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MONDO

Attacco all'ambasciata russa a Damasco

Siria. Nasce nuova alleanza ribelli: "Libereremo Raqqa". In campo una forza di 50 mila uomini

Nuova alleanza fra ribelli per combattere l'Isis e riconquistare la città di Raqqa. A Damasco attacco contro l'ambasciata russa. Gentiloni: "Russia in Siria può essere utile per transizione"

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Una forza di 50 mila uomini, composta per lo più da curdi ma anche da arabi sunniti e assiri cristiani, si è costituita al confine fra Turchia e Siria per combattere l'Isis nel nord del Paese. La nuova compagine può contare sul sostegno degli americani che nei giorni scorsi hanno rifornito le milizie con 50 tonnellate di piccole armi e munizioni paracadutate dall'alto. Obiettivo dichiarato dei ribelli è "liberare Raqqa", roccaforte dello stato islamico, sotto il controllo dell'Isis dal 2013. 

L'attacco all'ambasciata russa
Stamane c'è stato un attacco con un lanciagranate all'ambasciata russa a Damasco. Nessuno fra il personale è rimasto ferito. Secondo quanto raccontato da un testimone oculare, "diversi proiettili" avrebbero colpito il luogo in cui era in corso una manifestazione di sostegno all'intervento militare russo sul territorio. Due proiettili - ha riferito il testimone - hanno colpito i distretti di al-Barada e di al-Adawi, provocando "diversi feriti". Di "atto terroristico" ha parlato il capo della diplomazia di Mosca Serghiei Lavrov, che si è detto certo che una parte significativa delle armi fornite dagli Usa all'opposizione siriana siano finite nelle mani di gruppi terroristi. Mosca chiede un cessate il fuoco e la creazione di un corridoio umanitario per aiutare le popolazioni civili e dice di sostenere l'inviato speciale dell'Onu in Siria, Staffan De Mistura negli sforzi per trovare una soluzione politica alla crisi.

Proseguono i combattimenti per il controllo di Kafr Nabuda
Nel Paese intanto si continua a combattere sanguinosamente per il controllo di Kafr Nabuda, nella provincia di Hama. Secondo quanto riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani, almeno 39 persone sono morte nelle ultime ore nei combattimenti tra forze del regime siriano e fazioni armate islamiste.

Raid aereo su un villaggio, 14 vittime fra i civili
Gli attivisti della Rete siriana per i diritti umani denunciano la morte di almeno 14 civili come conseguenza di un raid aereo del regime di Assad su un mercato del villaggio di Ein Tarma, a pochi chilometri a est del centro della capitale Damasco.

In Siria arrivano i rinforzi dei soldati iraniani a sostegno di Damasco
E per sostenere l'avanzata delle truppe governative di Damasco nelle regioni centro-settentrionali del Paese è arrivata in Siria una nuova ondata di militari iraniani, secondo quanto riferisce il quotidiano libanese Al Akhbar, vicino all'Iran. 

Al Qaida offre una taglia su Assad e Nasrallah
Il capo della filiale siriana di al Qaida, Abu Mohammed al Jolani, ha offerto tre milioni di euro per l'uccisione del presidente Bashar al Assad e due milioni per quella del leader delle milizie sciite libanesi Hezbollah, Hassan Nasrallah. Jolani ha inoltre respinto gli sforzi per raggiungere una soluzione politica a un confllitto che in oltre oltre quattro anni ha ucciso più di 240.000 persone. 

Isis libera giornalista curdo sequestrato a dicembre
 I jihadisti dello Stato Islamico hanno rilasciato oggi il giornalista curdo Farhad Hamo,
tre settimane dopo aver liberato il collega con il quale era stato rapito in Siria. A darne l'annuncio è la tv satellitare "Rudaw" per la quale i due giornalisti lavorano. I due reporter erano stati sequestrati a dicembre.

Ministro Esteri Gentiloni: Russia in Siria può essere utile per transizione
Il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni è intervenuto stamane sul tema della Siria sottolineando che la comunità internazionale deve approfittare dell'intervento russo nel Paese per usare l'influenza che Mosca ha sul presidente siriano Assad  e favorire la transizione.

"La linea Italiana, che in questo momento è anche quella della Germania e che sta facendo dei passi avanti pure all'interno degli Stati Uniti", ha detto Gentiloni, "oggi è meno isolata di come era un anno fa. Noi sosteniamo che non si possa dire soltanto facciamo un po' di bombardamento e cacciamo Assad, perché il rischio è la creazione di un vuoto che potrebbe essere occupato da Daesh o da altri terroristi".

"Bisogna cercare", ha proseguito il capo della diplomazia italiana, "di utilizzare la presenza russa, non in negativo, cioè aggiungendo escalation  militare, ma partendo dall'influenza che questa ha verso Assad. La Russia può essere utile. E siccome i russi sono lì, sul territorio, cerchiamo di favorire questa transizione politica,  usufruendo della loro presenza".
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