ECONOMIA
Il report
S&P: "Italia fuori dalla recessione, ma la ripresa è tiepida"
L’Italia sta uscendo dalla crisi ma la ripresa è destinata a rimanere modesta. Sulla domanda dei consumatori pesano bassa crescita dei salari e alta disoccupazione
"Nel primo trimestre l'economia italiana è ritornata in vita; la fiducia nelle imprese sta migliorando e le indagini sui consumatori mostrano un livello di fiducia che non si vedeva dal 2008 ma la ripresa è debole rispetto ai paesi vicini dell'eurozona" scrive il capo economista Jean-Michel Six ricordando che il Pil reale è aumentato dello 0,7% nel primo semestre contro l'1,2% dell'eurozona. "Ci sono segnali che indicano che le esportazioni italiane iniziano a funzionare meglio, ma una ripresa sostenibile avrà ancora bisogno di una forte ondata di investimenti", dice il rapporto di S&P's.
"Il settore bancario italiano rimane vulnerabile e non è in una posizione ideale per sostenere gli investimenti privati. Anni di declino nella formazione di capitale hanno danneggiato il potenziale di crescita e la competitività globale dell'economia, e la continua crescita dei salari al di sopra delle tendenze della produttività si è aggiunta a questo deterioramento", sottolinea Six. "Dalla fine del 2014 si sono visti segni di un'economia che sta rinascendo ma sarà una lunga strada per tornare a tassi di crescita del Pil semplicemente superiori a 1,5%», ha concluso.
Il giudizio di Standard & Poor’s sul merito di credito italiano è BBB-, con outlook stabile. Il prossimo pronunciamento dell’agenzia è fissato per il 13 novembre. Per l’anno prossimo S&P’s prevede una crescita del Pil italiano pari a 1,2% contro 1,6% stimato dal governo mentre, per quest’anno, la stima di crescita è di 0,7% contro 0,9% della stima dell’esecutivo, che ha appena rivisto al rialzo le prospettive di crescita per 2015 e 2016.