ECONOMIA
Istat: per la pandemia non si cerca lavoro
Ue-19: cala la disoccupazione a ottobre, ma in Italia è ferma al 9,8%
Eurostat e Istat fotografano la situazione nel mondo del lavoro in tempi di Covid. In Italia e nei paesi dell’unione sale la disoccupazione giovanile e di chi non cerca più un'occupazione
Nella Ue è rimasta stabile a 7,6%, ma in aumento rispetto a un anno prima (6,6%). È il quadro dell’Eurostat. Nella zona euro come nel nostro paese ad aumentare è la disoccupazione dei giovani. In Europa a ottobre sale a 18%, dal 17,9% di settembre. In Italia passa da 29,7% a 30,3%, uno degli aumenti più consistenti.
Anche l’Istat mette a fuoco i dati della disoccupazione rimasta stabile a ottobre al 9,8% tra persone dai 15 ai 64 anni a ottobre, ma che cresce di 0,3 punti percentuali rispetto a ottobre 2019.
I disoccupati in Italia sono 2.479.000 con un aumento di 11.000 unità su settembre e di 43.000 unità su ottobre 2019. E' invece aumentata l'inattività per la combinazione pandemia e riduzione del lavoro aumenta il numero di persone che non cercano lavoro. Una situazione che riguarda, tra i 15 e i 64 anni, 257.000 persone in più rispetto a ottobre 2019 e raggiungono le 13.572.000 unità con un tasso del 35,5% (+0,8 punti).
Colpiti i contratti a termini e autonomi
Dopo la crescita di luglio e agosto e la sostanziale stabilità di settembre - scrive l'Istat nel suo commento ai dati - a ottobre" l'occupazione scende lievemente a seguito del calo tra uomini, dipendenti a termine e indipendenti. Il tasso d'occupazione e quello di disoccupazione rimangono tuttavia stabili. Rispetto a febbraio 2020, l'occupazione è ancora inferiore di oltre 420.000 unità (-136.000 per gli indipendenti, -284.000 per i dipendenti a termine e -4.000 per i permanenti) e rimane più elevato sia il numero dei disoccupati, di circa 80.000 unità, sia quello degli inattivi, di quasi 230.000 unità. Il tasso di occupazione è ancora inferiore di un punto percentuale, mentre quello di disoccupazione è stabilmente al di sopra dei livelli di febbraio".
L'occupazione
La lieve flessione dell'occupazione (-0,1%, pari a-13mila unità) registrata a ottobre rispetto a settembre – sottolinea l'Istat - è sintesi, da un lato, dell'aumento osservato tra le donne, i dipendenti a tempo indeterminato, i 25-34enni e,dall'altro, della diminuzione registrata tra gli uomini, i dipendenti a termine, gli indipendenti e tutte le altre classi d'età. Nel complesso il tasso di occupazione resta stabile al 58%. Il tasso di inattività resta invariato al 35,5%.
Nel trimestre agosto-ottobre 2020, il livello di occupazione è superiore dello 0,5% rispetto a quello del trimestre precedente (maggio-luglio 2020), registrando un aumento di +115.000 unità. Aumentano nel trimestre anche le persone in cerca di occupazione (+5,1%, pari a +120.000), mentre calano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,1%, pari a -289.000 unità),segno anche di una ripresa della fiducia nella possibilità di trovare lavoro.
Rispetto a ottobre 2019 l'occupazione diminuisce di 473.000 unità, pari al 2% del totale. La diminuzione coinvolge uomini e donne di qualsiasi età, ma prevalentemente autonomi (-154.000) e dipendenti a termine (-381.000) mentre i dipendenti con contratto a tempo indeterminato crescono di 61.000 unità. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di un punto. Gli occupati nel complesso a ottobre sono 22.843.000. Le ore pro capite effettivamente lavorate, calcolate sul complesso degli occupati, sono pari a 35, livello di 0,8 ore inferiore a quello registrato a ottobre 2019; la differenza scende a 0,6 ore tra i dipendenti.