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MONDO

Usa: da Mosca notizie da fiction

Ucraina, durissimo braccio di ferro all'Onu tra Russia e Occidente

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Ennesimo durissimo braccio di ferro tra Russia e Occidente sulla situazione in Ucraina. Nel corso della riunione di emergenza svoltasi in serata al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a New York, il vice segretario generale Onu per gli affari politici, Oscar Fernandez Taranco, ha affermato che la situazione nel Paese "è più esplosiva che mai", sottolineando che la Russia fronteggia il rischio di un allargamento della crisi nell'ex repubblica sovietica.

Mentre a Sloviansk, nella zona orientale dello Stato, le truppe di Kiev fronteggiano i filorussi, l'ambasciatore britannico, Mark Lyall Grant, ha spiegato che immagini satellitari mostrano la presenza di 35.000-40.000 soldati russi alla frontiera con l'Ucraina.

"I media russi stanno diffondendo notizie da fiction, dobbiamo tornare a focalizzarci sui fatti - ha detto l'ambasciatrice americana, Samantha Power -. Siamo bombardati dalla propaganda mentre il popolo ucraino si confronta con la violenza". Power ha poi precisato come gli Stati Uniti sostengano "il principio fondamentale che il futuro dell'Ucraina deve essere determinato dal suo popolo". Gli Usa sono ancora disposti di discutere su come ridimensionare la situazione, ma nell'est del Paese, ha chiosato la delegata, "non ci sono manifestanti, ma soldati professionisti ben organizzati".

Immediata la replica dell'ambasciatore di Mosca, Vitaly Churkin, il quale ha sottolineato che "ci sono cittadini di origine russa in pericolo in Ucraina per il rischio di ritorsioni nei loro confronti, e pertanto è necessario garantire la loro tutela". Churkin ha poi avvertito che "in poche ore la situazione potrebbe volgere al peggio". 

"Nell'est dell'Ucraina non ci sono gruppi di manifestanti pacifici, come la Russia sta cercando di far credere, ma ci sono gruppi di terroristi", ha invece affermato l'ambasciatore Yuriy Sergeyev, rappresentante permanente di Kiev al Palazzo di Vetro. "Nell'area orientale del Paese vengono applicate le stesse tecniche che sono state usate in Crimea, ma non lasceremo che si ripeta lo stesso scenario", ha continuato, reiterando la parola terrorismo in relazione alle operazioni ordinate da Mosca.

La Cina conferma invece il suo orientamento neutralista sulla crisi ucraina: il delegato di Pechino, nel corso della riunione, ha infatti in un brevissimo intervento sottolineato che il suo Paese è "profondamente preoccupato per la situazione in corso, e rinnova l'invito a trovare una soluzione alla crisi attraverso i canali diplomatici e del negoziato".

Kiev: possibile referendum nazionale
Il presidente ad interim ucraino Oleksandr Turcninov non esclude la possibilità di tenere un referendum nazionale sull'ordinamento statale del Paese - federale o meno - nello stesso giorno delle presidenziali, fissate per il 25 maggio. Lo riferiscono le agenzie russe.

La situazione a Sloviansk
Calma tesa a Sloviansk, città dell'Ucraina dell'est dove armati filorussi occupano il comando di polizia e la sede dei servizi segreti. L'ultimatum lanciato ieri sera dal presidente ucraino Oleksandr Turcinov è scaduto alle 9,00 locali (le 8,00 in Italia), ma per ora non si registrano scontri armati tra le forze di Kiev e gli insorti pro-Mosca dell'autoproclamata 'Repubblica di Donetsk'. Oggi tutti gli istituti scolastici della città rimarranno chiusi.

I filorussi hanno occupato  il commissariato di Gorlovka, nella regione di Donetsk, Ucraina orientale. Il blitz è stato compiuto da circa 150 attivisti, anche con l'uso di molotov, che hanno innescato un incendio, subito domato però dai poliziotti che si trovavano all'interno. Lo riferisce la tv Rossia 

Intanto, il governatore di Donetsk, Sergei Taruta, un oligarca locale nominato recentemente dalle nuove autorità di Kiev, ha annunciato l'introduzione del regime antiterroristico, in relazione all'operazione minacciata ieri da Kiev allo scadere stamane dell'ultimatum ai filorussi che hanno occupato vari edifici pubblici nell'Ucraina dell'est. Lo riferisce Interfax. "La decisione di applicare il regime di un'operazione antiterroristica è diretta a difendere la pace e l'ordine nella nostra regione", ha spiegato, dopo la scadenza del secondo ultimatum lanciato ieri da Kiev. "Sono terroristi le persone armate, aggressive e fanatiche che ci tolgono oggi la pace  e l'ordine. Noi non permetteremo loro di sentirsi padroni della nostra terra".

La Bielorussia si smarca da Mosca
Il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko ha riconosciuto la legittimità del presidente ucraino ad interim ucraino Oleksandr Turcinov, dopo che ieri si era detto contrario anche ad una federalizzazione del Paese. Due prese di posizione sicuramente sgradite a Mosca.

"In base alla Costituzione, il presidente della Rada assume i doveri del presidente se il Paese non ha un presidente", ha spiegato in un'intervista alla tv russa Ntv, il cui testo è stato in parte diffuso dai media bielorussi. "Penso che il loro Paese abbia perso il proprio presidente dopo la partenza di
Yanukovich negli ultimi dieci giorni di marzo. Naturalmente la Costituzione dice che deve esserci un presidente e indica chi deve adempiere i suoi doveri. Quindi, nella mia opinione, Turcinov e la Rada sono legittimi", ha osservato.
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