MONDO
Dibattito sulla pena capitale
Usa, Hillary Clinton: "Non sono favorevole all'abolizione della pena di morte"
"Esistono ancora troppi casi meritevoli di pena di morte" ha aggiunto la candidata alle primarie degli Stati Uniti
Usa
Hillary Clinton è contraria all'abolizione della pena di morte. La candidata alla nomination democratica per le elezioni presidenziali statunitensi del prossimo anno si è posizionata sul fronte opposto ai due rivali del suo partito, Bernie Sanders e Martin O'Malley, che si sono dichiarati favorevoli all'abolizione.
Ieri, pur sottolineando che le esecuzioni sono troppo frequenti, ha risposto così a una domanda, durante un incontro a Manchester, in New Hampshire: "Non sono favorevole all'abolizione, perché penso davvero che ci siano ancora determinati casi vergognosi meritevoli della pena di morte". L'ex segretario di Stato, grande favorita per la nomination democratica, ha poi aggiunto: "Vorrei però che le esecuzioni fossero molto limitate e rare, al contrario di quanto si vede nella maggior parte degli Stati".
Clinton aveva espresso il suo sostegno alla pena di morte già quando era candidata al Senato, nel 2000. Suo marito Bill, ricorda il New York Times, estese l'uso della pena capitale quando era presidente, firmando nel 1994 una legge contro il crimine che ora è in parte criticata anche da Hillary, perché avrebbe provocato il sovrappopolamento delle carceri e costretto a pene dure e "inique" - per usare una parola pronunciata dal presidente Barack Obama - migliaia di persone colpevoli di reati non violenti.
I numeri
Gli Stati Uniti sono uno dei 76 paesi in tutto il mondo che pratica la pena di morte, l'unico "paese occidentale". Gli Stati federali che la applicano sono 37 su 50. Dal 1973 ad oggi negli Usa sono state emesse 7.254 condanne a morte: di queste solo 962 sono state eseguite, mentre 119 detenuti sono stati rilasciati perché innocenti quando erano ormai da anni nel "death row", il braccio della morte.
Per quanto riguarda i metodi di esecuzione, è prassi ormai utilizzare l’iniezione letale, prevista in 37 Stati su 38. Il secondo metodo più utilizzato è la sedia elettrica, in progressivo disuso rispetto ai secoli precedenti. Teoricamente, alcuni Stati prevedono l’impiccagione, la fucilazione e l’uccisione in una camera a gas, ma dal 1976 a oggi l’iniezione letale è stata usata nell’80% dei casi e la sedia elettrica per un altro 18%.
Sono state molte le polemiche riguardo i metodi: il nuovo cocktail dell'inizieno letale ha provocato molta sofferenza a un condannato in Oklahoma nell'aprile 2014. Alcuni stati hanno proposto il ritorno alla sedia elettrica o al plotone d'esecuzione, mentre il Presidente Barack Obama è intervenuto, dicendo che, pur essendo la pena di morte in apparenza appropriata per alcuni gravissimi delitti - occorre una seria riflessione sulla pena capitale e i suoi metodi, aprendo il dibattito su una possibile sospensione o abolizione.
Nel 2014 sono state registrate almeno 3.576 esecuzioni capitali in 22 Paesi, mentre nei primi sei mesi del 2015 sono state 2.229 in 17 Paesi: i paesi boia sono Cina e Iran. Negli Stati Uniti nel 2014 sono state portate a termine 33 esecuzioni.
Ieri, pur sottolineando che le esecuzioni sono troppo frequenti, ha risposto così a una domanda, durante un incontro a Manchester, in New Hampshire: "Non sono favorevole all'abolizione, perché penso davvero che ci siano ancora determinati casi vergognosi meritevoli della pena di morte". L'ex segretario di Stato, grande favorita per la nomination democratica, ha poi aggiunto: "Vorrei però che le esecuzioni fossero molto limitate e rare, al contrario di quanto si vede nella maggior parte degli Stati".
Clinton aveva espresso il suo sostegno alla pena di morte già quando era candidata al Senato, nel 2000. Suo marito Bill, ricorda il New York Times, estese l'uso della pena capitale quando era presidente, firmando nel 1994 una legge contro il crimine che ora è in parte criticata anche da Hillary, perché avrebbe provocato il sovrappopolamento delle carceri e costretto a pene dure e "inique" - per usare una parola pronunciata dal presidente Barack Obama - migliaia di persone colpevoli di reati non violenti.
I numeri
Gli Stati Uniti sono uno dei 76 paesi in tutto il mondo che pratica la pena di morte, l'unico "paese occidentale". Gli Stati federali che la applicano sono 37 su 50. Dal 1973 ad oggi negli Usa sono state emesse 7.254 condanne a morte: di queste solo 962 sono state eseguite, mentre 119 detenuti sono stati rilasciati perché innocenti quando erano ormai da anni nel "death row", il braccio della morte.
Per quanto riguarda i metodi di esecuzione, è prassi ormai utilizzare l’iniezione letale, prevista in 37 Stati su 38. Il secondo metodo più utilizzato è la sedia elettrica, in progressivo disuso rispetto ai secoli precedenti. Teoricamente, alcuni Stati prevedono l’impiccagione, la fucilazione e l’uccisione in una camera a gas, ma dal 1976 a oggi l’iniezione letale è stata usata nell’80% dei casi e la sedia elettrica per un altro 18%.
Sono state molte le polemiche riguardo i metodi: il nuovo cocktail dell'inizieno letale ha provocato molta sofferenza a un condannato in Oklahoma nell'aprile 2014. Alcuni stati hanno proposto il ritorno alla sedia elettrica o al plotone d'esecuzione, mentre il Presidente Barack Obama è intervenuto, dicendo che, pur essendo la pena di morte in apparenza appropriata per alcuni gravissimi delitti - occorre una seria riflessione sulla pena capitale e i suoi metodi, aprendo il dibattito su una possibile sospensione o abolizione.
Nel 2014 sono state registrate almeno 3.576 esecuzioni capitali in 22 Paesi, mentre nei primi sei mesi del 2015 sono state 2.229 in 17 Paesi: i paesi boia sono Cina e Iran. Negli Stati Uniti nel 2014 sono state portate a termine 33 esecuzioni.