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MONDO

Merkel e Obama: "Pericolosa escalation di Mosca"

Ucraina, rientra in Russia il convoglio della discordia

I camion arrivati ieri a Lugansk sono rientrati in Russia dopo aver consegnato gli aiuti alle popolazioni civili dell'est dell'Ucraina malgrado le proteste di Kiev e
le critiche occidentali. Intanto Merkel è arrivata a Kiev, per colloqui con la leadership ucraina

Convoglio russo in Ucraina (ap)
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Ucraina L'intero convoglio di camion con aiuti umanitari di Mosca, giunto in Ucraina senza
l'autorizzazione del governo di Kiev, ha lasciato il territorio dell'ex repubblica sovietica ed è rientrato in Russia. Lo ha riferito il capo degli osservatori Osce, Paul Picard.

Il presidente americano, Barack Obama, e il cancelliere tedesco, Angela Merkel, avevano intimato a Mosca di ritirare il convoglio dal territorio ucraino, parlando di una "provocazione e una violazione della sovranità e dell'integrità territoriale" dell'ex repubblica sovietica. 

La Russia è impegnata in una ''pericolosa escalation'' in Ucraina, testimoniata da una
massiccia presenza militare ammassata al confine e dall'invio del convoglio di aiuti umanitari. Ne sono convinti il presidente americano Barack Obama e il cancelliere tedesco Angela Merkel, che hanno avuto venerdì sera un colloquio telefonico.

Gli osservatori Osce hanno contato 227 camion entrati in territorio ucraino in sei gruppi, ma secondo le autorità russe i mezzi sarebbero 280, con un carico di 1.800 tonnellate di aiuti umanitari destinati alla popolazione dell'est dell'Ucraina: cibo, acqua, medicine e generatori di elettricità. I camion hanno scaricato il materiale a Lugansk, città controllata dai separatisti filorussi. 

Intanto, la cancelliera tedesca Angela Merkel è arrivata a Kiev, per colloqui con leadership ucraina, che ha definito l'ingresso non autorizzato del convoglio "un'invasione". L'entrata dei camion russi è stata condannata anche da Europa e Stati Uniti. Merkel vede il presidente Petro Poroshenko, il premier Arseniy Yatsenyuk e alcuni sindaci, tra cui quelli di città nella regione separatista di Donetsk. La cancelliera aveva parlato in precedenza al telefono con il presidente russo Vladimir Putin e con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
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