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MONDO

La crisi

Siria, verso l'attacco americano. Il presidente Trump "Mai detto quando avverrà"

Intanto la bandiera del regime siriano sventola sui tetti di Duma, la principale città dell'enclave ribelle della Ghouta orientale. Lo ha reso noto l'esercito russo che oggi ha dichiarato di aver piazzato gli uomini della sua polizia militare nella città per "garantire l'ordine"

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La tempesta si addensa, dense nuvole nere sul Mediterraneo orientale e in particolare sulla Siria ma ancora non si è scatenata.

Molti avevano ipotizzato che l'attacco americano contro il regime di Damasco potesse avvenire nella notte appena trascorsa ma sono stati smentiti. Almeno per ora. 

Il presidente Usa Donald Trump ha twittato: "Non ho mai detto quando un attacco alla Siria avrebbe avuto luogo. Potrebbe essere molto presto o non così presto! In ogni caso, gli Stati Uniti, sotto la mia amministrazione, hanno fatto un ottimo lavoro per liberare la regione dall'Isis. Dov'è il nostro 'Grazie America?"




La Casa Bianca: "Ancora nessuna decisione"
 "Il presidente Trump ha diverse opzioni a sua disposizione, molte delle quali rimangono sul tavolo" per rispondere all'attacco con armi chimiche di sabato a Douma, ha affermato la portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders precisando che non è ancora stata presa una decisione finale su eventuali raid militari. "Non abbiamo ancora definito alcuna azione specifica da adottare", ha dichiarato Sanders in un briefing ieri sera, citata dalla Bbc. Gli Stati Uniti considerano la Russia e la Siria responsabili dell'attacco di sabato, ha aggiunto.

Il Cremlino: "Canale di comunicazione con Usa attivo"
Il canale di comunicazione tra Russia e Stati Uniti in vista dell'attacco americano alla Siria è attivo. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "La linea diretta esiste, è attiva - ha sottolineato Peskov - per evitare uno scontro tra Russia e Stati Uniti ed è utilizzata da entrambe le parti". Non sarebbe in programma, al momento, un colloquio telefonico tra Vladimir Putin e Donald Trump.

Erdogan: "Parlerò con Putin per fermare i massacri"
"Parlerò con il presidente russo Vladimir Putin, discuteremo di come fermare questi massacri con armi chimiche". Cerca di mediare tra Usa e Russia il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, intervenuto oggi ad Ankara dopo aver parlato al telefono con Donald Trump. "Proviamo preoccupazione per il fatto che il territorio siriano possa diventare il campo per misurare i rapporti di forza tra potenze straniere".

Macron: "Usate armi chimiche, abbiamo le prove"
La Francia vuole "togliere la possibilità di usare armi chimiche" al regime siriano, affinché "mai più si debbano vedere le immagini atroci viste in questi giorni, di bambini e donne che stanno morendo". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron. "Abbiamo le prove che queste armi siano state usate la settimana scorsa, almeno del cloro - ha aggiunto Macron - La Francia non permetterà che si verifichi un'escalation. Parigi prenderà decisioni a tempo debito, nel momento più utile ed efficace".

Assad: "Con azione occidente più caos nella regione"
Un'azione militare dell'occidente in Siria finirebbe per destabilizzare ulteriormente la regione. Lo afferma il presidente siriano Bashar Al-Assad. "Queste voci o ogni eventuale azione, contribuirebbero soltanto a destabilizzare ulteriormente la regione", ha detto Assad dopo aver ricevuto Ali Akbar Velayati, consigliere politico della Guida suprema iraniana, l'Ayatollah Ali Khamenei.


La Gran Bretagna muove i sottomarini
Oggi intanto si riunirà il Consiglio di sicurezza nazionale negli Usa e la premier britannica  ha convocato una riunione di governo.Theresa May ha ordinato il dispiegamento di sottomarini verso la Siria, nel raggio d'azione missilistico, in vista di un attacco che "potrebbe cominciare nelle prossime ore" contro il regime di Bashar Assad. Lo sostiene il Daily Telegraph sottolineando, come anche altri media britannici, che la May sarebbe pronta ad un attacco missilistico congiunto con gli Usa senza passare per il Parlamento. La riunione d'emergenza del governo convocata dalla May sulla Siria servirebbe proprio a garantirsi l'appoggio dell'esecutivo sull'azione militare "punitiva" in risposta all'utilizzo di armi chimiche su Douma attribuito ad Assad.

May: "Serve risposta ad uso armi chimiche"
 La May ieri aveva avvertito che "l'uso continuo di armi chimiche non puo' restare senza risposta. Stiamo lavorando con i nostri piu' stretti alleati per capire come assicurare che i responsabili ne rendano conto, come possiamo prevenire l'utilizzo di armi chimiche e come fermare la catastrofe umanitaria causata da questo uso".

