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EUROPA

Una mamma brasiliana tra le vittime

Strage nella cattedrale di Nizza, un secondo arresto

Stato d'allerta massimo in Francia. Potenziato l'antiterrorismo, da 3mila a 7mila militari. Lamorgese: "Momento di fermarsi con le polemiche, questo è un attacco all'Europa: Lampedusa in Italia è la porta di Europa". La procura di Bari indaga per associazione terroristica

NIzza (AP Photo/Daniel Cole)
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Brahim Aoussaoui, tunisino di 21 anni, è ancora in prognosi riservata in ospedale, in seguito a un'operazione subita ieri dopo che i poliziotti accorsi nella cattedrale hanno aperto il fuoco su di lui poco dopo l'attentato, in cui ha ucciso tre persone. Prima di raggiungere la Francia ha passato 15 giorni in Sicilia, a Palermo, ospite da un parente hanno accertato intelligence e antiterrorismo. Il giovane, secondo quanto si apprende da qualificate fonti di sicurezza, avrebbe lasciato l'Italia non prima del 25 ottobre. Nelle due settimane che è rimasto in Sicilia, sempre secondo quanto è stato possibile ricostruire, non avrebbe frequentato ambienti radicali né avrebbe fatto trapelare alcun intento terrorista.

Brahim Aoussaoui era sconosciuto ai servizi segreti. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il procuratore nazionale antiterrorismo francese, Jean-Francois Ricard, spiegando che le impronte digitali del giovane non risultavano inoltre nelle banche dati delle forze dell'ordine.

Tra gli effetti personali di Aoussaoui è stata trovata una tessera della Croce Rossa italiana contenente le sue generalità. Sono stati inoltre ritrovati, riferiscono i media francesi, un Corano, due telefoni, un coltello con una lama di 17 centimetri e altri due coltelli non utilizzati.

Era arrivato a Nizza mercoledì in treno da Parigi ed è stato ripreso dalle telecamere a circuito chiuso della stazione dove si è cambiato ieri mattina prima di raggiungere la chiesa di Notre Dame, a 400 metri di distanza, e di compiere l'attacco.  Originario del villaggio di Sidi Omar Bouhajla, era giunto in Italia  dopo un periodo trascorso con la famiglia a Sfax.

Fermati due sospetti
Un uomo di 47 anni, sospettato di aver avuto contatti con l'aggressore che ha ucciso ieri 3 persone nella basilica di Notre-Dame-de-l'Assomption a Nizza, è stato posto in stato di fermo ieri sera. Lo si apprende stamattina da fonti giudiziarie, che invitano alla prudenza sulla natura dei rapporti fra i il terrorista e il fermato. In serata, effettuato un secondo fermo.

Indaga la Procura di Palerrmo
La Procura di Palermo sta indagando sui contatti avuti a Palermo  da Brahim Aoussaoui, arrivato nel capoluogo siciliano da Bari. La Digos ha interrogato alcuni testimoni per ricostruite le frequentazioni di Aoussaoui rimasto in Sicilia due settimane. Ad ospitarlo non sarebbero stati parenti, ma alcuni conoscenti. La polizia avrebbe già sentito alcuni testimoni e acquisito tabulati telefonici. L'inchiesta è coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi e dall'aggiunto Marzia Sabella.

Procura di Bari indaga per associazione terroristica
La Procura di Bari ha formalmente aperto un'indagine per associazione terroristica sull'attentatore. Il procuratore facente funzione Roberto Rossi ha anche aperto un fascicolo conoscitivo modello 45, cioè senza indagati né ipotesi di reato, sulla procedura amministrativa relativa al provvedimento di respingimento adottato nei suoi confronti.
Nell'inchiesta in cui si ipotizza il reato di associazione con finalità di terrorismo internazionale la Procura di Bari è al lavoro per verificare eventuali spostamenti e contatti del 21enne tunisino durante il suo passaggio nel capoluogo pugliese. Il secondo fascicolo, invece, punta a ricostruire, accertando tempi e modi, la procedura amministrativa che avrebbe consentito all'uomo lo sbarco e il successivo rilascio con decreto di respingimento e ordine di lasciare entro sette giorni il territorio nazionale. Tutti elementi non ancora formalmente accertati e che sono oggetto di attente verifiche.   La magistratura barese si è, inoltre, attivata per fornire collaborazione all'autorità giudiziaria francese che indaga sull'attentato.

