MONDO
Ora tutti gli Stati del Paese dovranno adeguarsi
Corte Suprema Usa: le nozze gay sono un diritto costituzionale
Il sì votato 5 contro 4. Obama: grande passo verso l'uguaglianza
Questo significa che tutti gli Stati della federazione dovranno permettere a due persone dello stesso sesso di sposarsi e riconoscere i matrimoni omosessuali contratti in qualsiasi parte degli Usa.
"Oggi è un grande passo nella nostra marcia verso l'uguaglianza": è il primo commento con un tweet del presidente Usa, Barack Obama, alla sentenza.
In seguito, il presidente ha tenuto un breve discorso alla Casa Bianca: "Quella di oggi è una decisione della Corte suprema, ma è una conseguenza di molti atti di coraggio compiuti da persone che per decenni non hanno avuto paura di esprimersi, uscire allo scoperto e parlare ai loro genitori, che amano i loro figli a prescindere da tutto".
"Si tratta di gente - ha aggiunto - che ha dovuto sopportare il bullismo ma non si è arresa e ha creduto in se stessa, facendo poi lentamente capire a un Paese intero che l'amore è amore", ha detto ancora il presidente, concludendo: "Questi eroi sconosciuti dovrebbero essere molto orgogliosi, l'America dovrebbe essere orgogliosa".
Finora, la questione era stata lasciata in mano ai singoli Stati: 37 quelli che hanno deciso, nel corso degli anni, di legalizzare le nozze omosessuali (più il District of Columbia).
Il massimo tribunale statunitense aveva evitato sin qui di pronunciarsi sul diritto dei singoli Stati di vietare le nozze tra omosessuali, anche al momento di riconoscerle a livello federale, nel 2013, cancellando una parte fondamentale del Defense of Marriage Act, la legge firmata nel 1996 dall'allora presidente Bill Clinton, che definiva il matrimonio esclusivamente come l'unione tra un uomo e una donna. Grazie a quella decisione, a livello federale, le coppie omosessuali godono già degli stessi diritti di quelle eterosessuali.