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ECONOMIA

A Milano il vertice Ue sull'occupazione

Lavoro, Merkel: “Dall’Italia passi importanti”. Renzi: "Terremo il rapporto deficit-pil al 2.9%"

Intanto Renzi commenta la bagarre in Aula sul Jobs Act: "Da una parte dell'opposizione sceneggiata irrispettosa". Poi il premier afferma: "Nella legge di Stabilità, che sarà approvata il 15 ottobre, fisseremo il rapporto deficit-Pil al 2,9%"

Vertice Ue sul lavoro (AP)
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Milano “L'Italia sta adottando iniziative molto importanti per combattere la disoccupazione". Lo ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel, nel corso della conferenza stampa che ha chiuso a Milano il vertice europeo di alto livello sull'occupazione. La cancelliera ha poi aggiunto: "La disoccupazione rimane un grosso problema ancora in Europa, ma abbiamo gettato basi per costruire qualcosa, per cambiare le cose. Le riforme strutturali ci sono in alcuni Paesi, in Italia c'è il Jobs Act in discussione al Senato e con questo l'Italia ha adottato un'iniziativa molto importante. La disoccupazione giovanile è un fatto drammatico - ha proseguito - bisognare dare speranza e prospettive ai giovani".
 
Van Rompuy e Barroso esprimono apprezamento sulle riforme italiane 
Parole di apprezzamento sull’Italia giungono anche dal presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy: "Vorrei lodare il premier Renzi per le riforme che ha iniziato e lanciato” ha detto. Sulla stessa linea il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso: sulle riforme "Renzi sta andando nella giusta direzione". Barroso ha inoltre definito il Jobs Act "una riforma importante che può avere grande impatto sulla competitività dell'economia italiana”.
 
Le parole di Renzi sulla bagarre in Aula

Dal canto suo, il presidente del Consiglio, ha dichiarato:  "Del Jobs act si sta parlando al Senato, parlando si fa per dire visto che le reazioni di una parte delle opposizioni sono più sceneggiate che politica". Questo il commento del premier a proposito della bagarre in Aula. Renzi ha parlato di "mancanza di rispetto. Legittimo il disaccordo ma ci vuole correttezza parlamentare che prevede che si creino le condizioni di votare".

"Italia credibile se fa riforme promesse da 30 anni"
In precedenza il premier aveva dichiarato: "L'Italia sarà credibile nella sua volontà di fare le riforme solo se porterà a casa tutte le riforme che ha promesso da trent'anni e messo in cantiere concreto negli ultimi sei mesi". Renzi aveva anche affermato che "chi vuole cambiare il mondo e ha paura di guardarsi allo specchio non è credibile".

"Un'Europa che pensa solo ai vincoli è arida"
Dal presidente del Consiglio poi un monito chiaro: "Un'azienda che non investe è finita. Un Paese che non cambia è morto. Un'Europa che pensa solo ai vincoli è arida". "Senza crescita - aveva aggiunto - non c'è lavoro, senza lavoro non c'è dignità, senza dignità non c'è Europa. Tornare a porre l'attenzione sulla crescita significa chiedere all'Europa di tornare ad essere se stessa". 

“L’Italia rispetterà il vincolo del 3%”
Durante la conferenza stampa, Matteo Renzi ha poi fatto sapere che l'Italia rispetterà il vincolo del 3% per una questione di "credibilità" pur considerandolo antiquato. Ma assicura di rispettare la decisione di chi intende fare una scelta diversa e, seduto accanto ad Angela Merkel ricorda che, pur con un altro governo, "dieci anni fa la Germania superò il 3%. Il premier ha quindi confermato: "Nella legge di Stabilità, che sarà approvata il 15 ottobre, fisseremo il rapporto deficit-Pil al 2,9%". 

Hollande: “Rispettiamo impegni ma con flessibilità”
Nel corso della conferenza stampa al termine del vertice è intervenuto anche il presidente francese Francois Hollande secondo cui il lavoro è la più grande sfida per l'Europa: "se non riusciamo a vincerla il popolo abbandonerà l'Europa” ha detto. Il capo dell’Eliseo è stato evasivo sul nodo dei conti pubblici. "Sul tema avremo riunioni a livello europeo a fine ottobre. La Francia - ha detto - farà in modo di rispettare tutti gli impegni presi". Ma subito dopo ha aggiunto che Parigi intende "avvalersi di tutte le flessibilità previste" dai trattati europei. E se da un lato Hollande ha affermato che il piano di bilancio approntato "prevede 21 miliardi di euro di risparmi nel 2015", dall'altro ha immediatamente puntualizzato che "useremo parte di queste somme per finanziare la riduzione delle tasse sul lavoro". Piu' in generale "dobbiamo fare delle scelte in un contesto piu' difficile", ha aggiunto. Hollande ha poi riferito che in Francia "guardiamo con molto interesse quel che fa l'Italia" su conti e riforme, così come "l'Italia guarda cosa fa la Francia con molto affetto".
 
Schulz: 300 miliardi per economia Ue di Juncker non restino su carta
Riguardo al tema centrale del vertice, il lavoro, anche il presidente del Parlamento Ue, Martin Schulz, ha lanciato l’allarme sulla disoccupazione giovanile: "Abbiamo fatto molto come Parlamento Europeo per mettere a disposizione i mezzi finanziari iscritti a bilancio per rilanciare l'occupazione giovanile. Sei miliardi sborsati nel 2014 e 2015 per progetti reali come la garanzia giovani. E questo non basta" ha detto.
"Non sempre gli strumenti sono usati in modo adeguato, dobbiamo fare di più - ha proseguito Schulz - Il programma di Juncker è stato da noi apprezzato, ma bisogna vedere come i fondi sono attivati. Bisognerebbe investire di più per stimolare la ripresa economica. Si può fare in modo che questi 300 miliardi che Juncker vuole immettere nell'economia non siano solo sulla carta. Dobbiamo fare qualcosa per usare meglio questi fondi e sicuramente riusciremo a favorire la ripresa".
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