MONDO
Immigrazione
L'Ungheria chiude le porte ai richiedenti asilo. Bruxelles chiede "chiarimenti immediati"
Il governo di Budapest annuncia: "Via il regolamento di Dublino 3 a tempo indeterminato, la nostra barca è colma". L'ira di Bruxelles: "Attendiamo chiarimenti"
La "zattera è piena", ha sintetizzato il portavoce del governo Zoltan Kovacs, giustificando la decisione con il fatto che l'Ungheria è vittima dall'inizio di qeust'anno di un afflusso insostenibile di migranti.
Dopo poche ore è arrivata la reazione di Bruxelles, che ha chiesto "chiarimenti immediati". Un portavoce della Commissione europea ha detto che l'esecutivo ungherese ha motivato la decisione con "ragioni tecniche", pertanto la Commissione "ha chiesto all'Ungheria immediati chiarimenti sulla natura e sulla dimensione di queste difficoltà tecniche".
La normativa sospesa per un periodo imprecisato da Budapest, denominata "Dublino III", disciplina le richieste d'asilo in Europa e stabilisce che queste debbano essere esaminate nel Paese Ue dove per primo arriva il migrante.
In seguito alla decisione di oggi, l'Ungheria dunque non accetterà più il rientro nei suoi confini di rifugiati entrati in Ue attraverso il suo territorio e poi diretti verso un altro Paese europeo. La maggior parte dei migranti che arriva in Ungheria - 54.000 dall'inizio dell'anno provenienti dalla Siria, dall'Iraq, dall'Afghanistan ma anche dal Kosovo - passa dalla frontiera serba con l'intenzione di raggiungere la Germania o altri paesi del Nordeuropa, attraversando l'Austria e la Repubblica ceca.
Nemmeno una settimana fa, il governo ungherese di destra guidato da Viktor Orban aveva annunciato la costruzione di un muro di 4 metri di altezza lungo i 175 chilometri di frontiera con la Serbia, suscitando la reazione critica di Belgrado e di Bruxelles.