Santo Padre all'Onu (25 settembre), il segretario generale invoca il dialogo politico perché "stanno combattendo da oltre quattro anni e mezzo; sono morte oltre 250 mila persone, ci sono 4 milioni di profughi e 12 milioni di persone sono coinvolte direttamente in questa crisi".  I tentativi finora non sono mancati come l'accordo di Ginevra nel 2012 ma adesso per Ban Ki-moon, occorre che i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza "si riuniscano e dimostrino la loro unità di intenti in questo momento difficile".

Strettamente legata alla crisi siriana è l'emergenza migranti che tocca principalmente l'Europa. E anche su questo punto il segretario ha le idee chiare: "Elogio la leadership e la solidarietà mostrata dagli europei, ma mi aspetto che facciano di più per proteggere chi fugge dalla guerra".

In merito alla visita del Papa Ban Ki Moon guarda "con grande eccitazione" alla presenza di Francesco all'Assemblea generale dell'Onu. "Sono grato al Papa" per la sua enciclica sull'ambiente. Riguardo i negoziati di Parigi, Ban Ki Mon è preoccupato perché "procedono troppo lentamente. La nuova agenda per lo sviluppo sostenibile comprende 17 obiettivi molto visionari e trasformativi. Se verranno applicati entro il 2030 potremo sradicare la povertà, realizzare la parità tra uomini e donne, garantire l'istruzione a tutti i bambini in età scolare, proteggere la biodiversità, avere città sostenibili, offrire assistenza umanitaria, igiene e sanità a tutti. Mi aspetto che i Paesi membri li rendano obbligatori, per costruire finalmente un mondo in cui nessuno verrà lasciato indietro".
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