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MONDO

Roma

Vatileaks 2, slitta il processo. Tra i testimoni anche il cardinale Parolin

Tra i testi al processo i cardinali Pietro Parolin, segretario di Stato, e Santos Abril y Castellò, presidente della Commissione Ior, richiesti dall'imputata Francesca Chaouqui. Decisione del tribunale nell'udienza di oggi, dedicata alle eccezioni preliminari Nuova udienza a data da destinarsi

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I cardinali Pietro Parolin, segretario di Stato, e Santos Abril y Castellò, presidente della Commissione Ior, richiesti dall'imputata Francesca Chaouqui, saranno tra i testi al processo Vatileaks 2. Lo ha deciso il tribunale nell'udienza di oggi, dedicata alle eccezioni preliminari. Disposta anche una perizia informatica. Nuova udienza a data da destinarsi. 

Il Tribunale Vaticano ha ammesso tutti i testimoni richiesti dalle difese. Chaouqui, oltre ai cardinali Parolin e Abril, l'elemosiniere mons. Konrad Krajewski, mons. Paolo Lojudice, Lucia Ercoli e padre Vittorio Trani. Nicola Maio ha citato mons. Alfredo Abbondi della Prefettura economica. Nuzzi porterà Paolo Mieli, Paolo Mondani e i librai Marco Bernardi e Paola Brazzale. Fittipaldi non porta testimoni.

 La Corte ha respinto le due eccezioni difensive di Francesca Immacolata Chaouqui, sia quella che contestava la competenza giurisdizionale del Tribunale vaticano, essendo a detta della difesa i presunti reati commessi in territorio italiano, sia quella con cui, sostenendo in base all'art. 22 dei Trattati Lateranensi il suo status di "rifugiata politica" in Italia, chiedeva ugualmente di essere giudicata da un Tribunale italiano. Il Tribunale ha detto no alla richiesta della difesa di mons. Vallejo Balda di effettuare una "perizia psicologica" sull'imputato, in quanto "non ammissibile" essendo tale esame non previsto dall'ordinamento. Ha ammesso invece l'acquisizione agli atti di una perizia psichiatrica cui si è sottoposto lo stesso mons. Vallejo, tuttora detenuto in cella in Vaticano, il cui referto è attualmente conservato nel suo appartamento.

Uscendo con la sua assistita dal Vaticano dopo l'udienza  Francesca Immacolata Chaouqui, ai cronisti che le chiedevano se si attendesse un gesto da Papa Francesco, ha risposto: "Non mi attendo nulla dal Pontefice e comunque qualsiasi gesto non è quello che voglio. Sono innocente e voglio essere dichiarata tale, non si graziano gli innocenti, ma si assolvono".  Laura Sgrò, avvocato della Chaouqui ha detto: "Siamo soddisfatte, sono state accolte le nostre istanze istruttorie. C'é stata l'ammissione delle liste dei testi e alcune perizie sono state ammesse". Il riferimento è al sì della Corte alla richiesta della difesa di effettuare una perizia informatica sulle conversazioni whatsapp, sms e email tra mons. Lucio Vallejo Balda e Francesca Chaouqui, poiché - sostiene la difesa - quelle agli atti risultano mancanti di parti. La perizia sarà eseguita da un perito d'ufficio con la presenza di uno di parte. Si terrà un'udienza a porte chiuse per decidere quali parti acquisire e sottoporre a perizia, in base alla rilevanza per il processo.
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