MONDO
Campagna elettorale in una casa per pensionati a Bluffton, in South Carolina
Usa, Trump: "Approverò il waterboarding e sarà peggiore" perché "la tortura, credetemi, funziona..."
Secondo alcuni commentatori americani, Trump ha voluto esprimere un diretto sostegno all'uso della tortura
Roma
Donald Trump, il candidato alle primarie tra le file dei repubblicani per la corsa alla Casa Bianca, intervenendo a un evento elettorale in South Carolina, dove sabato prossimo si terranno le primarie del Gop, e rispondendo alla domanda di un moderatore ha detto che "assolutamente approverò il waterboarding, ma lo renderò peggiore" perché "la tortura, amici, funziona, credetemi, funziona..."
Il waterboarding è una tecnica di tortura che dà il senso di annegamento.
Trump non è nuovo a questi commenti. Già durante lo scorso dibattito repubblicano aveva sostenuto il suo sostegno al waterboarding in linea d'altronde con quanto affermato in autunno, quando disse che i sospetti terroristi si sarebbero comunque meritati una simile pratica.
Secondo alcuni commentatori americani Trump ha voluto esprimere un diretto sostegno al possibile uso della tortura come mai prima. "Mi hanno chiesto cosa volevo dire", ha detto il candidato repubblicano alla Casa Bianca, ricordando le sue affermazioni sul waterboarding nel corso di un precedente dibattito televisivo con la rete ABC, e così ha precisato: "Quello che ho detto è che nel Medio-Oriente stanno tagliando le nostre teste, ci vogliono uccidere, vogliono uccidere il nostro Paese, vogliono distruggere le nostre città...Non ditemi che non funziona. La tortura, amici, funziona, credetemi, funziona...".
Il waterboarding è una tecnica controversa. Durante l'amministrazione Bush, il dipartimento di Giustizia approvò dieci metodi con cui condurre interrogatori, proposti dalla Cia, tra cui lo stesso waterboarding. La tecnica secondo molti (e per lo stesso presidente Barack Obama) è una tortura. La Cia pose fine a quei metodi nel 2007. Un'inchiesta condotta dai senatori democratici nel 2014 rilevò come le tecniche usate negli interrogatori fossero brutali e inefficaci.
E lo stesso senatore repubblicano John McCain (vittima di torture in Vietnam) la settimana scorsa ha aspramente criticato Trump e il rivale Ted Cruz per il loro sostegno al waterboarding. Trump aveva scritto in un editoriale sul quotidiano "Usa Today" che il valore degli interrogatori "potenziati" doveva essere ridiscusso.
Il waterboarding è una tecnica di tortura che dà il senso di annegamento.
Trump non è nuovo a questi commenti. Già durante lo scorso dibattito repubblicano aveva sostenuto il suo sostegno al waterboarding in linea d'altronde con quanto affermato in autunno, quando disse che i sospetti terroristi si sarebbero comunque meritati una simile pratica.
Secondo alcuni commentatori americani Trump ha voluto esprimere un diretto sostegno al possibile uso della tortura come mai prima. "Mi hanno chiesto cosa volevo dire", ha detto il candidato repubblicano alla Casa Bianca, ricordando le sue affermazioni sul waterboarding nel corso di un precedente dibattito televisivo con la rete ABC, e così ha precisato: "Quello che ho detto è che nel Medio-Oriente stanno tagliando le nostre teste, ci vogliono uccidere, vogliono uccidere il nostro Paese, vogliono distruggere le nostre città...Non ditemi che non funziona. La tortura, amici, funziona, credetemi, funziona...".
Il waterboarding è una tecnica controversa. Durante l'amministrazione Bush, il dipartimento di Giustizia approvò dieci metodi con cui condurre interrogatori, proposti dalla Cia, tra cui lo stesso waterboarding. La tecnica secondo molti (e per lo stesso presidente Barack Obama) è una tortura. La Cia pose fine a quei metodi nel 2007. Un'inchiesta condotta dai senatori democratici nel 2014 rilevò come le tecniche usate negli interrogatori fossero brutali e inefficaci.
E lo stesso senatore repubblicano John McCain (vittima di torture in Vietnam) la settimana scorsa ha aspramente criticato Trump e il rivale Ted Cruz per il loro sostegno al waterboarding. Trump aveva scritto in un editoriale sul quotidiano "Usa Today" che il valore degli interrogatori "potenziati" doveva essere ridiscusso.