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MONDO

Alta tensione

Terrorismo, Bruxelles lentamente riparte. In Francia arrestato l'emiro bianco Corel

La capitale belga esce dal coprifuoco, ma l'allerta resta altissima. Proseguono le indagini sui fatti di Parigi. Gli inquirenti: Abaaoud progettava un altro attentato alla Défense. L'emiro bianco avrebbe ospitato la "voce" che ha rivendicato gli attacchi parigini

Un soldato nelle strade di Bruxelles (Actionpress)
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L’allerta resta a livello 4, il più alto, ma Bruxelles riparte lentamente dopo alcuni giorni di coprifuoco totale per una minaccia terroristica considerata “serie e imminente”. Nella capitale belga è il giorno della progressiva riapertura delle scuole e della metropolitana, così come di diversi uffici e negozi.
 
Misure straordinarie
Per garantire la sicurezza, sono state previste misure straordinarie. Il ministero degli Interni ha comunicato che saranno mobilitati 300 poliziotti supplementari per la protezione delle scuole di Bruxelles, mentre circa altri 200 saranno impegnati nella sorveglianza delle linee metropolitane. Restano chiusi i grandi musei federali come il Musée Royal des Beaux-Arts, fiore all'occhiello della capitale.
 
Parigi, Abaaoud pianificava nuovo attentato
A Parigi intanto proseguono le indagini sugli attacchi che hanno insanguinato la città. Secondo il procuratore Francois Molins, la mente degli attentati Abdelhamid Abaaoud era pronto a sferrare un nuovo attentato, spaventoso, in pieno giorno alla Défense, il quartiere degli affari di Parigi, il colpo di grazia che avrebbe dovuto mettere in ginocchio la Francia. L'avrebbe fatto, insieme con un complice, se gli uomini del RAID non avessero dato l'assalto, all'alba del 18 novembre, al suo covo di Saint-Denis.
 
Caccia a Salah

Dei commando che hanno seminato morte e terrore la sera del 13 novembre, uccidendo 130 persone, si conosce ormai quasi tutto: spostamenti, contatti, ripensamenti, fughe, armi. Tutti i componenti dei commando sono morti, resta in fuga Salah, il più giovane dei fratelli Abdeslam, con un complice, Mohamed Abrini. Per entrambi è stato spiccato un mandato d'arresto internazionale. Si trovano probabilmente in Belgio, anche se ieri, per verificare delle segnalazioni su di loro, è entrata in azione in Vestfalia anche la polizia tedesca.
 
Confermato il fermo per Bendaoud
Confermato lo stato di fermo in Francia per Jawad Bendaoud, il francese che ha alloggiato i terroristi nel covo di Saint-Denis. Per lui la situazione si fa di ora in ora più difficile, anche per le ammissioni della sua amica, fermata con lui e poi rilasciata: "Sapeva qualcosa". Un concetto ribadito anche dal procuratore Molins: Bendaoud ha messo a disposizione un suo appartamento per ospitare i terroristi in cambio di un compenso, li ha accolti il 17 novembre e "non poteva non sapere".

Arrestato l'emiro bianco Corel 
È stato invece arrestato e imprigionato per detenzione illegale di un fucile da caccia Olivier Corel, il cosiddetto “emiro bianco” francese fermato ieri dopo una perquisizione nella sua abitazione di Artigat, nel sudovest della Francia. Corel era stato posto in stato di fermo per essere interrogato dopo il blitz nella sua casa, effettuato da 70 poliziotti nell'ambito delle operazioni lanciate in seguito allo stato d'emergenza dichiarato dopo gli attacchi di Parigi. Le autorità ritengono che Corel abbia ospitato Fabien Clain, ritenuto la voce nelle rivendicazioni dell'Isis in lingua francese degli attentati parigini e condannato nel 2009 per il coinvolgimento in una rete che inviava combattenti estremisti in Iraq. Corel è anche ritenuto l'ispiratore religioso del francese Mohammed Merah, che nel 2012 uccise un rabbino, tre bambini in una scuola ebraica e tre paracadutisti nel sud della Francia.
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