MONDO
Terrore al Bardo
Tunisi, quattro arresti per la strage nel museo. Gentiloni: "Due italiani morti e due dispersi"
Cinque uomini armati hanno fatto irruzione nel Museo del Bardo prendendo in ostaggio decine di turisti poi liberati con un blitz. Il ministro degli Esteri conferma: "Due vittime italiane certe, due feriti e due dispersi". La Costa sospende gli scali in Tunisia
Intanto, il premier tunisino Habib Essid ha affermato che uno dei responsabili dell'attacco, Yassine Laabidi, era "noto" e "seguito" dai servizi di sicurezza.
Il bilancio delle vittime
Oltre venti turisti morti e una quarantina di feriti: questo è il bilancio del terribile attacco al museo del Bardo di Tunisi per mano di una cellula jihadista, molto probabilmente collegata all'Isis. Ancora incerta l'identità e la nazionalità delle vittime ma il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni ha confermato che tra di loro ci sono quattro italiani. "È possibile che le vittime italiane siano quattro, ma per l'identificazione attendiamo una conferma ufficiale", ha detto Gentiloni ad Agorà, spiegando che "le autorità tunisine per tutta la notte hanno lavorato all'identificazione dei cadaveri e dei feriti". Delle quattro vittime italiane comunicate dalle autorità tunisine, ha chiarito poi Gentiloni, "due non sono vittime ma feriti", tuttavia "ci sono due dispersi". I morti italiani finora accertati sono Francesco Caldara e Orazio Conte, di origine piemontese. Gli italiani rimasti feriti sarebbero 13, su un totale di 44 persone attualmente assistite negli ospedali della capitale tunisina.
Tweet riguardo #Tunis
Secondo il sindaco di Torino Piero Fassino ci sarebbero "tre vittime italiane accertate e due dispersi". La Città di Torino proclamerà "il lutto cittadino" per le vittime dell'attentato di Tunisi, ha detto Fassino, a margine dell'inaugurazione a Torino, del seminario degli alti dirigenti dell'Onu. "Oggi il presidente del Consiglio comunale di Torino ha convocato i capigruppo - ha riferito il primo cittadino - a cui proporrò di proclamare il lutto cittadino".
Durante il terrore della prigionia, gli ostaggi hanno postato molte foto su Twitter.
L'attacco
Più di 200 visitatori erano presenti all'interno del museo quando è entrato un commando di quattro-cinque terroristi. Le forze speciali antiterrorismo hanno liberato gli ostaggi con un blitz: due terroristi e un agente sono rimasti uccisi. Un terzo è stato arrestato. I media locali hanno riportato i nomi dei due killer uccisi: si tratta di Jabeur Khachnaoui e Yassine Laabidi, entrambi tunisini. Altri due o tre coinvolti nell'attacco potrebbero essere in fuga. Secondo i media locali, l'attacco sarebbe stato rivendicato dall'Isis, altre fonti parlano di Ansar al-Sharia.
Le proteste in piazza
A Tunisi si sono tenute manifestazioni di protesta contro il terrorismo ad avenue Bourghiba, luogo simbolo della rivoluzione dei gelsomini del 2010-2011. L'ultimo terribile attentato alla Tunisia risale al 2002, quando un assalto alla sinagoga di Djerba fece 19 morti.
La Costa Crociere cancella scali in porto
La nave "Costa Fascinosa" "ha lasciato il porto di Tunisi alle 1.55. Al momento della partenza, il comandante ha informato che il numero di passeggeri che non hanno fatto ritorno alla nave è sceso a 13 (dai 14 di ieri sera)". La compagnia ha reso noto, inoltre, che la sicurezza di ospiti e equipaggio è la priorità per Costa Crociere ed è una condizione necessaria per offrire vacanze serene e piacevoli. Dopo quanto è successo a Tunisi, abbiamo deciso di cancellare tutti i prossimi scali di nostre navi in Tunisia. Saranno sostituiti da scali alternativi che sono in via di definizione".
Sulla Costa Fascinosa stesso pianista della Concordia
"E' un tragico destino il mio: essere chiamato da giornalisti per dei drammi di cui sono testimone". Prova a sorridere per rendere meno forte la tensione Antonello Tonna, pianista della nave Fascinosa, ormeggiata a Tunisi, che era in servizio anche il 13 gennaio del 2012 sulla Costa Concordia. Fu uno dei superstiti del naufragio. Adesso, contattato al telefono, dice di "avere le notizie dalle televisioni italiane". Ad avvertirlo è stato la moglie: "Ero sulla nave quando mi ha mandato un sms...".
Il presidente tunisino
"Il terrorismo in Tunisia è un animale ferito" e nei suoi confronti "non avremo pietà" il messaggio del presidente tunisino Beji Caid Essebsi che ha definito i responsabili della strage dei "traditori", saranno "processati" e avranno la loro "giusta punizione". Conclude: "Lo stato vigila, prenderemo tutte le misure perché questo non si ripeta mai più".
La condanna di Mattarella
Sui tragici fatti di Tunisi è intervenuto anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella: "Esprimo, a nome mio personale e di tutto il popolo italiano, la più netta e ferma condanna per un gesto vile e odioso, commesso ai danni di persone inermi, in spregio alle più elementari norme di convivenza civile e rispetto della vita umana".
Il commento di Matteo Renzi
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha scritto su Twitter di essere vicino con il cuore e con la mente alle famiglie dei connazionali coinvolti nella tragedia di Tunisi.
In queste ore di dolore, con il cuore e con la mente vicini alle famiglie dei nostri connazionali coinvolti nella tragedia di #Tunisi
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 18 Marzo 2015
La dinamica dell'attentato
Gli autori dell'attacco avrebbero cercato di infiltrarsi all'interno dell'Assemblea dei rappresentanti del popolo, il Parlamento tunisino, prima di asserragliarsi nel vicino museo del Bardo. Secondo la ricostruzione emersa dal racconto di un agente della sicurezza del parlamento tunisino, cinque uomini armati in uniforme militare avrebbero tentato di entrare nella sede del parlamento ma sono stati bloccati dalle guardie della sicurezza. L'attacco è avvenuto mentre in aula era presente per un'audizione il ministro della Giustizia, Mohammed Salah Ben Aissa. Gli agenti della sicurezza hanno impedito a giornalisti e deputati di lasciare l'aula del vicino Parlamento.
Il museo del Bardo, simbolo della cultura tunisina
Il Museo nazionale del Bardo, situato nella periferia occidentale di Tunisi, è un museo archeologico che contiene, fra le altre, la più ricca collezione di mosaici romani del mondo, tutti in perfetto stato di conservazione. Situato nella fastosa residenza del Bey, il sovrano, del XIX secolo, circondata da un grande giardino ricco di essenze locali, si sviluppa su tre piani in un complesso di grande fascino, caratterizzato da una eccellente luminosità naturale che esalta i reperti esposti. Si tratta del più importante museo tunisino e allo stesso tempo del più antico museo del mondo arabo e dell'Africa, fu inaugurato il 7 maggio 1888.