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MONDO

Kathmandu

Terremoto in Nepal, soccorsi sull'Everest: 150 gli alpinisti da salvare

Tre elicotteri sono stati inviati dalle autorità nepalesi sul Monte Everest per soccorrere gli alpinisti ancora bloccati sul tetto del mondo dove il devastante terremoto di sabato scorso ha causato almeno 18 morti

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Persone, impossibile dire quante, inghiottite dai ghiacci nei crepacci che si trovano in una delle zone più pericolose dell'Everest, quella che collega il campo base al Campo 1. Per questo motivo i soccorsi inviati sulle vette della catena dell'Himalaya stanno lottando contro il tempo per cercare di salvare gli alpinisti rimasti sul luogo. 

Tre elicotteri sono stati inviati dalle autorità nepalesi per evitare che si aggravi il bilancio delle 18 vittime registrate finora, tra cui tre statunitensi e un giapponese. Le vittime Usa erano un medico, un regista e un manager di Google. Il medico è Marisa Eve Girawong, originaria di Edison in New Jesey, che lavorava anche per l'associazione di guide 'Scalate Madison'.  Il regista e fotografo è invece Tom Taplin, 61 anni, di Evergreen in Colorado, che era in montagna da due settimane con due amici cameraman e stava realizzando un documentario sul campo base del monte Everest, come ha raccontato la moglie Cory Freyer in un'intervista telefonica. La terza vittima Usa è invece il manager di Google Dan Fredinburg, che era responsabile della privacy per GoogleX, una divisione di ricerca della società con sede in California; lui era sull'Everest con tre colleghi di Google, nessuno dei quali è rimasto ferito.

Secondo quanto precisato dalle autorità, i tre elicotteri dovrebbero portare in salvo circa 150 alpinisti bloccati ai campi Uno e Due. Un'operazione lunga, visto che i mezzi possono portare in salvo massimo due persone per volta. 

 
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