Usa 2020
Trump presenta denuncia in Pennsylvania. Biden valuta azione legale per ostacolo a transizione
Donald Trump non riconosce ancora la sua sconfitta e con un atto di forza licenzia il segretario della difesa. In Delaware il presidente eletto Joe Biden presenta la sua task force che si occuperà dell'emergenza Covid e alla notizia del vaccino della Pfizer risponde con soddisfazione, ma invita alla prudenza
Come promesso, il presidente Usa, Donald Trump, che ancora non ha riconosciuto la sconfitta elettorale, va alla battaglia legale per il riconteggio dei voti: contestando la vittoria di Joe Biden alla presidenza, il suo team legale ha avviato una denuncia in Pennsylvania, sostenendo che Filadelfia e Pittsburgh sono state inondate dai brogli: gli avvocati hanno chiesto un'ingiunzione di emergenza per impedire ai funzionari statali di certificare la vittoria di Biden nello Stato.
Biden valuta azione legale verso amministrazione Trump
Intanto Joe Biden non esclude di intraprendere azioni legali contro l'amministrazione Trump accusandola di ostacolare in maniera illegale l'avvio del processo di transizione. lo riportano alcuni media usa citando fonti del Transition team nel presidente eletto che parlano di "diverse opzioni" sul tavolo.
Procuratore Barr autorizza ad avviare indagini
Il procuratore generale degli Stati Uniti, Bill Barr, ha autorizzato i pubblici ministeri federali ad avviare indagini sulle presunte irregolarità nel voto. Barr, a lungo uno strenuo difensore del presidente, ha spiegato che la sua mossa non significa che il ministero abbia in mano prove a sostegno della tesi della Casa Bianca, ma ha liberato i pubblici ministeri dalle restrizioni su indagini di questo tipo.
Una scelta che ha avuto un'immediata ripercussione al ministero della Giustizia: subito dopo il suo annuncio, in segno di protesta, ha annunciato le sue dimissioni Richard Pilger, alto funzionario del Dipartimento di giustizia responsabile proprio delle indagini sui brogli elettorali.
Pilger contesta a Barr di esser venuto meno alla "linea politica di non interferenza" segnata da quarant'anni nelle indagini sulle frodi elettorali.
Le indagini sui brogli sono normalmente di competenza dei singoli Stati, che stabiliscono e controllano le proprie regole elettorali.
La politica del Dipartimento di Giustizia è stata finora quella di evitare qualsiasi coinvolgimento federale fino a quando i conteggi dei voti non siano certificati e i riconteggi completati. Ma Barr ha detto ai procuratori che, "trattandosi di pratiche che non sono mai veloci", se trovano qualcosa che potrebbe invertire i risultati delle elezioni, devono aprire un'indagine. Di fatto in tal modo Barr ha messo i procuratori federali al servizio della strategia di Trump ed il timore adesso è che il Dipartimento di Giustizia finisca nella battaglia elettorale.
Trump avrebbe fatto pressioni su Barr già settimane prima delle elezioni; e il procuratore generale era scomparso per diverse settimane, fino a quando ieri e' stato visto a un incontro con il leader della maggioranza repubblicana in Senato, Mitch McConnell.
Il presidente si batte per invertire le vittorie del rivale democratico in diversi Stati chiave - Pennsylvania, Nevada, Georgia e Arizona - che danno a Biden abbastanza voti elettorali per vincere le elezioni presidenziali complessive. La campagna di Trump e il partito repubblicano hanno intentato o minacciato azioni legali in diversi Stati (una decina di cause avviate, alcune già ritirate) sperando di cambiare il risultato con squalifiche e riconteggi.
Ma finora le loro azioni non hanno prodotto risultati: deve portare le prove delle accuse, e comunque, anche qualora vincesse, non è detto che questo gli basterebbe per rivendicare la vittoria.
Gop ancora compatto
Nella sua battaglia, il presidente trova il Gop ancora compatto nel sostenerlo. Finora solo tre senatori repubblicani si sono ufficialmente schierati con Biden: dopo Mitt Romney e Lisa Murkowski, lunedì è stata la volta di Susan Collins che ha rotto gli indugi e ha fatto le "congratulazioni al presidente eletto (tra l'altro, il suo nome è girato per un suo possibile ingresso nella squadra della futura amministrazione).
I repubblicani per ora non contestano la sua narrativa, che le elezioni gli siano state rubate: anzi, per la prima volta in pubblico dopo il voto, Mitch McConnell, il leader della maggioranza repubblicana, lunedì ha parlato in modo deciso proprio nell'aula al Congresso: Trump, ha detto, ha "il pieno diritto di accusare di irregolarità e valutare le sue opzioni legali".
Fox oscura la portavoce di Trump
La battaglia di Trump trova più ostacoli nei media: Fox News ha 'oscurato' la portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnany, mentre teneva una conferenza stampa in cui accusava i democratici di "frodi e voti illegali": d'imperio, il conduttore Neil Cavuto ha interrotto la messa in onda: "A meno che lei non abbia maggiori dettagli a sostegno di quello che dice, non posso continuare a mostrare la conferenza stampa" ha detto, ricordando che "accusare l'altra parte di truccare e barare" è "esplosivo".
Fox News è sempre stata molto vicina a Trump durante i quattro anni della sua amministrazione, ma di fronte alla vittoria di Joe Biden, insieme agli altri media conservatori di proprietà di Rupert Murdoch, sembra essersi riposizionata e nei giorni scorsi ha invitato il magnate a comportarsi con "compostezza".
