SCIENZA
La conquista
Spazio, Philae si separa da Rosetta: tra 7 ore arriverà sulla cometa
Il lander Philae si è staccato dalla sonda Rosetta e intorno alle 17 (ora italiana) dovrebbe toccare il nucleo della cometa 67/P Churyumov/Gerasimenko. E' il coronamento di un'ambiziosa sfida lanciata dall'Esa nel 2004 e che potrebbe svelare molti segreti sulla nascita del Sistema solare. Segui la diretta su Rainews.it
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"Ci sono stati diversi problemi nelle attività di preparazione condotte durante la notte, ma abbiamo deciso di dare il 'go' e Rosetta è pronta per la manovra di separazione", ha riferito il responsabile delle operazioni per l'Agenzia spaziale europea (Esa), Paolo Ferri. Il centro che segue la missione a una distanza di ben 405 milioni di chilometri si trova Darmstadt, in Germania. Nel corso della notte, infatti, era stato rilevato un problema nella possibilità di attivare il sistema di discesa che impedisce al lander di rimbalzare sul suolo della cometa al momento dell'atterraggio.
In rotta verso la cometa col fiato sospeso
In particolare sembra non funzionare il piccolo motore a razzo che si trova sul 'tetto' del lander e che deve entrare in azione a circa 40 minuti prima che Philae si posi sulla cometa, per rendere la manovra più morbida. Nell'ultima fase della discesa il 'carrello' di Philae libera infatti degli arpioni collegati a cavi di 45 metri, mentre il piccolo motore contrasta la spinta spingendo il veicolo verso l'alto e mantenendo i cavi in tensione, mentre un altro dispositivo li riavvolge lentamente fino al momento in cui le zampe toccano il suolo. ''Abbiamo bisogno di un po' di fortuna nel non atterrare su una roccia o su un pendio ripido'', ha detto il responsabile delle operazioni di Philae, Stephan Ulamec.
Guarda dove si trova Rosetta in questo momento
Rosetta accompagnerà la cometa fino alla fine del 2015
Il nome del modulo proviene dal sito archeologico dove venne trovato un obelisco che aiutò lo storico francese Jean-Francois Champollion a decifrare la celebre stele in cui onore è stata battezzata la sonda. Lo studio della cometa permetterà agli scienziati di guardare indietro nel tempo di 4.600 milioni di anni, in un'epoca in cui i pianeti non esistevano e il Sole era circondato solo da sciami di asteroidi e comete. "Philae" studierà le proprietà fisiche della superficie e del sottosuolo del nucleo e la loro composizione chimica, mineralogica e isotopica: questi dati saranno di complemento allo studio globale delle proprietà dinamiche e della morfologia superficiale della cometa effettuato della sonda madre Rosetta. La sonda accompagnerà la cometa per un tratto della sua orbita, fino alla fine del 2015.
Il contributo dell'Italia
Molti degli strumenti a bordo sono gestiti dall'Agenzia spaziale italiana (Asi). In particolare il fondale trapano che avrà il compito di perforare la cometa, l'Sd-2, ideato da Amalia Ercoli Finzi del Politecnico di Milano e costruito dalla Selex-Galileo che aspira materiali fino a 15 centimetri sotto la superficie e li porta in un mini laboratorio interno alla sonda. Inoltre Cesare Barbieri, professore emerito di Astronomia dell'Università di Padova, è responsabile italiano del sistema di telescopi Osiris montato su Philae. Barbieri sarà oggi al centro di controllo dell'Esa a Darmstadt per seguire le operazioni, Con lui anche un altro italiano, Marco Fulle, astrofisico dell'Inaf-Osservatorio astronomico di Trieste. E' uno dei quattro "interdisciplinary scientist" che coordinano le attività scientifiche della missione, nonché co-investigatore delle telecamere Osiris e dello strumento Giada che analizza le caratteristiche delle polveri emesse dalla cometa.