MONDO
"Ci sono gli indizi sufficienti"
Terrorismo, Procura belga chiede l'estradizione di uno dei 2 arrestati in Grecia
Si tratta di algerino di 31 anni forse legato alla cellula jihadista scoperta giovedì a Verviers nell'operazione antiterrorismo belga. In precedenza funzionari di Atene e Bruxelles avevano affermato che non c'erano collegamenti tra gli arresti effettuati ieri a Atene e il raid antiterrorismo in Belgio
Bruxelles (Belgio)
Potrebbe essere legata alla cellula jihadista scoperta giovedì a Verviers una delle due persone fermate ieri ad Atene. Si tratta di un algerino di 31 anni - riferisce il sito web di Le Soir - che ha scontato in Grecia una condanna in carcere per furto fino alla primavera dello scorso anno.
Il Belgio - ha reso noto in serata un portavoce del procuratore federale belga - ne ha chiesto l'estradizione. "Dopo un esame approfondito degli elementi dell'inchiesta disponibili - ha detto - abbiamo ritenuto che ci sono indizi sufficienti per chiedere l'estradizione di una delle due persone arrestate ieri ad Atene". Nessun riferimento è stato fatto alla figura del principale ricercato Abu Omar Soussi.
In precedenza funzionari di Grecia e Belgio avevano affermato che non c'erano collegamenti tra gli arresti effettuati ieri a Atene e gli eventi dell'ultima settimana in Belgio, dove la polizia ha effettuato raid antiterrorismo. Da parte degli inquirenti belgi si sottolinea la fattiva collaborazione in atto con la polizia greca per prevenire nuovi attentati e soprattuto nella caccia alla mente della cellula jihadista smantellata a Verviers.
Il procuratore federale Eric Van Der Sypt aveva precisato che, contrariamente alle indiscrezioni diffuse precedentemente dai media locali, nessuna delle due persone fermate poche ore prima ad Atene rispondeva all'identikit di Abdelhamid Abaaoud, il ventisettenne belga di origini marocchine conosciuto con il nome di battaglia di Abou Omar Soussi e indicato come l'organizzatore dell'attentato che i suoi complici uccisi a Verviers stavano preparando. Il ministro non ha però smentito l'informazione secondo cui Soussi si troverebbe in Grecia, da dove avrebbe guidato telefonicamente la cellula di Verviers fino a giovedì scorso.
Intanto si è appreso che altre due perquisizioni sono state compiute a Bruxelles, ma non hanno portato ad alcun arresto. Mentre prosegue la mobilitazione dell'esercito per presidiare gli obiettivi di possibili attacchi. Anche in Olanda, dove è stata segnalata la presenza di diversi foreign fighters, è stato innalzato il livello di allerta in seguito alle minacce di possibili attentati, ma le autorità locali finora hanno sostenuto di non avere informazioni specifiche su possibili attacchi.
Il Belgio - ha reso noto in serata un portavoce del procuratore federale belga - ne ha chiesto l'estradizione. "Dopo un esame approfondito degli elementi dell'inchiesta disponibili - ha detto - abbiamo ritenuto che ci sono indizi sufficienti per chiedere l'estradizione di una delle due persone arrestate ieri ad Atene". Nessun riferimento è stato fatto alla figura del principale ricercato Abu Omar Soussi.
In precedenza funzionari di Grecia e Belgio avevano affermato che non c'erano collegamenti tra gli arresti effettuati ieri a Atene e gli eventi dell'ultima settimana in Belgio, dove la polizia ha effettuato raid antiterrorismo. Da parte degli inquirenti belgi si sottolinea la fattiva collaborazione in atto con la polizia greca per prevenire nuovi attentati e soprattuto nella caccia alla mente della cellula jihadista smantellata a Verviers.
Il procuratore federale Eric Van Der Sypt aveva precisato che, contrariamente alle indiscrezioni diffuse precedentemente dai media locali, nessuna delle due persone fermate poche ore prima ad Atene rispondeva all'identikit di Abdelhamid Abaaoud, il ventisettenne belga di origini marocchine conosciuto con il nome di battaglia di Abou Omar Soussi e indicato come l'organizzatore dell'attentato che i suoi complici uccisi a Verviers stavano preparando. Il ministro non ha però smentito l'informazione secondo cui Soussi si troverebbe in Grecia, da dove avrebbe guidato telefonicamente la cellula di Verviers fino a giovedì scorso.
Intanto si è appreso che altre due perquisizioni sono state compiute a Bruxelles, ma non hanno portato ad alcun arresto. Mentre prosegue la mobilitazione dell'esercito per presidiare gli obiettivi di possibili attacchi. Anche in Olanda, dove è stata segnalata la presenza di diversi foreign fighters, è stato innalzato il livello di allerta in seguito alle minacce di possibili attentati, ma le autorità locali finora hanno sostenuto di non avere informazioni specifiche su possibili attacchi.