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MONDO

Sul tavolo anche crescita e Ucraina

Consiglio Ue, il giorno delle nomine. Federica Mogherini verso la designazione a "Lady Pesc"

A Bruxelles si riunisce il Consiglio europeo convocato per le nomine della futura Commissione. Federica Mogherini favorita per ruolo di Lady Pesc e Donald Tusk per quello presidente permanente. Nel summit si parla anche di Ucraina, con
l'ipotesi di nuove sanzioni per la Russia e della situazione economica europea

Ashton Reynerds Mogherini (ANSA)
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Bruxelles Per i cosidetti 'top job' della Commissione Europea non è più tempo di toto-nomine ma si punta direttamente sui favoriti: il ministro degli Esteri italiano, Federica Mogherini, potrebbe diventare alto rappresentante Ue per la politica estera e la sicurezza (Lady Pesc), mentre il popolare polacco Donald Tusk probabilmente sarà il prossimo presidente permanente del Consiglio Europeo. Queste nomine dovrebbero essere ufficializzate nel pomeriggio dal Consiglio Europeo.

Mogherini sempre più vicina alla carica di Lady Pesc 
Mogherini sarebbe praticamente blindata grazie al sostegno ricevuto dalla cancelliera tedesca Angela Merkel - di cui ha dato conto il quotidiano Bildt - e quello francese assicurato da fonti dell'Eliseo. Il clima intorno alla candidatura della titolare della Farnesina per la successione a Catherine Ashton appare nettamente più positivo rispetto allo scorso luglio. Tanto che il Consiglio europeo - che si riunirà in seduta ristretta e all'insegna della confidenzialità - affronterà il tema nomine come primo punto. 

Tusk probabile presidente del Consiglio Europeo
La nomina di Tusk - con l'appoggio di Merkel e dell'inglese David Cameron e che risponderebbe all'esigenza di dare un incarico di peso al gruppo dei Paesi dell'Est - sarebbe invece ancora insidiata dall'ipotesi Helle Thorning-Schmidt, la premier socialdemocratica danese. Una scelta, quest'ultima, che secondo alcuni potrebbe rimettere in discussione anche la nomina di Mogherini, sulla quale conta però Merkel per stoppare le aspirazioni del francese Pierre Moscovici alla carica di commissario per gli affari economici e monetari, grazie all'appoggio dell'Italia. Una volta sciolto il nodo delle due nomine per i 'top-job' Ue da parte dei leader dei 28, toccherà poi al presidente della prossima Commissione, Jean-Claude Juncker, procedere in tempi rapidi all'assegnazione dei portafogli ai nuovi commissari in modo da arrivare, possibilmente a inizio novembre, all'insediamento del nuovo esecutivo chhe dovrà comunque passare prima l'esame dell'Europarlamento.

L'Ucraina e le possibili sanzioni alla Russia
Non solo nomine al centrro summit di oggi. Si discuterà, infatti, anche della sempre più grave crisi in Ucraina (con l'ipotesi di nuove sanzioni per la Russia) e di una situazione economica che il premier Matteo Renzi ha definito "veramente preoccupante", annunciando per il 6 ottobre un nuovo vertice straordinario 'ad hoc' sulla crescita. "La stagnazione in atto in Europa richiede una risposta forte e coraggiosa", ha sottolineato Renzi.

"Segnale" forte sulla situazione economica. Vertice ad hoc per il 6 ottobre
Per questo dal vertice ci si attende un "segnale" sul fronte della situazione economica. Un tema che ieri è stato al centro del colloquio telefonico tra il presidente permanente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, e Renzi nella veste di presidente di turno dell'Ue durante il quale i due hanno concordato di convocare una nuova riunione dei capi di Stato e di governo Ue, appunto, per il sei ottobre prossimo. Un'iniziativa che risponde anche alle sollecitazioni giunte dal presidente francese Francois Hollande, che Matteo Renzi incontra questa mattina a Parigi nella riunione con i leader progressisti europei. 

 
Rilanciare investimenti e crescita
Per intervenire al più presto sulla situazione economica europea, inoltre, è già stato deciso di inserire nelle conclusioni del summit un paragrafo in cui si chiede ai ministri delle Finanze di studiare nuovi interventi urgenti per rilanciare investimenti e crescita. Invertendo la tendenza che ha portato l'Ue - e in particolare l'Eurozona - a registrare un aumento del Pil totalmente insoddisfacente, un rischio deflazione crescente e una disoccupazione inaccettabile.
 
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