MONDO
La crisi venezuelana
Venezuela, Salvini: Maduro fuorilegge, elezioni libere il prima possibile
Il vicepremier leghista aveva detto: "Italia non sta facendo bella figura". Palazzo Chigi: "L'Italia appoggia il desiderio del popolo venezuelano di giungere nei tempi più rapidi a nuove elezioni libere"
"Capisco le sensibilità di tutti e apprezzo le doti di equilibrio del presidente Conte ma non si può negare che Maduro è un delinquente, è un fuorilegge, è un presidente abusivo che è scaduto e decaduto e la Costituzione venezuelana prevede che le elezioni vengano accompagnate dal presidente dell'Assemblea costituente", ha proseguito Salvini.
"Quindi non c'è nessuno che si è autoproclamato: c'è un presidente illegale che affama, tortura, massacra, e c'è una comunità che ha diritto di votare legalmente - ha proseguito Salvini - e io penso soprattutto al milione di italiani o discendenti di italiani, che aspetta di poter andare a lavorare,di poter andare in farmacia e trovare le medicine".
Un'affermazione che segue quella con cui il vicepremier leghista aveva criticato la posizione dell'esecutivo di cui fa parte, in particolare quella dei suoi alleati pentastellati che non riconoscono l'autoproclamazione di Guaidò e tengono il punto sulla presidenza di Maduro: "Non stiamo facendo una bella figura - aveva detto Salvini - finito il mandato di Maduro, dittatore rosso ,entra in carica il presidente della Camera, Guaidò".
Fiano, Pd: Salvini voti nostra mozione
"Se 'Maduro è un fuorilegge', allora si metta al voto in Aula la mozione Pd per riconoscere Guaidò". Così Emanuele Fiano su Twitter su quanto scritto dal ministro dell'Interno. "Come mai non ci permettete di votare subito la nostra mozione sulla situazione in Venezuela? Se fai una telefonata al Presidente Roberto Fico, noi fra un'oretta abbiamo la Capigruppo e li la Lega può dare subito parere favorevole a questa discussione. Vediamo".
L'Italia non riconosce ancora Guaidò come presidente ad interim del Paese ma 'parteciperà attivamente ai lavori del gruppo di Contatto internazionale'. Sono 21 i Paesi Ue su 28 ad aver riconosciuto Guaidò. Anche la Bulgaria e Malta lo hanno fatto, unendosi così agli altri 19 Paesi. "Riteniamo che Juan Guaidò, presidente dell'Assemblea nazionale, in qualità di presidente a interim del Venezuela, organizzerà elezioni presidenziali libere, giuste e democratiche secondo la Costituzione", si legge in una dichiarazione del ministero degli Esteri bulgaro.
Malta "prende atto che Nicolas Maduro ha scelto di non mettere in moto il processo elettorale. Successivamente, e in conformità con le disposizioni della Costituzione venezuelana, la Repubblica di Malta si unisce agli Stati membri dell'Unione europea nel riconoscere e sostenere Juan Guaido'", ha dichiarato il governo di La Valletta in una nota.
Sulla vicenda è giunto l'appello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ieri in mattinata aveva chiesto che l'Italia assumesse, con "senso di responsabilità e chiarezza", una "linea condivisa con tutti gli alleati e i partner europei". "Non ci può essere incertezza né esitazione nella scelta tra la volontà popolare e la richiesta di autentica democrazia da un lato, e dall'altro la violenza della forza", ha scandito il capo dello Stato.
In serata, Palazzo Chigi ha fatto sapere in una nota che "l'Italia appoggia il desiderio del popolo venezuelano di giungere nei tempi più rapidi a nuove elezioni presidenziali libere e trasparenti, attraverso un percorso pacifico e democratico, nel rispetto del principio di autodeterminazione". E si sottolinea che Roma "parteciperà attivamente ai lavori del gruppo di Contatto internazionale". Nella nota si parla anche dell'urgenza di "intervenire subito per alleviare le sofferenze materiali della popolazione e per consentire l'immediato accesso agli aiuti umanitari".
L'Ambasciatore in Italia: in 20 anni ci sono stati almeno dieci Guaidò
"C’è l’alternativa che lui lasci il governo, me ce ne dovrebbero essere altre. Per esempio che ci siano nuove elezioni per il Parlamento". Questa la risposta di Julian Isaias Rodriguez Diaz, Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela in Italia, sulle possibilità che Maduro lasci il governo per favorire la soluzione della crisi venezuelana. “Adesso non voglio entrare nel merito di Guaidò in questo senso. Ma in Venezuela in vent’anni ci sono stati almeno dieci Guaidò. Ecco questo è l’ultimo. O forse il penultimo Guaidò”.
“L’Europa ha un’ottica del mondo, l’America ha un’altra ottica di vedere il mondo. Anche nella stessa letteratura possiamo trovare dei racconti come per esempio Cent’anni di solitudine di Garcia Marquez. Ecco in questi Cento anni di solitudine c’è la magia. Sicuramente l’Europa segue una logica, segue una ragione, però non capisce la magia un po’ dell’America latina”. “Direi che siamo un governo che cerca una società più giusta. Però che non è identificata con un’ideologia, con un progetto determinato. E’ molto comune parlare in America latina del socialismo, del capitalismo. Ci etichettano, proprio. Ed è molto facile etichettarci. Soprattutto da parte dei mass media”.
Anche la Bulgaria e Malta hanno riconosciuto Juan Guaido' presidente a interim del Venezuela, unendosi cosi' ai 19 Paesi che l'avevano fatto ieri. "Riteniamo che Juan Guaido', presidente dell'Assemblea nazionale, in qualita' di presidente a interim del Venezuela, organizzera' elezioni presidenziali libere, giuste e democratiche secondo la Costituzione", si legge in una dichiarazione del ministero degli Esteri bulgaro. Il presidente, Rumen Radev, aveva invitato ieri a "astenersi da qualsiasi riconoscimento per evitare l'escalation nel Paese". Malta "prende atto che Nicola's Maduro ha scelto di non mettere in moto il processo elettorale. Successivamente, e in conformita' con le disposizioni della Costituzione venezuelana, la Repubblica di Malta si unisce agli Stati membri dell'Unione europea nel riconoscere e sostenere Juan Guaido'", ha dichiarato il governo di La Valletta in una nota.