ECONOMIA
Stati Generali
Conte: "Gli effetti della crisi devono ancora dispiegarsi"
Terza giornata di lavori a Villa Pamphili a Roma, oggi incontro con commercianti e artigiani
Gli effetti della crisi devono ancora dispegarsi
"Siamo consapevoli che gli effetti della crisi devono ancora dispiegarsi". Lo avrebbe detto, secondo quanto si apprende da fonti presenti agli Stati generali dell'economia, il premier Giuseppe Conte aprendo i lavori della terza giornata.
Non possiamo escludere altri interventi
"Non possiamo escludere altri interventi" per fronteggiare la crisi. Lo avrebbe detto, secondo quanto si apprende da fonti presenti agli Stati generali dell'economia, il premier Giuseppe Conte aprendo i lavori della terza giornata. "Abbiamo messo in campo risorse senza precedenti. In Europa siamo il secondo Paese per risorse mobilitate", avrebbe aggiunto il premier.
A settembre il piano recovery Italia
"A settembre verrà presentato il piano Recovery Italia" con una serie di progetti specifici, anche sulla base delle risorse che verranno stanziate dal Recovery Fund europeo. Lo avrebbe detto, secondo quanto si apprende da fonti presenti alla terza giornata degli Stati generali, il premier Giuseppe Conte aprendo i lavori.
Incentivi a pagamenti digitali senza penalizzare nessuno
''Incentivi ai pagamenti digitali senza penalizzare nessuno''. È quanto avrebbe detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, secondo quanto apprende l'Adnkronos dai presenti, nel corso dell'incontro agli Stati generali dell'Economia con i rappresentanti del commercio, dell'artigianato e del terziario, durante il quale ha ricordato che l'economia sommersa non solo sottrae ingenti risorse finanziarie al circuito legale, e ci costringe tutti a subire una più elevata pressione fiscale, ''ma costituisce anche un serio ostacolo alla modernizzazione del Paese''. Il premier avrebbe poi dichiarato ''non possiamo digitalizzare il Paese se rimarrà consistente l'economia sommersa, se una grande percentuale del Paese rimarrà sottratta alla digitalizzazione. Questo è l'altro vero problema. Non abbiamo mai pensato di imporre penalizzazioni a chi non si conforma, come avete visto con il piano Italia cashless che consideriamo una buona pratica per stimolare i pagamenti digitali. Anche da un'Italia più digitale passa la strada per un Paese più equo''.
Molto preoccupante quadro calo vendite
"Abbiamo scelto di iniziare dai rappresentanti del commercio, dell'artigianato, della piccola e media impresa, del terziario e della distribuzione: sono tutti settori che stanno soffrendo particolarmente gli effetti di questa emergenza". Così Giuseppe Conte nella sua relazione introduttiva agli Stati generali dell'economia. "Forse sono i settori più colpiti, perché vivete quotidianamente le difficoltà attuali della fase di ripartenza delle attività economiche, non solo la fase più acuta del lockdown", ha aggiunto il presidente del Consiglio, rivolto ai rappresentanti delle categorie. "Gli ultimi dati dell'Istat ci restituiscono un'immagine molto preoccupante: un quadro che segnala, ad aprile 2020, vendite al dettaglio diminuite del 10 per cento rispetto a marzo, con il forte calo delle vendite soprattutto dei beni non alimentari", ha continuato, nel "trimestre febbraio-aprile il calo complessivo viene riassunto in un -15%". "Sono variazioni negative che difficilmente abbiamo sperimentato, non negli ultimi anni, ma negli ultimi decenni", ha sottolineato.
Coronavirus, l'Italia sta uscendo da shock senza precedenti, serve nuova normalità
"L'Italia sta faticosamente uscendo da uno shock senza precedenti che sta comportando costi umani e sociali altissimi. Ora bisogna guardare al futuro ma non possiamo pensare di ripristinare la vecchia normalità, bisogna affermare una nuova normalità del paese che prevede tassi di crescita sostenibile ben più elevati del passato", ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nell'intervento introduttivo agli Stati generali. "Gli effetti della crisi devono ancora dispiegarsi, l'incertezza c'è e ci sarà ancora. Non basta sbloccare il lockdown per fare a meno dell'incertezza".
Ora erogazioni più consistenti dalle banche
"Negli ultimi giorni stiamo assistendo ad un miglioramento. Anche le imprese bancarie, dopo un iniziale assestamento, iniziano a creare deflusso di erogazioni più consistenti e apprezzabili". Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, agli Stati generali.
