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MONDO

La città è sul Mar Nero e potrebbe collegare la Crimea con la Russia

Ucraina, strage a Mariupol: 30 morti e 93 feriti. Poroshenko promette vittoria contro filorussi

Raffica di missili Grad sulla periferia orientale della città. Il 'presidente' dell'autoproclamata repubblica popolare di Donetsk ha annunciato che i suoi uomini hanno lanciato un'operazione militare per conquistare Mariupol. Mogherini: "Deterioramento relazioni Ue-Russia". Kerry: "Mosca smetta di sostenere i ribelli"

Ucraina (Ansa)
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È di almeno 30 morti e 93 feriti il bilancio provvisorio dell’offensiva contro la città di Mariupol, situata sul Mar Nero. Una raffica di missili Grad si è abbattuta sulla periferia orientale causando una vera e propria strage di civili.

L'offensiva dei separatisti
Inizialmente i separatisti hanno negato ogni responsabilità ma il 'presidente' dell'autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, Aleksandr Zakharcenko, ha poi annunciato che i suoi uomini hanno lanciato un'operazione militare per conquistare proprio Mariupol: "Sarà il miglior monumento a tutti i nostri caduti" ha detto. Mariupol è il cuore dell'industria metallurgica ucraina ed è una città strategicamente importante, il cui controllo può portare alla creazione di un corridoio terrestre tra la Crimea e la Russia.

Tra le vittime anche un babino e una quindicenne
Secondo le autorità ucraine, i ribelli avrebbero sparato 120 missili Grad contro Mariupol da tre lanciarazzi, distruggendo un mercato, diversi edifici residenziali e un asilo. Il dipartimento della sanità del governo regionale di Donetsk, leale alle autorità di Kiev, ha precisato che fra i 30 morti ci sono un bambino di cinque anni e una ragazzina di 15, mentre tra i feriti ci sarebbero altri cinque minorenni.   

L'Osce: razzi provenienti da zone controllate dai ribelli
Intanto l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) fa sapere che i razzi che si sono abbattuti su Mariupol sono stati lanciati da nord-est e da est, cioè dalle aree di Oktiabr e Zaicenko, "entrambe controllate dalla repubblica popolare di Donetsk". Lo sostiene la missione speciale di monitoraggio dell'Osce in Ucraina in base a uno "studio dei crateri".

Mogherini: "Deterioramento relazioni Ue-Russia"
L’Alto rappresentante per la politica estera politica estera Ue, Federica Mogherini, ha commentato: "L'attacco a Mariupol è una ulteriore escalation del conflitto che ha conseguenze tragiche per la popolazione che già soffre da tempo e potrebbe inevitabilmente portare a un ulteriore detrioramento delle relazioni Ue-Russia".  

Kerry: "Mosca smetta di sostenere i ribelli"
Il segretario di Stato Usa John Kerry invece ha chiesto alla Russia di smettere "immediatamente" di sostenere i ribelli nell'est dell'Ucraina. Nel corso di una visita ufficiale a Zurigo, condannando l'"orribile" strage di Mariupol, il segretario di Stato ha chiesto a Mosca di ritirare "soldati, armi e sostegno finanziario" ai separatisti.

La Nato: "Considerevole escalation dei combattimenti nell'est" 
Anche la Nato è intervenuta tramite il suo segretario generale, Jens Stoltenberg: "I combattimenti nell'est dell'Ucraina hanno avuto una considerevole escalation, con indicazioni di un'offensiva su larga scala da parte dei separatisti filorussi in diverse zone di Donetsk e Luhansk come su Mariupol. Questo avviene in totale inosservanza del cessate il fuoco". È infatti ormai chiaro che la fragile e poco rispettata tregua siglata a Minsk a inizio settembre è ormai lettera morta.

Poroshenko promette vittoria contro filorussi 
Poroshenko, intanto, ha deciso di tornare in anticipo dall'Arabia Saudita, dove si trovava per partecipare ai funerali di re Abdullah, e ha fatto sapere che l'Ucraina si batterà fino alla vittoria contro i separatisti filorussi nell'Est. Poroshenko ha anche annunciato di aver convocato una riunione d'urgenza del Consiglio di sicurezza nazionale e di difesa "per mettere in opera misure supplementari, tenuto conto di un brusco peggioramento della situazione nell'Est".

Ma Kiev si scaglia anche contro Mosca, accusandola di avere soldati nel sud-est per "sostenere le azioni terroristiche" e di essere quindi "pienamente responsabile" per le recenti stragi di civili.

Il bilancio delle vittime dall'inizio del conflitto 
Dall'inizio del conflitto nel sud-est dell'Ucraina, lo scorso aprile, sono state uccise circa 5.100 persone. E il timore è che la scia di sangue sia tristemente destinata ad allungarsi.
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