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MONDO

Nato: ancora mille soldati russi nell'est

Ucraina, raggiunto accordo per sanzioni Ue contro Mosca; la Russia: "Un atto ostile, risponderemo"

Secondo fonti diplomatiche domani sarà pubblicato il pacchetto di misure contro la Russia. La reazione di Mosca: "Daremo risposte adeguate". L'annuncio arriva nel giorno della visita del presidente del parlamento europeo Schulz a Kiev

Petro Pososhenko e Josè Manuel Barroso
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È stato raggiunto un accordo tra i 28 dell'Ue per le nuove sanzioni contro la Russia. Il pacchetto di misure è stato formalmente adottato lunedì, ma la pubblicazione è stata tenuta in sospeso e secondo fonti diplomatiche le sanzioni verranno rese note domani e saranno quindi operative. Si attende una dichiarazione del presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. 
Mentre il rublo raggiunge il nuovo minimo storico contro il dollaro (la divisa Usa ha raggiunto i 37,51 rubli) la Russia ha bollato come "illegittime" ed un atto ostile la nuova tornata di sanzioni europee e fa sapere che sono già pronte le misure necessarie per rispondere all'Ue. Le ritorsioni potrebbero riguardare l'importazione di auto, ha detto il consigliere economico del Cremlino Andrei Belousov.

Nato: ancora soldati russi nell'est
Il ritiro delle truppe russe di cui ha parlato il presidente ucraino, Petro Poroshenko, "sarebbe un buon primo passo, ma non ne abbiamo notizia". Lo riferiscono fonti militari della Nato affermano che "i fatti sono che ci sono ancora circa mille soldati russi nell'Ucraina Orientale, con sostanziose quantità di attrezzature militari". Aggiungono che inoltre "circa 20.000 soldati" sono ammassati alla frontiera russa con l'Ucraina dove "i russi continuano ad avere un'ampia presenza militare".

Schulz a Kiev
L'annuncio della pubblicazione delle sanzioni arriva nel giorno della visita del presidente del parlamento europeo Martin Schulz a Kiev. Domani previsto invece l'arrivo del presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso per incontrare il presidente ucraino Petro Poroshenko e il premier Arseni Iatseniuk, per analizzare la situazione economica e politica e l'evoluzione della crisi nella parte orientale del paese, con particolare riferimento alla tenuta della tregua decisa dalle parti la scorsa settimana.
 
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