"L'Iran voleva che levassi le sanzioni che gli abbiamo imposto, naturalmente io gli ho detto no!" ha twittato Trump per levare ogni dubbio sull'ipotesi avanzata da Rohani: "Gli Stati Uniti hanno offerto all'Iran di togliere sanzioni sul nucleare in cambio della ripresa dei negoziati". A distanza di qualche ora, la replica della missione iraniana all'Onu, che ha smentito le affermazioni attribuite a Rohani. "C'è stata una traduzione errata delle osservazioni del presidente al suo arrivo a Teheran - spiegano all'Ansa - Lui ha detto che in base all'attuale regime di sanzioni non possono esserci negoziati, e se gli Usa vogliono negoziati prima devono creare l'ambiente adeguato rimuovendo l'atmosfera velenosa delle sanzioni". Proprio il presidente iraniano, al suo ritorno a Teheran dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, aveva sottolineato che "tutte le attività nucleari dell'Iran continueranno a essere monitorate dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica". Gli altri paesi occidentali della JCPOA (Regno Unito, Francia e Germania) hanno ripetutamente affermato di essere impegnate a salvare l'accordo grazie al quale le sanzioni erano state allentate in cambio di precise limitazioni al suo programma nucleare (AIEA). Il timore per Trump è che l'Iran arrivi alla produzione di armi nucleari. Le ispezioni negli impianti di produzione dell'uranio in Iran dimostrano però "che Teheran non sta cercando di sviluppare l'atomica, al di là delle misure già prese in violazione dell'accordo sul nucleare sottoscritto nel 2015". Ad affermarlo è lo stesso presidente iraniano. Un dialogo quindi ancora a distanza, dopo che l'Iran ha detto no ad un incontro bilaterale invece voluto da Trump. ">
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MONDO

Lo scontro Usa-Iran

Nucleare Iran, Trump ribadisce: "Non toglieremo le sanzioni"

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Botta e risposta tra il presidente Usa Donald Trump e la missione iraniana all'Onu.  Appena sveglio, il tycoon ha iniziato a parlare con i tweet sulle due questioni che ora occupano i suoi pensieri: Ucraina e Iran. Lo scorso 7 settembre l'Iran ha dato il via a centrifughe avanzate per potenziare le sue scorte di uranio fino al 5%, nonostante fino al 2030 in base all'intesa con l'Occidente, la JCPOA, ripudiata da Washington con sanzioni al paese del Medio Oriente, non possa superare la soglia del 3,67%. Ed è sulle sanzioni a Teheran che Trump ha aperto la giornata, sulla base di presunte dichiarazioni fatte dal presidente iraniano Rohani.



"L'Iran voleva che levassi le sanzioni che gli abbiamo imposto, naturalmente io gli ho detto no!" ha twittato Trump per levare ogni dubbio sull'ipotesi avanzata da Rohani: "Gli Stati Uniti hanno offerto all'Iran di togliere sanzioni sul nucleare in cambio della ripresa dei negoziati".

A distanza di qualche ora, la replica della missione iraniana all'Onu, che ha smentito le affermazioni attribuite a Rohani. "C'è stata una traduzione errata delle osservazioni del presidente al suo arrivo a Teheran - spiegano all'Ansa - Lui ha detto che in base all'attuale regime di sanzioni non possono esserci negoziati, e se gli Usa vogliono negoziati prima devono creare l'ambiente adeguato rimuovendo l'atmosfera velenosa delle sanzioni".

Proprio il presidente iraniano, al suo ritorno a Teheran dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, aveva sottolineato che "tutte le attività nucleari dell'Iran continueranno a essere monitorate dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica".

Gli altri paesi occidentali della JCPOA (Regno Unito, Francia e Germania) hanno ripetutamente affermato di essere impegnate a salvare l'accordo grazie al quale le sanzioni erano state allentate in cambio di precise limitazioni al suo programma nucleare (AIEA).

Il timore per Trump è che l'Iran arrivi alla produzione di armi nucleari. Le ispezioni negli impianti di produzione dell'uranio in Iran dimostrano però "che Teheran non sta cercando di sviluppare l'atomica, al di là delle misure già prese in violazione dell'accordo sul nucleare sottoscritto nel 2015". Ad affermarlo è lo stesso presidente iraniano. Un dialogo quindi ancora a distanza, dopo che l'Iran ha detto no ad un incontro bilaterale invece voluto da Trump.

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