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MONDO

La nuova provocazione dei jihadisti

La bandiera Isis sventola sull'obelisco di San Pietro. Ma è solo la copertina di una rivista

La propaganda si conferma parte centrale della strategia dell'Isis, che ha lanciato un nuovo magazine dal titolo 'Dabiq', pubblicato in diverse lingue europee

La copertina di Dabiq
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La bandiera dell'Isis che sventola sull'obelisco di piazza San Pietro: è l'ultima provocazione del gruppo jihadista tramite la sua rivista "Dabiq". Sulla copertina dell'ultimo numero si vede la bandiera nera in cui si parla della "crociata fallita" in riferimento agli ultimi attacchi dell'alleanza contro l'Isis guidata dagli Stati Uniti. 

La propaganda dell'Isis
Nella letteratura del gruppo jihadista gli occidentali vengono definiti sempre come crociati o Romani. Il presidente americano Barack Obama viene indicato come il leader del male. ​E a proposito delle vittime musulmane dell'Isis, si parla di "danni collaterali", sottolineando come le stragi degli americani quando lanciano un missile siano definite proprio "danni collaterali".

La rivista "Dabiq"
Il nome della rivista, "Dabiq", è altamente simbolico, perché Dabiq è la regione che nel 1516 fu teatro della battaglia finale in cui gli Ottomani sconfissero i Mamelucchi, consolidando quello che nella storia si ricorda come l'ultimo califfato. Ciò a cui si ispira lo stato islamico del sedicente 'califfo' al Baghdadi. Pubblicato in diverse lingue europee, è uno degli strumenti attraverso cui gli uomini del 'califfo' al-Baghdadi cercano di radicalizzare e reclutare giovani ovunque nel mondo, soprattutto in Occidente.

La rivista
Finora sono noti 4 numeri della rivista, in tutto un centinaio di pagine corredate da foto e immagini che sembrano - osservano gli analisti che ne studiano i contenuti - spesso tratte dalle copertine di famosi videogiochi, con personaggi immaginari e lo sfondo avvolto dalle fiamme.
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