MONDO
L'annuncio alla Casa Bianca
Trump: è ora di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele
Il presidente Usa: "Ho dato istruzioni di muovere l'ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme". Il premier israeliano Netanyahu: "Decisione storica". Il presidente palestinese Abu Mazen: gli Stati Uniti si ritirano dal processo di pace. Mogherini: Ue preoccupata, Gerusalemme sia la capitale dei 2 Stati
Serve un nuovo approccio sulla questione israelo-palestinese
"Non possiamo risolvere la questione mediorientale con il vecchio approccio, ne serve uno nuovo", dice il presidente americano, difendendo la sua scelta come "un nuovo inizio nel processo di pace israelo-palestinese" e l'inizio di un "nuovo approccio".
"Un passo per la pace"
"Per più di 20 anni i presidenti americani hanno rifiutatodi spostare l'ambasciata americana a Gerusalemme o riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele". Alcuni non lo hanno fatto per "mancanza di coraggio, altri sulle base dei fatti che avevano al momento". I risultati non sono stati positivi. "Sarebbe una follia pensare che procedere con la stessa formula possa portare ora a risultati diversi o migliori. Per questo hod eciso che è il momento di riconoscere ufficialmente Gerusalemme come capitale di Israele. Mentre i precedenti presidenti hanno fatto questa promessa in campagna e non l'hanno poi rispettata, io la rispetto. E' un passo per la pace".
Gerusalemme resti la città santa per le tre religioni
Gerusalemme, dice ancora Trump, deve restare il cuore delle tre religioni ebraica, cristiana e islamica, deve restare aperta a ebrei, cristiani e musulmani.
Usa sostengono soluzione dei due Stati
"Farò tutto ciò che è in mio potere per un accordo di pace israelo-palestinese che sia accettabile per entrambe le parti. E gli Stati Uniti continuano a sostenere la soluzione dei due Stati", assicura il capo della Casa Bianca. Nell'annunciare il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele "voglio essere chiaro: questa decisione non riflette in nessun caso una presa di distanza dal nostro forte impegno a facilitare un duraturo accordo di pace".
Pence in Medio Oriente nei prossimi giorni
Il vicepresidente americano, Mike Pence, sarà nei prossimi giorni in Medio Oriente, fa sapere Donald Trump, per "riaffermare il nostro impegno a lavorare con i partner del Medio Oriente per sconfiggere il radicalismo che minaccia le speranze e i sogni delle generazioni future". Il viaggio di Pence conferma l'emarginazione del segretario di Stato Usa, Tillerson, dal dossier mediorientale gestito in prima persona dal genero di Trump, Jared Kushner, ebreo conservatore e amico di famiglia del premier israeliano Netanyahu
Summit di pace straordinario a Riad nel 2018
Donald Trump annuncia poi che "all'inizio del 2018 ci sarà un summit straordinario in Arabia Saudita" per trovare una via d'uscita basata sul principio "due Stati".
Netanyahu: la decisione di Trump è storica
"Una pietra miliare", "una decisione storica": così il premier Benyamin Netanyahu ha definito la scelta del presidente Donald Trump di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele. "Un atto giusto e coraggioso", ha aggiunto Netanyahu.
Abu Mazen: Usa minano sforzi pace, non sono più mediatori
Gli Stati Uniti non possono più svolgere il ruolo di mediatori di pace dopo che l'amministrazione di Donald Trump ha dichiarato Gerusalemme capitale di Israele, ha detto il presidente palestinese Abu Mazen in un discorso trasmesso in diretta tv. "Queste misure deplorevoli e inaccettabili minano deliberatamente tutti gli sforzi di pace", l'iniziativa di Trump equivale a "un annuncio degli Stati Uniti che abbandonano il ruolo di sponsor del processo di pace che hanno svolto negli ultimi decenni".
Olp: Trump ha distrutto la soluzione "due Stati"
Riconoscendo Gerusalemme capitale di Israele e preannunciando lo spostamento dell'ambasciata americana da Tel Aviv, Donald Trump "ha distrutto ogni speranza di soluzione di pace sulla base del principio dei due Stati" come previsti dagli accordi di Oslo del 1993. Così l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, ex formazione terroristica di Yasser Arafat, ora ombrello politico che include Fatah, fazione maggioritaria nell'Anp di Abu Mazen. Il segretario generale dell'Olp, Saeb Erekat, ha inoltre detto che Trump ha "estromesso gli Stati Uniti da ogni ruolo in qualunque processo di pace".
