MONDO
La sfida in vista del voto
Trump vuole sostituire subito la Ginsburg: "Sarà una donna"
La morte di Ruth Bader Ginsburg a 45 giorni delle elezioni del 3 novembre infiamma la campagna elettorale. I sostenitori del presidente chiedono la sua sostituzione. A New York commemorazioni e proteste contro la decisione di Trump
"Sostituisci" Ruth BaderGinsburg, "riempi il suo posto", 'fill that seat'. È il coro intonato dai sostenitori di Trump nel corso di un comizio in North Carolina. "Facciamone una maglietta. È una buona idea", risponde Trump. "È quello che faremo, la sostituiremo", aggiunge il presidente, che ritiene la sostituzione di Ginsburg un "obbligo morale". In pole ci sarebbe il giudice Amy Coney Barrett.
Le commemorazioni
La morte di Ruth Bader Ginsburg a 45 giorni delle elezioni del 3 novembre infiamma così una campagna elettorale già infuocata. Un'America spaccata a metà in vista del voto porta omaggio compatta a 'Notorious RBG' per la sua integrità.
A New York il governatore Andrew Cuomo ha già annunciato che farà erigere una statua in sua memoria a Brooklyn, dove era nata.
Mentre oggi a Washington Square i cittadini si sono dati appuntamento per ricordarla e protestare contro la decisione di Trump.
La Corte Suprema diventa meta di pellegrinaggio di migliaia di americani che vogliono portare il loro omaggio alla paladina delle donne, da Hollywood alla Silicon Valley Ginsburg è ricordata a lodata.
Sfida in vista del voto
La posta in gioco è altissima: è il futuro per i prossimi decenni della massima istituzione americana, quella che ha l'ultima parola sui temi più controversi, dall'aborto all'Obama care, passando per l'immigrazione. E che potrebbe essere chiamata a pronunciarsi proprio sull'esito elezioni del 2020, come fu chiamata a farlo nel 2000 nello scontro fra George W. Bush e Al Gore.
Il leader dei repubblicani in Senato Mitch McConnell infatti inizia da subito a tessere la sua tela. La ricorda e la loda in un lungo comunicato che, nelle ultime due righe, recita: la persona nominata alla Corte Suprema da Trump "sarà votata dal Senato". Parole che tradiscono l'ultimo desiderio espresso da Ginsburg - 'spero di non essere sostituita fino a che un nuovo presidente si sarà insediato' - e che per i democratici è una dichiarazione di guerra.
"Non c'è dubbio sul fatto che gli elettori devono scegliere il presidente e il presidente deve scegliere il giudice alla Corte Suprema", afferma uno scosso Joe Biden. Gli fa eco l'ex presidente Obama ricordando come "quattro anni e mezzo fa" i repubblicani "inventarono il principio che il Senato non poteva coprire il posto libero alla Corte Suprema prima del giuramento di un nuovo presidente". Ma Trump sembra voler procedere comunque.