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MONDO

Trionfo in piazza Maidan per l'ex primo ministro

Ucraina: Tymoshenko libera, Yanukovich irreperibile. FMI pronto ad aiutare Kiev

Il giorno dopo "il crollo della dittatura", come l'ha definito la Tymoshenko, Fondo Monetario Internazionale e Unione Europea pensano agli aiuti economici. Libera e applaudita, la leader arancione annuncia la sua canditatura e un incontro con Angela merkel. Il suo uomo di fiducia e capo del Parlamento, Oleksandr Turcinov, è stato nominato anche presidente e premier ad interim. Destituito, Yanukovich si rifugia nella zona russofona del Paese e cerca di fuggire. Euromaidan: nazionalizzata la reggia di Yanukovich

Yulia Tymoshenko in piazza Maidan
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Il Fondo Monetario Internazionale è pronto a sostenere economicamente la fase di normalizzazione dell'Ucraina. Poche ore dopo l'uomo di fiducia e braccio destro di Yulia Tymoshenko,  Oleksandr Turcinov, è stato designato come presidente ad interim, successore a tempo di Yanukovich. In questo modo accentra su di sé tre cariche cruciali: capo del Parlamento, premier (sempre ad interim) e capo dello stato. 

Aiuti in vista dall'FMI e dall'Unione Europea. Presto incontro con la Merkel
A parlare di aiuti è stato stato il direttore generale del Fondo Monentario, Christine Lagarde: "L'FMI è pronto a sostenere Kiev" - insieme all'Unione Europea sta infatti valutando quali siano le necessità del Paese per uscire dalla crisi che - assicura il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi - resterà entro i suoi confini, senza pericoli di contagio. Riunito a Sydney il G20 - da cui Pier Carlo Padoan è partito in anticipo per giurare in Italia come ministro - ha espresso preoccupazione per la situazione in Ucraina. In particolare il commissario Ue agli Affari Economici Olli Rehn, anch'egli a Sydney, ha fatto sapere che è in corso una valutazione delle necessità dell'Ucraina, sulle basi della quale verranno modulati gli aiuti. Più diretto il cancelliere britannico George Osborne secondo cui bisognerebbe "avere pronto il libretto degli assegni" una volta ristabilita la legittimità politica. In programma, in quest'ottica, un incontro molto presto tra l'ex premier ucraina Yulia Tymoshenko e la cancelliera tedesca Angela Merkel, con cui ha già avuto una conversazione telefonica. 

Il dossier economico
All'indomani della giornata cruciale dell'Ucraina - che ha visto la destituzione di Yanukovich e la scarcerazione della Tymoshenko - torna prepotentemente sul tavolo la questione economica. Da una parte l'Europa, che dopo la mediazione subito parla di aiuti, dall'altra la Russia. Dopo la condanna all'opposizione di Yanukovich, che accusa di non aver rispettato gli accordi, dovrà decidere se inviare o no i miliardi di aiuti promessi all'ormai ex presidente. 

Yulia Tymoshenko in una Piazza Maidan in festa
Dopo il crollo del regime Piazza Maidan esulta e accoglie Yulia Tymoshenko, di nuovo libera e tornata a Kiev: “La dittatura è caduta”, sono state le sue prime parole, seguite dall’urlo “Ucraina libera!”. Il discorso davanti alle migliaia di persone che si sono riunite in piazza Maidan, da tre mesi cuore della protesta antigovernativa a Kiev, è stato una vera e propria arringa da parte dell’ex 'pasionaria' della Rivoluzione arancione: “Gli eroi non muoiono mai, saranno sempre la nostra ispirazione. Se qualcuno vi dice che avete finito il vostro lavoro e dovete andare a casa non gli credete:dobbiamo andare avanti fino alla fine”. Con questo monito l'ex premier è tornata ad essere una delle protagoniste attive della politica ucraina. Applaudita ma anche contestata: al suo arrivo nella piazza sono in molti ad essersi andati.

