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MONDO

L'Unicef: "A Yarmouk una nuova Srebrenica"

Siria, Olp fa marcia indietro: no a sostegno ad azione siriana nel campo di Yarmouk

I rifugiati palestinesi non devono essere trascinati nella guerra civile che affligge il paese da oltre 4 anni, precisa l'organizzazione in una nota diffusa da Ramallah. Damasco ha annunciato un'offensiva per riprendere il campo, controllato per buona parte da Isis e dai quaedisti del Fronte Al Nusra

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L'Olp non vuole che i rifugiati palestinesi del campo profughi di Yarmouk, in Siria alle porte di Damasco, vengano trascinati nella guerra civile che affligge il paese da oltre 4 anni. Per questo in una nota l'organizzazione precisa che non supporterà un'azione armata siriana, smentendo in qualche modo quanto annunciato giovedì dall'inviato del presidente Abu Mazen in Siria Ahmad Majdalani.

Il campo è controllato per buona parte dall'Isis e dai qaedisti del Fronte al Nusra, in un'inedita alleanza, mai sperimentata prima. Le condizioni all'interno sono disumane, denuncia l'Unhcr, manca acqua e cibo. L'Unicef ha parlato di "una nuova Srebrenica".

Nella nota, diffusa da Ramallah, l'Olp esprime il suo rifiuto di "farsi trascinare in un'azione armata di qualunque tipo e sotto qualsivoglia copertura". L'organizzazione "chiede, inoltre, "di ricorrere ad altri mezzi per risparmiare il sangue del nostro popolo e prevenire la distruzione e l'espulsione della nostra gente dal campo" alle porte di Damasco.
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