Alimentare fiducia per ripresa consumi
"Dobbiamo cercare di alimentare la fiducia per far ripartire i consumi". È quanto ha detto, secondo fonti, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte agli Stati generali in corso a Villa Pamphili. Parlando ai rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato e Casartigiani, Conte ha spiegato che "non è sufficiente riavviare le attività, il circuito dei consumi non si riattiva subito. Aprire non basta per risolvere i problemi". Il premier ha quindi sostenuto, sempre secondo quanto si apprende, che "il governo riconosce il valore del tessuto delle piccole e medie imprese, che non delocalizzano e che danno valore al territorio. Sono il modello produttivo che ha reso forte il nostro paese", ha aggiunto. "La prima esigenza - ha sottolineato il presidente del Consiglio - è contenere l'emergenza sanitaria, ma anche evitare un impatto eccessivo sulle imprese". "Abbiamo investito molte risorse per questo - ha fatto notare il premier - Siamo però consapevoli che dobbiamo continuare a dialogare in questo periodo di 'messa a terra" delle misure.
Criticità in garanzie Sace ma ora in miglioramento
Tra i provvedimenti messi in atto dal governo "ci sono le moratorie, le garanzie sui crediti delle imprese attraverso il fondo centrale di garanzia per le Pmi e poi le garanzie rilasciate da Sace, una misura che ha presentato delle criticità che io stesso non ho nascosto". Così Giuseppe Conte, nella sua relazione introduttiva alla terza giornata di 'Progettiamo il rilancio'. "Ci sono state interlocuzioni anche con alcuni di voi per cercare di superare queste criticità - ha aggiunto il presidente del Consiglio -. C'è stato, in sede di conversione, un grande contributo anche del Parlamento per migliorare quel decreto, quelle norme. Siamo in fase sperimentale, ci ritroviamo a dover gestire un'emergenza, e non avendo potuto programmare interventi del genere ci stiamo misurando anche con delle difficoltà oggettive del sistema Paese, degli apparati burocratici, di mentalità radicate", ha aggiunto. "Stiamo però assistendo, almeno negli ultimi giorni, se guardo ai flussi che seguo costantemente, a un miglioramento di questo meccanismo. La sensazione è che anche le imprese bancarie, dopo l'iniziale assestamento, inizino a creare dei flussi di erogazione più consistenti, più apprezzabili", ha concluso.
Su rilancio sforzo corale
Abbiamo il dovere e la responsabilità di programmare un rilancio. Come diceva Keynes, ed è stato ricordato anche dal governatore Visco la settimana scorsa, il modo migliore in un sistema economico per intervenire e dare risposte efficaci alla crisi è lo sguardo lungo, allungare lo sguardo verso obiettivi di medio e lungo periodo. Noi oggi abbiamo la responsabilità di programmare il rilancio", ha detto Conte. Il piano che vi presentiamo, condiviso con le forze di maggioranza, "è veramente uno sforzo corale" e "vi chiediamo suggerimenti proposte, pareri", ha aggiunto il presidente del Consiglio, rivolto alle associazioni di categoria, tra le altre, del commercio e dell'artigianato.
Vertice con 50 soggetti
Sono una cinquantina, fino ad adesso, i soggetti sfilati a Villa Pamphilj per gli Stati generali voluti dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Dopo la giornata inaugurale dedicata all'Europa, con gli interventi, tra gli altri, di Ursula von der Leyen, Christine Lagarde, Davide Sassoli, Paolo Gentiloni e del governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, da ieri è iniziato il confronto con il mondo del lavoro e delle imprese. Al Casino del Bel respiro sono arrivati i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil e, poi, quelli autonomi: Ugl, Usb, Cub, Cisal, Confsal, Cobas, Unicobas, Cida, Cse, Confintesa, Fnsi. La giornata è stata chiusa con i rappresentanti delle Regioni, delle Province e dei Comuni. Da oggi, e per due giorni, è il turno delle associazioni delle imprese. Stamani spazio a Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Unioncamere, Federdistribuzione, Federterziario, Consiglio dei centri commerciali e Assoeventi. Nel pomeriggio il confronto con Alleanza delle Cooperative, UeCoop, Abi, Ania, Assogestioni e Federcasse.
Domani il programma prevede incontri solo al pomeriggio, dato che la mattina Conte è atteso in Parlamento per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo. Dalle 14.30 a Villa Pamphili sono attesi Confindustria, Ance, Anfia, Confapi, Confedilizia, Confetra, Confimi, Confimpreseitalia, Conflavoro Pmi, Confservizi, Finco (Opere specialistiche per le costruzioni e la manutenzione), Ucid (Unione cristiana imprenditori e Dirigenti) e Unimpresa.
Se questi sono stati gli ospiti fino a questo momento, sul programma dei giorni successivi non ci sono indicazioni. Venerdì il premier deve partecipare, appunto, ai lavori in videoconferenza del vertice Ue ed è quindi presumibile un giorno di interruzione. Secondo le indiscrezioni, a Villa Pamphilj dovrebbero essere ancora sentiti rappresentanti del mondo dell'economia (a partire dai vertici delle imprese statali), dell'architettura (si è parlato di Renzo Piano e Massimiliano Fuksas) e della cultura. Ma il condizionale è d'obbligo, dato che il programma viene comunicato giorno per giorno. E al momento non vi è ancora neppure certezza sulla data ufficiale di chiusura degli Stati generali. Potrebbe essere lunedì. Ma, appunto, potrebbe.