La fuga di Yanukovich
Proprio nel giorno in cui Viktor Yanukovich, suo acerrimo nemico, sembra aver perso ogni potere: il presidente aspirante dittatore che ha tentato di soffocare con la violenza prima le proteste pacifiche e poi una rivolta che pacifica più non era, è fuggito nella russofona Ucraina orientale, dove ha ancora un po' di seguito. Ma anche lì adesso non sono in pochi a contestarlo e, secondo alcuni media, avrebbe addirittura tentato la fuga in Russia cercando di imbarcarsi su un aereo a Donetsk, ma sarebbe stato fermato dalle guardie di frontiera che non gli hanno permesso di lasciare il Paese. La scorta armata del presidente ucraino avrebbe cercato di corrompere la polizia di frontiera affinché un charter con lui a bordo potesse decollare ma quelle hanno rifiutato. Lui è sbarcato dall'aereo e si è infilato in un'auto, partita poi alla volta di una destinazione ignota. Non è chiaro dove il charter volesse dirigersi. Fuga tentata anche dal suo ministro dell’Interno, Vitaly Zakharchenko, arrestato al confine e molto odiato dai manifestanti per come ha gestito l’ordine pubblico durante le proteste.

Yanukovich scaricato dal partito
Il Partito delle Regioni ha ormai scaricato il suo ex leader, definendolo "responsabile" delle violenze a Kiev: "Ha tradito il Paese", si sostiene.

Presidenziali fissate per il 25 maggio e impeachment contro Yanukovich
Piazza Maidan guarda con speranza a questi nuovi sviluppi e accoglie positivamente anche la decisione del Parlamento di anticipare al 25 maggio (il mandato di Yanukovich sarebbe scaduto nel marzo del prossimo anno) le presidenziali. Occasione nella quale Tymoshenko cercherà di sfruttare al massimo la sua immagine di vittima della giustizia selettiva del "regime" dell'ormai ex presidente. Per adesso il suo braccio destro, l'ex capo dei servizi segreti Oleksandr Turcinov, è già stato eletto presidente del Parlamento e ricopre momentaneamente anche la funzione di capo del governo e di presidente; e un altro suo fedelissimo, Arsen Avakov, è stato nominato ministro dell'Interno.

Tutto per opera di un Parlamento che ha di fatto una nuova maggioranza perché il partito delle Regioni di Yanukovich si sta sgretolando e decine di deputati hanno già abbandonato il gruppo parlamentare. Questo ‘nuovo’ organo legislativo, rinnovato senza bisogno di nuove elezioni, ha votato anche un impeachment contro Yanukovich per crimini contro l'umanità, facendolo decadere dal suo ruolo istituzionale.

Yanukovich: "Dimostranti banditi e vandali"
Da Kharkiv, Yanukovich ha gridato al "colpo di Stato", definendo "illegittimo" il Parlamento di Kiev. In un'intervista tv registrata, ha paragonato la situazione in Ucraina a quella della "Germania nel 1933", quando i nazisti arrivarono al potere. L'ormai ex presidente ha inoltre definito i dimostranti di Kiev "banditi e vandali" e ha sottolineato di essere un presidente legittimamente eletto e di non avere alcuna intenzione di dimettersi. E più o meno sulla stessa lunghezza d'onda sono state anche le dichiarazioni dei politici dell'Ucraina orientale e meridionale riunitisi anche loro a Kharkiv.

Manifestanti nella villa del presidente
Gli insorti hanno preso il controllo della zona dei palazzi del potere, e hanno anche fatto irruzione nella lussuosa villa di Yanukovich a Mezhighiria, a 20 chilometri da Kiev: una villa faraonica, con un parco di 140 ettari, allevamenti di pecore, maiali e struzzi, una sorta di 'museo' con decine di auto d'epoca e moto, hovercraft e motoscafi 'parcheggiati' in garage e un campo da golf in cui oggi si sono divertiti gli antigovernativi. Ma - stando all'opposizione - nella villa sarebbero stati trovati anche dei documenti di cui Yanukovich avrebbe tentato di liberarsi in fretta e furia gettandoli in un canale, tra cui liste dei suoi nemici con nomi e foto: manifestanti, politici e giornalisti.  

La reazione di Mosca
Preoccupatissima dalla prospettiva di vedersi sfilare l'Ucraina dalla sua zona d'influenza (la Russia ha una importantissima base navale a Sebastopoli, nella russofona Crimea), Mosca alza la voce: "L'opposizione ucraina - ha tuonato il ministero degli Esteri russo - non ha tenuto fede a nessuno degli impegni presi, ma avanza nuove richieste piegandosi a estremisti armati le cui azioni costituiscono una minaccia diretta alla sovranità della Ucraina".

Intanto, dal ministero della Salute di Kiev, fanno sapere che sono saliti a 82 i morti degli scorsi giorni negli scontri fra manifestanti e polizia. Un numero che comprende anche le vittime di attacchi dei cecchini. 
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