Hamas: per gli Usa si sono aperte le porte dell'inferno
La decisione di Trump ha aperto "le porte dell'inferno per gli interessi americani nella regione". Lo ha dichiarato Ismail Radwan, un esponente del movimento islamista palestinese Hamas, nel corso di una conferenza stampa nella Striscia di Gaza. Radwan ha quindi invitato i Paesi musulmani a "tagliare i rapporti economici e politici" con le ambasciate statunitensi e ad espellere gli ambasciatori americani.
Preoccupazione al Cairo
L'Egitto ha espresso "grande preoccupazione per le possibili conseguenze" sulla stabilità in Medioriente della decisione degli Stati Uniti di trasferire l'ambasciata a Gerusalemme e riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Lo si apprende da una nota.
Turchia: decisione irresponsabile
La Turchia ha bollato come "irresponsabile e illegale" la decisione dell'amministrazione americana. "Condanniamo questa dichiarazione irresponsabile dell'amministrazione americana - ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu - la decisione è contro il diritto internazionale e contro importanti risoluzioni.
Iran: decisione scatenerà nuova Intifada
L'Iran ha condannato con forza la decisione del presidente degli Stati Uniti, denunciando il rischio che si scateni una nuova 'Intifada' o rivolta. "La provocatoria e incauta decisione degli Stati Uniti... provocherà i musulmani e infiammerà una nuova intifada e un'escalation di comportamenti estremisti, rabbiosi e violenti", ha affermato il ministero degli Esteri iraniano in una nota sul suo sito.
Guterres (Onu): status risolto in negoziati
Il problema dello status di Gerusalemme deve essere risolto e definito al termine di negoziati di pace tra israeliani e palestinesi, non prima unilateralmente da una terza parte. Così il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha commentato la decisione di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele assunta dal presidente Usa Donald Trump.
8 paesi - tra cui l'Italia - chiedono riunione Consiglio Sicurezza Onu
Otto paesi membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite - Bolivia, Egitto, Francia, Italia, Senegal, Svezia, Gran Bretagna e Uruguay - hanno chiesto una riunione di emergenza. Lo
fanno sapere all'ANSA fonti diplomatiche dell'organo Onu. La riunione del Consiglio di Sicurezza si dovrebbe tenere entro la fine della settimana, probabilmente venerdì.
Mogherini: Ue preoccupata, Gerusalemme sia capitale dei 2 Stati
"L'Unione europea esprime grave preoccupazione dopo l'annuncio del presidente Trump su Gerusalemme e le ripercussioni sulle prospettive di pace. La posizione dell'Ue resta immutata. Le aspirazioni di entrambe le parti devono essere soddisfatte e una via deve essere trovata attraverso i negoziati per risolvere lo status di Gerusalemme come futura capitale dei due Stati". Lo sostiene in una nota l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Federica Mogherini. "L'Ue ed i suoi stati membri continueranno a rispettare la posizione della comunità internazionale sullo status di Gerusalemme e nessuno dei suoi Paesi sposterà' le proprie rappresentanze diplomatiche da Tel Aviv". Da ultimo Mogherini si appella alla calma delle parti nella regione per impedire qualsiasi escalation di violenza.
Merkel: Germania contraria alla decisione Usa
La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha preso le distanze dal riconoscimento del presidente americano Donald Trump di Gerusalemme come capitale di Israele. "Il governo tedesco non appoggia questo comportamento, perché lo status di Gerusalemme va negoziato all'interno della cornice della soluzione di due Stati", ha scritto via twitter il portavoce della cancelliera, Steffen Seibert.
Macron: deplorevole decisione di Trump
La Francia "non approva" la "deplorevole" decisione del presidente Usa Donald Trump su Gerusalemme: lo dice il presidente francese Emmanuel Macron invitando alla calma. Macron è attualmente impegnato in una tournée diplomatica in Algeria e Qatar.
May: la decisione non aiuta la pace
Anche il Regno Unito critica la decisione del presidente degli Stati Uniti, prima di un accordo finale sullo status di Gerusalemme. Crediamo che si tratti di una decisione che non aiuta le prospettive di pace nella regione", afferma la premier Theresa May.
Gentiloni: futuro Gerusalemme è nel processo di pace
"Gerusalemme città santa, unica al mondo. Il suo futuro va definito nell'ambito del processo di pace basato sui due Stati, Israele e Palestina", scrive su Twitter il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni.
#Gerusalemme città santa, unica al mondo. Il suo futuro va definito nell'ambito del processo di pace basato sui due Stati, Israele e Palestina
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) 6 dicembre 2017