C'è una donna brasiliana di 44 anni madre di tre figli fra le tre vittime dell'attacco nella cattedrale di Nizza. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri brasiliano. La donna, residente in Francia, era stata gravemente ferita dalle coltellate del 21enne tunisino ed èriuscita a fuggire in un vicino bar. "Dite ai miei figli che li amo", è riuscita a dire prima di morire.

"Questo terrorista non ha nulla a che vedere con la religione musulmana. Dobbiamo rimanere uniti, è l'unico modo per sconfiggere il terrorismo. Oggi vi dico che sono cristiano". Parole forti quelle pronunciate dell'imam di Nizza, Otmane Aissaoui, in reazione all'attentato.

"Noi leader europei siamo scioccati e rattristati dagli attacchi terroristici in Francia. Condanniamo con la massima fermezza questi attentati che rappresentano altrettanti attacchi ai nostri valori comuni". Lo affermano i capi di Stato e di governo dell'Ue, a poche ore dagli attacchi terroristici di Nizza, in una dichiarazione congiunta pubblicata durante la loro riunione informale in videoconferenza dedicata alla risposta alla pandemia di Covid-19.

"Siamo una famiglia, unita nelle difficoltà e che si unisce per difendere i valori della nostra Unione. A tutti voglio dire: Grazie del vostro appoggio". Così il presidente francese  Emmanuel Macron su Twitter, reagendo alla dichiarazione di solidarietà dei leader Ue per gli attentati a Nizza

Massima attenzione sugli obiettivi francesi in Italia e allerta per il personale delle forze di polizia impegnate sul territorio: è la raccomandazione contenuta in una una circolare del capo della Polizia, Franco Gabrielli, inviata a prefetti e questori dopo l'attentato nella cattedrale di Nizza. L'attacco è stato al centro di una riunione del Comitato di analisi strategica antiterrorismo (Casa) durante la quale l'intelligence ha segnalato la necessità di rafforzare le misure di sicurezza in prossimità delle sedi istituzionali francesi, su cui c'è peraltro già il massimo livello di protezione con una vigilanza fissa dell'Esercito e una vigilanza dinamica delle forze di polizia.

"Se per l'attentatore di Nizza sono confermati lo sbarco a Lampedusa a settembre, il passaggio da Bari e poi la fuga chiediamo le dimissioni del Ministro dell'Interno Lamorgese". Matteo Salvini dà voce a un centrodestra che torna a compattarsi contro il governo e, soprattutto, contro il ministro Lamorgese, dopo l'attacco nella chiesa di Nizza.

"Responsabilità non ce n'è da parte nostra", dice Lamorgese rispondendo ai giornalisti. "Ho sentito parlare dei decreti sicurezza, che noi avremmo modificato. Ma voglio anche dire che i decreti sicurezza hanno creato insicurezza perché 20mila persone sono dovute uscire da un giorno all'altro dall'accoglienza, e noi abbiamo cercato di tenere presente l'esigenza di sicurezza del paese, non disperdendo tutti nel territorio nazionale".

Poi ha spiegato che "il killer tunisino non era stato segnalato né dalla Tunisia, né dall'intelligence. Era giunto a Lampedusa con uno sbarco autonomo". E aggiunto: "Casi del genere si erano verificati anche in passato. E allora io mi chiedo come mai forze di opposizioni che oggi si sono scusate con la Francia, a cui manifesto tutta la mia solidarietà, non hanno ritenuto di scusarsi in altri casi gravi che si sono verificati come gli attentati alla Metropolitana di Londra, al London Bridge o all'attentato alla Rambla del 2017. Questo è il momento di fermarsi con le polemiche ed essere vicini al popolo francese e a vari paesi europei. Questo è un attacco all'Europa: Lampedusa in Italia è la porta di Europa", dice il ministro dell'Interno.

Cei: fondamentalismo corrode la società con alibi religioso
La Presidenza della Cei esprime dolore e vicinanza alle vittime del crudele attentato di Nizza e alle loro famiglie, ai Pastori e ai fedeli di Francia. Esprime, allo stesso tempo, la più ferma condanna della cultura dell'odio e del fondamentalismo che usa l'alibi religioso per corrodere con la violenza il tessuto della società. Si stringe in preghiera alla comunità cattolica francese, colpita ancora una volta da un'azione criminale e dissennata, nella speranza evangelica che l'odio di pochi non dissipi il patrimonio prezioso costituito da una grande maggioranza di persone di diverse religioni che, quotidianamente, testimoniano in pace l'esperienza gioiosa della fraternità nella multiculturalità.

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