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MONDO

Il Gesuita rapito nel 2015

Siria, fonti curde confermano: "Padre Dall'Oglio sarebbe vivo e ostaggio dell'Isis a Baghouz"

Una delle fonti citate dal quotidiano libanese Al-Akhbar riferisce che tra le richieste poste per la liberazione di Dall'Oglio ci sarebbe la richiesta di un "lasciapassare" per garantire la fuga di alcuni leader jihadisti

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Padre Paolo Dall'Oglio, il gesuita rapito il 29 luglio del 2013 mentre si trovava a Raqqa, in Siria,  sarebbe vivo. Lo aveva scritto nelle settimane scorse il Times e la notizia oggi viene rilanciata da fonti curde in Siria.  Ci sono ancora civili tenuti in ostaggio dai miliziani dello Stato Islamico (Daesh) nell'ultima sacca di territorio controllata dai jihadisti nel sud-est della Siria. Tra loro, secondo fonti curde rilanciate da media libanesi, ci sarebbe il gesuita romano. Lo riporta Fides che cita la testata libanese Al-Akhbar, vicina al Partito sciita Hezbollah, che arriva a scrivere che sarebbe imminente la liberazione di Dall'Oglio dalla "gabbia di Baghuz", insieme a quella di altri ostaggi curdi e occidentali.

Secondo il giornale libanese, i negoziati per la liberazione di padre Paolo e di altri ostaggi si sono intensificati negli ultimi giorni, e un accordo di fondo sarebbe già stato raggiunto tra i miliziani di Daesh e le forze curdo-siriane appoggiate dagli USA che stanno assediando l'ultima ridotta jihadista nel deserto siriano. Una delle fonti citate da Al-Akhbar riferisce che tra le richieste poste per la liberazione di Dall'Oglio ci sarebbe la richiesta di un "lasciapassare" per garantire la fuga di alcuni leader jihadisti.
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