La mossa del presidente
Trump: accordo Israele-Sudan per normalizzare le relazioni
L'accordo, che renderebbe più pregnante l'impegno del Sudan con l'Occidente, segue quello annunciato da Trump questa settimana per rimuovere il Paese nordafricano dalla lista degli sponsor del terrorismo, se pagherà un risarcimento alle vittime americane di attacchi terroristici
Il Sudan si appresta a normalizzare le relazioni con Israele, diventando così il terzo Paese arabo a farlo, a meno di due settimane dal giorno delle elezioni americane. Lo ha annunciato Donald Trump.
La mossa, che renderebbe più pregnante l'impegno del Sudan con l'Occidente, segue l'accordo annunciato da Trump questa settimana per rimuovere il Paese nordafricano dalla lista degli sponsor del terrorismo, se pagherà un risarcimento alle vittime americane di attacchi terroristici. Inoltre, l'accordo Sudan-Israele determina un nuovo risultato di politica estera per Trump, a pochi giorni dalle elezioni, e rafforza il suo alleato, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Recentemente, gli Stati Uniti hanno negoziato patti diplomatici tra Israele e Emirati Arabi Uniti e Bahrein. La Giordania ha riconosciuto Israele negli anni '90.
Infatti, Netanyahu ha posto come priorità stringere legami con Paesi precedentemente ostili in Africa e nel mondo arabo, in assenza di progressi con la parte palestinese durante i suoi oltre dieci anni di mandato. L'accordo mira anche a unire i Paesi arabi contro il loro avversario comune, l'Iran.
Netanyahu ha ricordato che proprio a Khartum, nel 1967, furono enunciati i "tre No" della Lega araba: "No alla pace con Israele, no al riconoscimento di Israele, no a trattative con Israele". "Oggi invece Khartum dice: 'Si' " ha esclamato il premier. "Questo è l'inizio di una nuova era, un'epoca di vera pace". Netanyahu ha poi anticipato che delegazioni di Israele e del Sudan si incontreranno prossimamente per definire progetti di cooperazione. Netanyahu ha quindi ringraziato i dirigenti del Sudan, Burhan e Hamduk, nonché il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e i suoi collaboratori "che hanno reso possibile questo sviluppo storico".
A proposito di accordi, il premier israeliano ha annunciato oggi che non si opporrà alla vendita di caccia F-35 agli Emirati da parte degli Stati Uniti. Il progetto di acquisto degli armamenti aveva incontrato l'opposizione dello Stato ebraico, preoccupato di perdere la supremazia militare nella regione. Per questo ieri il ministro della Difesa israeliano, Gantz, ha incontrato il capo del Pentagono, Mark Esper, con il quale ha firmato un'intesa per confermare e rafforzare la cooperazione militare.