ECONOMIA
L'accusa: manipolazione del mercato
Inchiesta Standard&Poor's, a Trani chiesto rinvio a giudizio per i sei imputati
Nel mirino il report del 13 gennaio 2012 che ha decretato il declassamento dell'Italia da A a BBB+
Trani
L'accusa è manipolazione del mercato. Per questo motivo il pubblico ministero del Tribunale di Trani, Michele Ruggiero, ha chiesto il rinvio a giudizio per i sei imputati, manager ed analisti di Standard & Poor's. La richiesta è stata ribadita al termine della discussione all'udienza preliminare in corso dinanzi al gup del Tribunale di Trani Angela Schiralli. Secondo la pubblica accusa, la mail è una prova determinante sulle condotte illecite contestate agli imputati, accusati di manipolazione del mercato.
"Per favore rimuovi il riferimento alle banche!"
Nel giorno in cui l'agenzia declassa il sistema finanziario italiano, il 13 gennaio 2012, in una mail interna Renato Panichi, responsabile di S&P per i rapporti con le banche, scrive a Eileen Zhang e Moritz Kraemer - gli analisti che firmano i rapporti sull'Italia - e ne contesta il contenuto. "Non è giusto - dice - scrivere che c'è un elevato livello di vulnerabilità ai rischi di finanziamenti esterni. Attualmente - sottolinea - è proprio il contrario, uno dei punti di forza delle banche italiane è stato proprio il limitato ricorso/appello ai finanziamenti esterni o all'ingrosso". La chiusa della mail è esplicita: "Per favore rimuovi il riferimento alle banche!". Dopo quel report il rating dell'Italia ha visto il declassamento di due gradini (da A a BBB+).
Gli indagati e le accuse: report distorti e tendenziosi
Manager e analisti di S&P sono accusati di aver fornito "intenzionalmente" ai mercati finanziari - tra maggio 2011 e gennaio 2012 - quattro report contenenti informazioni tendenziose e distorte sull'affidabilità creditizia italiana e sulle iniziative di risanamento e di rilancio economico adottate da Roma. I nomi degli imputati: Deven Sharma, presidente mondiale di S&P Financial Service dal 2007 al 23 agosto 2011, Yann Le Pallec, responsabile per l'Europa-Londra, e gli analisti del debito sovrano: Eileen Zhang, Franklin Crawford Gill e Moritz Kraemer. Le accuse sono di manipolazione del mercato aggravata dalla rilevante offensivita -perché il reato è commesso ai danni dello Stato sovrano italiano - e dalla rilevantissima gravità del danno patrimoniale provocato. Al sesto imputato, David Pearce, legale rappresentante di S&P-Londra, viene contestata la responsabilità amministrativa della società.
Le parti offese
All'udienza partecipano come persone offese Bankitalia e Ministero dell'Economia.
L'inizio dell'inchiesta
A dare l'avvio all'inchiesta è stato un esposto dei presidenti di Adusbef e Federconsumatori, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, a nome di migliaia di risparmiatori frodati. Le due associazioni hanno accusato gli analisti perché “non si mossero autonomamente ma risposero a un disegno, oggettivamente perseguito, di golpe bianco del gruppo dirigente centrale dell’agenzia, un disegno preordinato di affidare ad analisti ‘inesperti’ il mandato di produrre analisi, un disegno non casuale quello di scegliere una certa tempistica nel diffondere i report in modo tale da influenzare l’evoluzione politica italiana”.
A Trani anche l'inchiesta Fitch
Parallelamente al procedimento S&P, a Trani, il 28 ottobre proseguirà l'udienza preliminare nei confronti dell'agenzia di rating Fitch in cui sono imputati David Michael Willmoth Riley, capo rating sovrano della sede di Londra, e il responsabile legale Trevor Pitman, per la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Per Fitch gli imputati sono accusati di aver rilanciato - dal 10 al 18 gennaio 2012 - "indebiti annunci preventivi di imminente declassamento" dell'Italia, mai decretato ufficialmente dell'agenzia Fitch fino al 27 gennaio 2012, "così divulgando a mercati aperti informazioni che dovevano restare riservate, concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione del prezzo degli strumenti finanziari".
"Per favore rimuovi il riferimento alle banche!"
Nel giorno in cui l'agenzia declassa il sistema finanziario italiano, il 13 gennaio 2012, in una mail interna Renato Panichi, responsabile di S&P per i rapporti con le banche, scrive a Eileen Zhang e Moritz Kraemer - gli analisti che firmano i rapporti sull'Italia - e ne contesta il contenuto. "Non è giusto - dice - scrivere che c'è un elevato livello di vulnerabilità ai rischi di finanziamenti esterni. Attualmente - sottolinea - è proprio il contrario, uno dei punti di forza delle banche italiane è stato proprio il limitato ricorso/appello ai finanziamenti esterni o all'ingrosso". La chiusa della mail è esplicita: "Per favore rimuovi il riferimento alle banche!". Dopo quel report il rating dell'Italia ha visto il declassamento di due gradini (da A a BBB+).
Gli indagati e le accuse: report distorti e tendenziosi
Manager e analisti di S&P sono accusati di aver fornito "intenzionalmente" ai mercati finanziari - tra maggio 2011 e gennaio 2012 - quattro report contenenti informazioni tendenziose e distorte sull'affidabilità creditizia italiana e sulle iniziative di risanamento e di rilancio economico adottate da Roma. I nomi degli imputati: Deven Sharma, presidente mondiale di S&P Financial Service dal 2007 al 23 agosto 2011, Yann Le Pallec, responsabile per l'Europa-Londra, e gli analisti del debito sovrano: Eileen Zhang, Franklin Crawford Gill e Moritz Kraemer. Le accuse sono di manipolazione del mercato aggravata dalla rilevante offensivita -perché il reato è commesso ai danni dello Stato sovrano italiano - e dalla rilevantissima gravità del danno patrimoniale provocato. Al sesto imputato, David Pearce, legale rappresentante di S&P-Londra, viene contestata la responsabilità amministrativa della società.
Le parti offese
All'udienza partecipano come persone offese Bankitalia e Ministero dell'Economia.
L'inizio dell'inchiesta
A dare l'avvio all'inchiesta è stato un esposto dei presidenti di Adusbef e Federconsumatori, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, a nome di migliaia di risparmiatori frodati. Le due associazioni hanno accusato gli analisti perché “non si mossero autonomamente ma risposero a un disegno, oggettivamente perseguito, di golpe bianco del gruppo dirigente centrale dell’agenzia, un disegno preordinato di affidare ad analisti ‘inesperti’ il mandato di produrre analisi, un disegno non casuale quello di scegliere una certa tempistica nel diffondere i report in modo tale da influenzare l’evoluzione politica italiana”.
A Trani anche l'inchiesta Fitch
Parallelamente al procedimento S&P, a Trani, il 28 ottobre proseguirà l'udienza preliminare nei confronti dell'agenzia di rating Fitch in cui sono imputati David Michael Willmoth Riley, capo rating sovrano della sede di Londra, e il responsabile legale Trevor Pitman, per la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Per Fitch gli imputati sono accusati di aver rilanciato - dal 10 al 18 gennaio 2012 - "indebiti annunci preventivi di imminente declassamento" dell'Italia, mai decretato ufficialmente dell'agenzia Fitch fino al 27 gennaio 2012, "così divulgando a mercati aperti informazioni che dovevano restare riservate, concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione del prezzo degli strumenti finanziari".