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MONDO

Siria

Cnn: Mille jihadisti Isis fuggiti in Iraq, forse con 200 mln. Continua battaglia a Baghuz

Da Londra, Parigi e Berlino c'è il no al rimpatrio jihadisti chiesto da Trump 

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Oltre mille combattenti dell'Isis sono probabilmente fuggiti dalla Siria verso montagne e deserti dell'ovest dell'Iraq negli ultimi sei mesi e potrebbero avere con sé fino a 200 milioni di dollari in contanti. È quanto riferisce un funzionario Usa dell'esercito, citato dalla Cnn. I combattenti dell'Isis hanno continuato a fuggire mentre imperversa la battaglia finale nell'ultima roccaforte del gruppo, nel sudest della Siria a Baghuz. Circa 300 i miliziani dell'Isis rifiutano di arrendersi alle forze curdo-siriane appoggiate dagli Usa. Lo riferisce l'Osservatorio siriano.   I jihadisti sono nascosti in tunnel sotterranei o asserragliati in alcuni edifici diroccati.

Siria, da Londra, Parigi e Berlino c'è il no al rimpatrio jihadisti
l governo tedesco ritiene che sia "estremamente difficile" in questa fase attuare il rimpatrio dalla Siria dei jihadisti europei, come richiesto dal presidente Donald Trump. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Heiko Maas, intervenendo sulla tv pubblica tedesca. Un ritorno potrebbe essere possibile solo se "siamo in grado di garantire che vengano inviati immediatamente in tribunale e che saranno arrestati", ha detto Maas, intervistato sul primo canale televisivo tedesco, la Ard.

Anche la Francia ignora l'appello di Trump, per ora no al rimpatri degli jihadisti. Parigi rimanda al mittente l'appello, lanciato dal presidente Usa Donald Trump ai Paesi europei. "C'e' un nuovo contesto geopolitico con il ritiro degli Stati Uniti" dalla Siria, ha spiegato il ministro della Giustizia francese, Nicole Belloubet, parlando all'emittente France 2. "Per ora non cambieremo la nostra politica", ha continuato, "in questa fase la Francia non rispondera' alle domande" di Trump. Il governo francese ha sempre rifiutato di rimpatriare i 'foreign fighter' e le loro mogli. Il ministro degli Esteri di Pargi, Jean-Yves Le Drian, li ha definiti "nemici" della nazione, che devono essere processati o in Siria o in Iraq. Secondo fonti diplomatiche e militari, le Forze democratiche siriane guidate dai combattenti curdi detengono 150 cittadini francesi, di cui 50 adulti, nel nord-est della Siria. Parigi sta gia' provando a rimpatriare i minori, valutando caso per caso. Anche la Germania ha risposto in modo freddo all'appello di Trump. Il ministro degli Esteri, Heiko Maas, ha ammesso che il rimpatrio e' "estremamente difficile" perche' servono le garanzie che queste persone "vengano inviate immediatamente in tribunale e che saranno arrestate". 

Anche Londra respinge l'appello di Trump sul rimpatrio degli jihadisti. Dopo Berlino e Parigi, anche Londra ha accolto con freddezza l'appello del presidente Usa, Donald Trump, a rimpatriare in Europa i foreign fighter dell'Isis catturati in Siria. "I combattenti stranieri devono essere assicurati alla giustizia, in accordo con la procedura legale appropriata nella giurisdizione piu' appropriata", ha detto un portavoce del primo ministro britannico Theresa May. "Ogni volta che cio' e' possibile", ha aggiunto, "questo deve accadere nella regione in cui sono stati commessi i crimini". 
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