Aerei da Sigonella sulla Siria
 Aerei americani e Nato sono decollati dalla base di Sigonella ed hanno sorvolato l'area a ridosso dei confini siriani per una missione di sorveglianza. "Si tratta di un pattugliamento - riferiscono fonti qualificate all'ANSA - di carattere ordinario, che si svolge tutti i giorni e che rientra nell'ambito delle attività della coalizione anti-Isis". Gli aerei in questione sono un velivolo da pattugliamento marittimo Boeing P-8A Poseidon americano - specializzato in missioni di ricognizione, sorveglianza ed antisom - e un aereo-radar Awacs della Nato, che hanno sorvolato l'area al largo delle coste siriane e vicino al confine turco-siriano: i loro movimenti vengono tracciati da vari siti commerciali che monitorano il traffico aereo, fornendo dettagli che in queste ore rimbalzano sul web.



Movimenti di guerra
Il P-8A, in particolare, risulta decollato due volte in dieci ore, sempre per dirigersi al largo della costa della Siria, ma i siti registrano anche movimenti di aerei-cisterna americani in volo verso la base di Incirlik, in Turchia, che ospita importanti assetti statunitensi. L'aeroporto 'Cosimo Di Palma' di Sigonella  un aeroporto militare italiano, sede del 41/o Stormo AntiSom e dell'11/o Reparto Manutenzione Velivoli dell'Aeronautica militare italiana. Ma ospita anche, e soprattutto, la Naval air station (Nas) della Marina americana. La base, poi,  utilizzata anche per operazioni della NATO. Nella struttura sono impiegati tra i 4 mila e i 5 mila militari (il numero sale a 7.000 con le famiglie), con numeri che oscillano a secondo delle crisi politiche e militari nell'area del Mediterraneo e mediorientale, rispetto alle quali Sigonella riveste un ruolo logistico cruciale. Tra gli aeromobili di stanza in questa base, vi sono droni armati, aerei spia Global Hawk ed U-2, oltre a varie tipologie di velivoli da trasporto, da rifornimento in volo, da pattugliamento marittimo e anti-sommergibile.

Pompeo: "Finita era della politica soft verso Mosca"
"La Russia continua ad agire aggressivamente, spinta da anni di politica debole verso questa aggressione. questo ora e' finito", dice Mike Pompeo negli estratti delle dichiarazioni, diffuse dalla Casa Bianca, che fara' oggi davanti alla commissione esteri del senato per la sua conferma a Segretario di stato. "lL azioni - prosegue - di questa amministrazione hanno reso chiaro che la strategia per la sicurezza nazionale di Trump, giustamente, ha identificato la Russia come un pericolo per il nostro paese".  

Alzare il costo per Vladimir Putin
"La lista delle azioni di questa amministrazione per aumentare il costo per Vladimir Putin - osserva il capo della Cia uscente - e' lunga. Stiamo ricostruendo il nostro gia' forte esercito e rifinanziando il nostro deterrente nucleare. Abbiamo imposto sanzioni dure ed espulso piu' diplomatici russi e agenti segreti dagli Usa che in ogni altra epoca sin dalla guerra fredda. Stiamo armando giovani uomini e donne che resistono all'espansionismo russo in Ucraina e Georgia. Questa lista e' molto piu' lunga e sono fiducioso che avro' l'opportunita' di allungarla". 

La polizia militare russa garantisce l'ordine a Duma
Le forze siriane hanno il pieno controllo della città di Douma e quindi di tutta la Ghouta orientale, ha reso noto il comandante del Centro russo per la riconciliazione delle parti in conflitto in Siria Yuri Evtushenko, citato dalla Tass, ribadendo che unità della polizia militare russa saranno dispiegate a Douma. Dalla fine di febbraio più di 4mila militanti hanno lasciato Douma, più di 165mila la Ghouta orientale e sono stati rilasciati più di 250 ostaggi, ha aggiunto.

L'Onu: "Evitare che situazione esca dal controllo"
"Ho chiamato gli ambasciatori dei cinque paesi membri permanente del Consiglio di sicurezza ribadendo la mia profonda preoccupazione per i rischi dell'attuale impasse in siria e ho sottolineto la necessita' di evitare che la situazione diventi incontrollabile", ha detto il Segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres.

"Non dimentichiamo che in definitiva i nostri sforzi devono essere finalizzati a porre fine alla terribile sofferenza del popolo siriano", ha aggiunto, rammaricandosi che il consiglio di sicurezza non abbia raggiunto per ora un accordo sulla questione armi chimiche

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