ECONOMIA
Hollande: basta austerity. Merkel: "L'Italia sta facendo un passo importante"
Vertice Ue su occupazione. Renzi: "Europa torni a essere se stessa con attenzione a crescita"
Così il premier nel suo intervento alla conferenza di Milano. Al centro lavoro, crescita e garanzia giovani. Il presidente dell'Europarlamento Schulz: "Governo italiano fantastico, sta facendo il massimo per mobilitare gli investimenti"
Milano
"Se trasformiamo l'Europa in una commissione che fa gli esami e fa le pulci ai Paesi membri, ai governi liberamente eletti, forse stiamo rispettando le regole della burocrazia, ma certo stiamo uccidendo la speranza della politica. Perché se Europa diventa solo luogo non più di ideali ma di controlli, solo controlli, questo è paradossalmente il più grande regalo che possiamo fare alla antipolitica". E' il messaggio che Renzi ha voluto portare oggi ai rappresentanti europei riuniti a Milano per la conferenza sull'occupazione. Nella 'contesa' tra Francia e Germania sul rigore (le parole di Renzi non sono casuali, ndr) il premier italiano aveva, infatti, pochi giorni fa preso con nettezza le parti del governo francese di Manuel Valls, con cui ha costruito una solida alleanza 'socialista' per la crescita e contro l'austerity in Ue. Lo stesso presidente Hollande, arrivando al summit, ha dichiarato che la "crescita e la creazione di posti di lavoro sono la priorità di tutti gli europei"e che "tutti siamo coinvolti". Ma anche che occore "insistere con il piano di investimenti europeo" e "regolare meglio il ritmo delle politiche di bilancio". Un messaggio forte e chiaro, quindi, quello con cui Renzi ha voluto aprire i lavori di Milano. Non solo occupazione e crescita, ma anche rispetto. Rispetto tra gli Stati membri e un 'no' deciso a un' Europa dei controlli e che fa le pulci ai governi eletti liberamente. Renzi, comunque, mira a ottenere il voto di fiducia del Senato sul Jobs act, definito dal presidente della Commissione europea uscente Barroso "importante e di grande impatto sulla competitività dell'economia italiana". E proprio sul Jobs act, oggi in Senato, sono infuriate le polemiche con tanto di sospensione dei lavori e bagarre in Aula da parte del M5S. Previsto in serata, verso le 23, il voto di fiducia. "Al Senato - ha detto stamane Renzi a margine di una visita alla squadra femminile di pallavolo ad Assago - porteremo a casa il risultato oggi, nelle prossime settimane, nei prossimi mesi. Non molliamo di un centimetro e con tenacia e determinazione raggiungiamo l'obiettivo".
Il tema della crescita
"L'Europa - ha detto il presidente del Consiglio - deve tornare a essere se stessa ponendo l'attenzione sulla crescita perchè senza crescita non c'è lavoro, senza lavoro non c'è dignità, senza dignità non c'è Europa. Tornare dunque a porre l'attenzione sulla crescita significa chiedere all'Europa - ha evidenziato - di tornare a essere se stessa". Tradotto per i lader Ue: noi le riforme le facciamo, ma meno rigore.
Merkel: Italia sta facendo passo importante
Sulla riforma del mercato del lavoro italiana è intervenuta durante il summit la cancelliera Angela Merkel, che ha preso la parola dopo Renzi: "Sul fronte dell'occupazione - ha detto il capo di governo tedesco - si devono eliminare le barriere presenti nel mercato del lavoro. "L'Italia - ha aggiunto- sta cercando di fare questo con il Jobs Act e dunque sta facendo un passo importante da questo punto di vista".
Schulz: "Governo italiano fantastico"
A una settimana dallo scontro sullo sforamento del 3% della Francia, proprio a Milano si incontrano quindi Francois Hollande - che arrivato al summit ha detto che "la crescita è la priorità di tutti" - e Angela Merkel. Con loro Renzi dovrebbe tenere al termine del vertice una conferenza stampa, insieme a Josè Manuel Barroso, Herman Van Rompuy e Martin Schulz. E proprio il presidente del Parlamento europeo ha avuto parole più che positive nei confronti dell'esecutivo italiano he ha definito 'fantastico', che 'sta facendo il massimo per mobilitare gli investimenti'. Durante il vertice Barroso ha twittato: "Il bilancio di 1.000 miliardi di euro dell'Unione europea è uno strumento per investire nella crescita, nei posti di lavoro e nella competitività. Ora dobbiamo realizzare ciò sui cui si è raggiunto un accordo".
