MONDO
Washington
Stati Uniti, stretta di Obama sulle armi. Trump: "Da presidente annullerò il decreto"
Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, adotterà misure "nell'ambito dei suoi poteri" per limitare "il flagello" causato dalla violenza indiscriminata prodotta dalla libera vendita delle armi. "Abbiamo decine di migliata di persone uccise ogni anno" ha detto Obama alla Casa Bianca. Le misure che verranno adottate serviranno "per salvare vite umane". Il Congresso, a maggioranza repubblicana, è contrario a limitare la vendita delle armi negli States
Il suo è un giro di vite promesso da tempo. E che, di fronte all'inerzia del Congresso, Obama è ora deciso a realizzare, scavalcando Capitol Hill e usando i suoi poteri esecutivi: "Le decisioni che mi appresto a prendere - ha sottolineato - sono pienamente nell'ambito della mia autorità legale e in linea con il principio del secondo emendamento della costituzione", quello che garantisce il diritto di ogni americano a possedere un'arma. Così la tensione con i repubblicani e con le lobby di costruttori, venditori e possessori di pistole e fucili sale alle stelle. Mentre il tema infiamma inevitabilmente la campagna elettorale per le presidenziali, con Hillary Clinton che appoggia l'azione della Casa Bianca e Donald Trump che spara a zero su Obama, lanciando la sfida: se diventerà presidente - promette - annullerà il decreto o i decreti che il presidente si appresta a varare, considerati dal tycoon un vero e proprio "assalto al secondo emendamento".
Ma la Casa Bianca si mostra tranquilla: "Ci aspettiamo che i provvedimenti esecutivi del presidente vengano contestati sul piano legale - ha spiegato il portavoce, Josh Earnest - ma siamo fiduciosi che queste misure resisteranno all'eventuale esame di una Corte". Ed è proprio ai dettagli che in queste ore si sta lavorando, per apportare quelle limature che blindino le misure e le rendano il più possibile inattaccabili sul piano legale. Di certo il pacchetto prevede un rafforzamento dei cosiddetti 'background check', i controlli su chi acquista armi per verificare se abbia la fedina penale sporca o abbia sofferto di disturbi psichici. Questi controlli saranno estesi il più possibile, visto che a oggi molti rivenditori ne sono esonerati, oppure aggirano le norme esistenti. A partire dai grandi magazzini.
Saranno quindi rimpinguati i fondi per rafforzare questi controlli e rese più severe le regole che riguardano le indagini su armi smarrite o rubate. Finora il Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives avviava le ricerche solo se a scomparire erano almeno 10 armi da fuoco, e almeno una di esse era stata utilizzata per compiere un crimine. Ora si tenta di eliminare o di ammorbidire questi limiti, per consentire un maggior controllo delle armi in circolazione. Un numero enorme: circa 300 milioni, una ogni tre famiglie americane.
Difficile invece che per il momento nel piano Obama ci sia una norma che reintroduca il divieto di vendita dei fucili d'assalto e dei maxi-caricatori, misura che varata per decreto andrebbe incontro a più di un'obiezione legale. Intanto dalla parte di Obama si sono schierati molti 'grandi donatori' - vedi l'ex sindaco di New York, il miliardario Michael Blomberg - che con i loro soldi stanno sfidando la potente associazione dei costruttori di armi (Nra) e tentando di introdurre norme restrittive a livello statale e locale. Facendo registrare già grandi successi in stati come il Connecticut e il Delaware, e sfidando le norme esistenti in tanti altri stati, dal Nevada al Maine.