MONDO
Atti vandalici e scontri tra manifestanti e poliziotti
Usa, proteste contro l'insediamento di Donald Trump: a Washington 217 arresti
Proteste e rally anche in molte altre città americane a Dallas, da Chicago a Portland. Spari a Seattle, un ferito
La polizia della capitale ha arrestato complessivamente 217 persone per atti vandalici, compiuti a margine di cortei pacifici che hanno interessato tutta la città. Appena prima dell'inizio della parata, sono scoppiati tafferugli tra un gruppo di dimostranti armati di pietre, tra i quattrocento e i cinquecento, e la polizia in tenuta anti-sommossa, che ha risposto sparando gas lacrimogeni.
Mentre il corteo di Trump imboccava Pennsylvania Avenue nella parata verso la Casa Bianca, i manifestanti hanno incendiato hanno lussuosa limousine parcheggiata, dopo averne divelto i finestrini.
Gli uomini della Guardia Nazionale hanno indossato i caschi e i giubbotti antiproiettile, mentre i dimostranti hanno bloccato il traffico e incendiato i cassonetti, intonando cori come "Not my president" e "We resist President Trump" ("Non è il mio presidente" e "Resistiamo a Donald Trump").
E' stato il capo della polizia cittadina, Peter Newsham, a confermare i 217 arresti: le persone fermate passeranno la notte in cella per poi comparire di fronte a un giudice. "La nostra intenzione prima di questo evento era di non effettuare arresti, purtroppo ci hanno forzato la mano", ha dichiarato.
Richard Spencer, leader del cosiddetto "alt-right movement" (il movimento di estrema destra che ha appoggiato Trump alle presidenziali statunitensi), è stato invece colpito all'improvviso da un pugno mentre era intervistato dai giornalisti in strada. "Nessun grave danno", ha scritto Spencer su Twitter, "Riesco a incassare un pugno".
Mentre il 70enne Trump, i suoi sostenitori e i massimi dignitari si radunavano al National Mall per la cerimonia di giuramento, schiere di oppositori sono affluite verso la capitale. La maggior parte dei rumorosi manifestanti si sono rivelati pacifici. Ma avevano voglia di farsi ascoltare e hanno provato a posizionarsi in posizioni strategiche. Alcuni hanno srotolato striscioni con le scritte "Cerca di meritare questa carica", "Obama cares, Trump scares" (A Obama importa, Trump fa paura) e "Rendi l'America di nuovo sana".
Un altro gruppo ha esposto uno striscione gigante con la scritta "Shame" (Vergogna) all'esterno del Trump Hotel, proprio vicino al punto in cui il presidente è sceso un attimo dalla sua limousine per camminare sul percorso della parata.
Spari a Seattle, un ferito
Non solo a Washington, ma in molte città americane ieri si sono svolte manifestazioni contro l'insediamento di Donald Trump. Da New York, la città del tycoon diventato presidente dove già giovedì sera avevano manifestato 25mila persone, a Dallas, da Chicago a Portland, vi sono proteste e rally.
Violenze si sono registrate a Seattle dove sostenitori di Trump e dimostranti si sono scontrati di fronte all'auditorium della University of Washington dove ha tenuto una conferenza Milo Yiannopoulos, il direttore di Breitbart il sito estremista di destra che è stato strumentale alla vittoria di Trump e che è stato fondato da Stephen Bannon, ora principale stratega della Casa Bianca. La polizia ha reso noto che una persona è stata ferita in modo grave da un colpo di pistola sparato durante gli scontri.