MONDO
L'attentato al museo del Bardo
Strage Tunisi, importanti sviluppi nelle indagini.In serata arrivate a Torino le salme delle vittime
Questa mattina il presidente Renzi aveva presenziato al rientro dei feretri all'aeroporto militare di Ciampino. Le autorità tunisine confermano che gli autori del massacro si erano addestrati in Libia
Nelle prossime ore, comunque, a Tunisi arriveranno anche i carabinieri del Ros per accertamenti disposti dalla procura di Roma. I militari dell'Arma, coordinati dal pm Francesco Scavo, che procede per attentato con finalità di terrorismo, dovranno ricostruire le fasi dell'accaduto con particolare riferimento a dove si trovavano le vittime italiane, che sono rientrate in Italia con un volo dell'Aeronautica militare. Si tratta dei corpi di Francesco Caldara e Orazio Conte, di origine piemontese, Antonella Sesino, dipendente del Comune di Torino, e Giuseppina Biella di Meda vino a Monza.
Renzi accoglie le salme a Ciampino
Ad accoglierle le quattro salme a Ciampino è stato il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha anche assisto assieme ai familiari ad una breve funzione religiosa officiata da un frate francescano che ha impartito l'estrema unzione ai feretri. Poi Renzi ha scritto su Twitter di aver condiviso con i congiunti delle persone uccise a Tunisi "il dolore e l'abbraccio di tutta Italia".
Ho accolto le famiglie dei 4 italiani uccisi a Tunisi e le salme dei loro cari.Ho condiviso con loro il dolore e l'abbraccio di tutta Italia
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 21 Marzo 2015
L'arrivo a Torino delle salme
I feretri sono giunti poi a Torino. Ad accoglierli, il sindaco Piero Fassino, il prefetto Paola Basilone, i comandanti delle Forze dell'ordine e l'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia che ha benedetto le bare. Numerosi i famigliari presenti in aeroporto.
Tunisi blindata, I due terroristi addestrati in Libia
Intanto in tutta la capitale tunisina è stata rafforzata la presenza delle forze di sicurezza. Si temono nuovi attentati: l'area attorno al palazzo della radio di Stato è blindata e isolata. Le unità speciali antiterrorismo hanno poi smantellato una cellula jihadista, che pianificava attacchi contro obiettivi strategici in tutto il territorio dello Stato. Le autorità hanno inoltre confermato che i due terroristi uccisi dopo il massacro si erano addestrati in Libia. "Si tratta di due elementi estremisti salafiti, che sono partiti per la Libia lo scorso dicembre dove si sono addestrati", prima di rientrare in Tunisia, ha spiegato il ministro della Sicurezza Rafik Chelly.
Viminale: rischio emulazione in Italia
Dopo l'attentato di Tunisi non è possibile escludere azioni emulative in Italia. È quanto scritto in una circolare del Dipartimento di Pubblica Sicurezza nella quale si invitano gli organismi di sicurezza a "sensibilizzare ulteriormente" le misure di vigilanza a sedi diplomatiche tunisine e ai siti sensibili. Alla luce dell'attacco al museo del Bardo, cui la circolare fa esplicito riferimento, "non potendosi escludere che la circostanza possa determinare azioni improntate all'illegalità anche a carattere emulativo, si prega di voler ulteriormente sensibilizzare le misure di vigilanza e sicurezza".