Il focus su garanzia giovani
La conferenza, che non si concluderà però con un documento formale, è in realtà tutta centrata sul lavoro, con un focus sulla 'garanzia giovani', su cui si soffermeranno i ministri. Ma il leader italiano lo dice chiaro e tondo che non si può discutere a comparti stagni, rinviando al Consiglio europeo del 22 e 23 ottobre il tema della crescita. Perché "non c'è crescita senza occupazione, non c'è occupazione se non torna la crescita". Con il primo ministro australiano Tom Abbott concorda che su crescita e lavoro anche il G20 in Australia di novembre dovrà lanciare un "forte messaggio". Per risalire la china del "milione di posti lavoro" persi con la crisi, si deve anche poter utilizzare gli "strumenti di finanza per la crescita (finance for growth)" studiati dal ministro Pier Carlo Padoan, afferma. Di sicuro occorrono investimenti, non bastano le riforme, dovrebbe ribadire, chiamando in causa l'assente Jean Claude Juncker. Da lui rivendica di aver ottenuto ("Dicendo 'o fai così o non ti votiamo') l'impegno a un piano da 300 miliardi. Ma resta ancora da definire da dove arriveranno le risorse. A rendere solido il discorso del premier italiano e fare da perno al suo ragionamento, ci sarà dunque il Jobs act. Per questo il premier ha imposto una stretta finale al Senato con maxiemendamento e fiducia: mentre è a Milano vuole che la riforma si concretizzi con il voto di Palazzo Madama. Dal governo ostentano tranquillità, anche sulla tenuta del Pd, ma l'indicazione a sottosegretari e vertici dei gruppi parlamentari è di tenere domani gli occhi ben aperti per evitare brutte sorprese. Anche perché alla vigilia la mancanza a ripetizione del numero legale in Aula è un'avvisaglia non positiva, così come - si paventa in ambienti della maggioranza - il ritardo nella bollinatura dell'emendamento da parte della Ragioneria dello Stato. "Non temo agguati, ove vi fossero li affronteremo", taglia corto Renzi. E aggiunge, quasi con un tono di sfida ai partner europei: "Il posizionamento" con cui l'Italia si presenterà al loro cospetto"è straordinario per il programma di riforme strutturali, il più ambizioso che il nostro Paese abbia mai avuto e tra i più ambiziosi anche in Ue, per complessità e velocità".
Il tema della crescita
"L'Europa - ha detto il presidente del Consiglio - deve tornare a essere se stessa ponendo l'attenzione sulla crescita perchè senza crescita non c'è lavoro, senza lavoro non c'è dignità, senza dignità non c'è Europa. Tornare dunque a porre l'attenzione sulla crescita significa chiedere all'Europa - ha evidenziato - di tornare a essere se stessa". Tradotto per i lader Ue: noi le riforme le facciamo, ma meno rigore.
Merkel: Italia sta facendo passo importante
Sulla riforma del mercato del lavoro italiana è intervenuta durante il summit la cancelliera Angela Merkel, che ha preso la parola dopo Renzi: "Sul fronte dell'occupazione - ha detto il capo di governo tedesco - si devono eliminare le barriere presenti nel mercato del lavoro. "L'Italia - ha aggiunto- sta cercando di fare questo con il Jobs Act e dunque sta facendo un passo importante da questo punto di vista".
Schulz: "Governo italiano fantastico"
A una settimana dallo scontro sullo sforamento del 3% della Francia, proprio a Milano si incontrano quindi Francois Hollande - che arrivato al summit ha detto che "la crescita è la priorità di tutti" - e Angela Merkel. Con loro Renzi dovrebbe tenere al termine del vertice una conferenza stampa, insieme a Josè Manuel Barroso, Herman Van Rompuy e Martin Schulz. E proprio il presidente del Parlamento europeo ha avuto parole più che positive nei confronti dell'esecutivo italiano he ha definito 'fantastico', che 'sta facendo il massimo per mobilitare gli investimenti'. Durante il vertice Barroso ha twittato: "Il bilancio di 1.000 miliardi di euro dell'Unione europea è uno strumento per investire nella crescita, nei posti di lavoro e nella competitività. Ora dobbiamo realizzare ciò sui cui si è raggiunto un accordo".
The #EU's 1 trillion budget is an instrument to invest in #growth, #jobs & #competitiveness. Now we have to deliver what we agreed
— José Manuel Barroso (@BarrosoEU) 8 Ottobre 2014
Il focus su garanzia giovani
La conferenza, che non si concluderà però con un documento formale, è in realtà tutta centrata sul lavoro, con un focus sulla 'garanzia giovani', su cui si soffermeranno i ministri. Ma il leader italiano lo dice chiaro e tondo che non si può discutere a comparti stagni, rinviando al Consiglio europeo del 22 e 23 ottobre il tema della crescita. Perché "non c'è crescita senza occupazione, non c'è occupazione se non torna la crescita". Con il primo ministro australiano Tom Abbott concorda che su crescita e lavoro anche il G20 in Australia di novembre dovrà lanciare un "forte messaggio". Per risalire la china del "milione di posti lavoro" persi con la crisi, si deve anche poter utilizzare gli "strumenti di finanza per la crescita (finance for growth)" studiati dal ministro Pier Carlo Padoan, afferma. Di sicuro occorrono investimenti, non bastano le riforme, dovrebbe ribadire, chiamando in causa l'assente Jean Claude Juncker. Da lui rivendica di aver ottenuto ("Dicendo 'o fai così o non ti votiamo') l'impegno a un piano da 300 miliardi. Ma resta ancora da definire da dove arriveranno le risorse. A rendere solido il discorso del premier italiano e fare da perno al suo ragionamento, ci sarà dunque il Jobs act. Per questo il premier ha imposto una stretta finale al Senato con maxiemendamento e fiducia: mentre è a Milano vuole che la riforma si concretizzi con il voto di Palazzo Madama. Dal governo ostentano tranquillità, anche sulla tenuta del Pd, ma l'indicazione a sottosegretari e vertici dei gruppi parlamentari è di tenere domani gli occhi ben aperti per evitare brutte sorprese. Anche perché alla vigilia la mancanza a ripetizione del numero legale in Aula è un'avvisaglia non positiva, così come - si paventa in ambienti della maggioranza - il ritardo nella bollinatura dell'emendamento da parte della Ragioneria dello Stato. "Non temo agguati, ove vi fossero li affronteremo", taglia corto Renzi. E aggiunge, quasi con un tono di sfida ai partner europei: "Il posizionamento" con cui l'Italia si presenterà al loro cospetto"è straordinario per il programma di riforme strutturali, il più ambizioso che il nostro Paese abbia mai avuto e tra i più ambiziosi anche in Ue, per complessità e velocità".