Una linea già adottata venerdì scorso anche da altre emittenti televisive statunitensi, Msnbc, Nbc News e Abc News: mentre il presidente Trump parlava in diretta tv alla nazione, accusando i democratici di avergli rubato le elezioni, hanno interrotto la diretta.
Trump ad agenzie: "Non parlate con il team Biden". L'audio rubato
Mentre la General Services Administration si rifiuta di firmare la lettera per l'avvio della transizione, dalla Casa Bianca è arrivato l'ordine esplicito a tutte le agenzie di non comunicare con il team di Biden e bloccare ogni forma di cooperazione prevista dall'avvicendamento post elettorale. "Ci è stato detto: ignorate i media, aspettate che vi sia una dichiarazione ufficiale del governo", spiega un alto funzionario dell'amministrazione.
Il monito è evidente nella registrazione, ottenuta dal sito Washington Free Beacon, e riportata anche da Axios della comunicazione fatta da John Barsa, a capo dell'Usaid, la cooperazione Usa che gestisce i miliardi di dollari di aiuti all'estero. "Dovete sapere che l'unico annuncio ufficiale sui risultati elettorali che conta è quello del capo del Gsa, quindi fino a quanto non farà la sua determinazione non cambia nulla, non c'e' transizione in corso", ha affermato Barsa, secondo quanto rivelato dal sito conservatore.
"D.C. è una città veramente piccola e quindi prima o poi tutti vengono scoperti per quello che sono" ha poi concluso Barsa con una non tanto velata minaccia ai dipendenti di fede dem che potrebbero dialogare con la squadra di Biden.
Silurato il capo del Pentagono
Il direttore dell'Fbi, Christopher Wray e quello della Cia, Gina Haspel potrebbero essere i prossimi licenziati da Donald Trump, secondo quanto avrebbe detto l'ormai ex capo del Pentagono Mark Esper a un altro funzionario della Difesa. A riferirlo e' la Cnn, poche ore dopo che Esper è stato licenziato con un tweet dal presidente e sostituito con Christopher Miller.
Biden parte dalla gestione dell'emergenza Covid
"Non importa per chi avete votato, a prescindere dal vostro colore politico, l'obiettivo è salvare vite e se indossare la mascherina può farlo, fatelo perché riguarda tutti i cittadini americani. Una mascherina è un modo di unificare il Paese". Questo è il primo intervento sull'emergenza Covid negli Usa di Joe Biden da presidente eletto. La gestione della pandemia è stato uno dei temi centrali della sua campagna elettorale, è il primo grande spartiacque tra lui e Donald Trump. Con l'annuncio della nomina di una nuova task force per combattere l'epidemia, che "miete quasi un migliaio di vite americane al giorno e ha ucciso finora quasi 240 mila persone. Ma le proiezioni indicano che potremmo perdere altre 200 mila vite nei prossimi mesi prima che il vaccino sia disponibile. L'America ha di fronte ancora un inverno buio" afferma Biden nel corso di un briefing, dopo "la riunione con il Consiglio per il Covid-19 sullo status della pandemia e su come andare avanti".
La task force, "che fornirà un piano di azione contro la pandemia", sarà composta da 13 membri, tra cui l'italo-americana Luciana Borio, una esperta in biodifesa che ha lavorato nella Fda e nel National Security Council.
E sempre ieri, ecco l'annuncio di Pfizer, che insieme a BioNtech ha messo a punto un "vaccino efficace al 90%". La società Usa si appresta a chiedere alla Food and drug administration l'autorizzazione di emergenza per la distribuzione. "Una notizia eccellente" dice Biden.
Ma "il processo di approvazione del vaccino contro il Covid deve essere guidato dalla scienza in modo che l'opinione pubblica abbia fiducia che sia sicuro ed efficace" sottolinea, confermando poi che "appena lo avremo lo distribuiremo nel modo più rapido ed equo possibile e gratuitamente".
Sulla questione è intervenuto anche l'altro presidente Usa, quello uscente. Si è concentrato sulla reazione delle Borse alla notizia: "Mercato azionario alla grande, vaccino in arrivo. Dai dati risulta efficace al 90%. Grandi novità in arrivo!", twitta Trump.
Colloquio Biden-Macron
Sul fronte internazionale si registra il primo colloquio tra il presidente eletto degli Usa Joe Biden e il presidente francese Emmanuel Macron. Lo ha reso noto l'Eliseo, citato dai media francesi.
Premier Gb Johnson: parlato con Biden, rafforzeremo legame Usa-Gb
"Ho appena parlato con Joe Biden per congratularmi con lui per la sua elezione". Lo scrive su twitter il premier britannico Boris Johnson. "Non vedo l'ora di rafforzare il partenariato tra i nostri paesi e di lavorare con lui sulle nostre priorità condivise: dalla lotta al cambiamento climatico, alla promozione della democrazia e alla ricostruzione migliore dopo la pandemia", aggiunge.
Merkel telefona a Biden: "Stretta collaborazione"
La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha telefonato al presidente americano eletto, Joe Biden, per congratularsi con lui per la sua vittoria alle elezioni presidenziali e ha espresso "il desiderio di una stretta collaborazione e basata sulla fiducia". Lo rende noto la cancelleria. Angela Merkel e "il presidente eletto degli Stati Uniti hanno convenuto che la collaborazione transatlantica è di grande importanza date le molte sfide globali", ha dichiarato il portavoce della cancelliera, Steffen Seibert.
ECCO L'AGENDA POLITICA DI BIDEN