MONDO
Colpito un centro culturale
Turchia, kamikaze Isis fa strage di giovani attivisti a Suruc
30 morti e 100 feriti al confine siriano. A farsi esplodere una ragazza di 18 anni
"Le nostre prime indagini indicano che l'attacco suicida è stato commesso dall'Isis", dice a fine giornata il premier turco Ahmet Davutoglu, senza però svelare l'identità del kamikaze. Che per i media turchi sarebbe una ragazza di appena 18 anni, riuscita a mimetizzarsi senza difficoltà tra tanti suoi coetanei. Al momento dell'esplosione erano circa 300 i presenti nel giardino del centro culturale Amara, tappa quasi obbligata per chi si reca a Kobane, distante appena una trentina di chilometri. Alla popolazione curda i giovani socialisti turchi avrebbero dovuto portare aiuti per la ricostruzione e giocattoli per i bambini, ma la loro missione di solidarietà si è interrotta nel modo più drammatico. Un legame, quello con i curdi siriani, consolidato da tempo: il campo di accoglienza di Suruc è il più grande della Turchia e ospita 35mila rifugiati, la maggior parte fuggiti proprio dal conflitto a Kobane.
A rafforzare la pista jihadista è un attentato kamikaze quasi simultaneo avvenuto a Kobane, in un'azione che secondo le prime indagini pare coordinata. "Questo attacco è diretto contro la pace, la democrazia e la stabilità di tutta la Turchia, e non solo di un gruppo", ha detto Davutoglu, che ha inviato sul terreno il suo vice e due ministri. In tutta la Turchia manifestanti sono scesi in strada per mostrare la loro solidarietà, mentre in alcune città del sud-est le proteste sono degenerate in scontri con le forze dell'ordine. Parlando dalla parte turca di Cipro, dove era in visita di stato, il presidente Recep Tayyip Erdogan ha condannato questo "atto di terrorismo".
Ma da più parti piovono critiche verso Ankara, giudicata troppo morbida nel contrasto ai jihadisti. Come nel caso dell'attentato al comizio dell' 'Obama curdo' Selahattin Demirtas alla vigilia delle elezioni del sette giugno scorso, che provocò 4 morti. Già sospettato di legami con l'Isis, il presunto responsabile venne rilasciato dalla polizia appena due giorni prima dell'attentato in quello che il ministro dell'Interno turco ha definito solo un atto di "negligenza".