MONDO
Resta alta la tensione nel Paese
Ucraina, l'Italia disposta a inviare una forza di pace. Prosegue l'offensiva di Kiev nell'est
Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, parla del possibile invio di un contingente di peacekeeper dall'Italia: "Senza agire da soli, ma attraverso l'Onu, la Nato e l'Unione europea". Intanto il governo di Kiev fa sapere che proseguirà l'offensiva contro le roccaforti ribelli filorusse nell'est del Paese. E Papa Francesco torna a pregare per la situazione in Ucraina
La preghiera del Papa
"Desidero invitarvi ad affidare alla Madonna la situazione in Ucraina, dove non cessano le tensioni. La situazione è grave. Prego con voi per le vittime di questi giorni, chiedendo che il Signore infonda nei cuori di tutti sentimenti di pacificazione e di fratellanza", ha detto Papa Francesco al Regina Caeli in Piazza San Pietro.
Kiev: "Proseguirà l'offensiva"
Resta alta la tensione nel Paese. Il governo di Kiev proseguirà l'offensiva contro le roccaforti ribelli filorusse nell'est del Paese. Lo ha annunciato il segretario del Consiglio di Difesa e Sicurezza Nazionale, Andriy Parubiy: "Quando si conclude l'operazione a Sloviansk e Kramatorsk, lanceremo operazioni in altre città dove gli estremisti e i terroristi ignorano la legge ucraina e minacciano la vita dei cittadini ucraini" ha detto.
Intanto il ministero dell'interno ha fatto sapere che le truppe ucraine hanno preso il controllo del centro tv di Sloviansk.
Attaccate altre due città
Secondo la tv filo Cremlino, Russia Today, l'esercito di Kiev ha lanciato un attacco ad altre due città della regione di Donetsk controllate dai separatisti filorussi: Mariuopol, sul mare d'Azov, e Konstiantinivka, a metà strada tra Donetsk e Sloviansk. Il ministro dell'interno ucraino Arsen Avakov ha confermato l'operazione a Konstiantinivka, aggiungendo che diversi soldati sono feriti.
Le vittime negli scontri
Kiev stringe l'assedio su Sloviansk, bastione della protesta separatista, allungando il bollettino di guerra: 5 morti e 12 feriti tra le forze ucraine, 15 vittime tra le fila dei ribelli, di cui 4 miliziani e 11 civili. Un bilancio che si aggiunge ai 42 morti e agli oltre 100 feriti degli scontri e soprattutto dell'incendio a Odessa sul Mar Nero, di cui Kiev e Mosca si accusano reciprocamente.
Il premier ucraino accusa servizi Sicurezza per la tragedia di Odessa e vola nella città
E proprio dell’incendio a Odessa ha parlato il premier ucraino, accusando i servizi di Sicurezza del Paese di aver fallito nell'impedire le violenze nella città e Mosca e i filorussi di aver orchestrato "una vera guerra" per eliminare l'Ucraina". Sul controllo da parte dei gruppi filorussi in diversi edifici di molte città dell'est, Iatseniuk sostiene: "Non abbiamo perso completamente il controllo...molto dipenderà dalla popolazione locale, se sosterranno o meno la pace e la sicurezza". Intanto il premier è volato a Odessa.
La liberazione degli osservatori Osce
L’unico segnale di distensione sembra essere stato il rilascio degli osservatori Osce in ostaggio dal 25 aprile. "Una prova di coraggio e di umanità" da parte delle forze di autodifesa, ha commentato il ministero degli esteri russo. La liberazione è stata accolta con soddisfazione dalle capitali europee e dallo stesso segretario di Stato Usa John Kerry, che tuttavia ha sollecitato Mosca ad andare oltre: "E’ un passo avanti, ma ci sono altre cose che debbono essere fatte per far abbassare la tensione".
Per contro, il capo della diplomazia russa Serghiei Lavrov ha invitato gli Usa "ad usare tutta la loro influenza per costringere" Kiev "a cessare immediatamente le azioni belliche nelle regioni sud-orientali ucraine", una "operazione punitiva che sta sprofondando il Paese in un conflitto fratricida".
Il Cremlino: perso il controllo sui filorussi
E sempre da Mosca, ieri il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha riferito che il Cremlino ha perso il controllo sui gruppi di "autodifesa" operanti nel sud-est del paese. Peskov ha ribadito che il governo russo è profondamente preoccupato per "l'approvazione" da parte dell'Occidente dell'"operazione punitiva" di Kiev nell'est dell'Ucraina e ha sottolineato che l'idea di tenere elezioni presidenziali il 25 maggio in Ucraina è "assurda" considerata la spirale di violenza che si sta propagando nel sud e nell'est dell'Ucraina.