Bruxelles
Emergenza migranti, vertice Ue-Balcani. Bulgaria: "Non c'è accordo". Tusk: "Situazione grave"
In discussione un documento di 16 azioni proposto dalla Commissione Ue. Orban: "L'Unione Europea deve difendere le coste della Grecia". Mogherini: in gioco coerenza Ue
Accordo in salita a Bruxelles, in occasione del vertice Ue-Balcani volto
a definire una linea comune per gestire il flusso dei migranti. All'ordine del giorno un piano in 16 punti proposto dalla Commissione Europea.
All'incontro a Bruxelles hanno partecipato i leader di Paesi non membri dell'Ue, quali Macedonia e Serbia, insieme a quelli di otto Paesi europei: Austria, Bulgaria, Croazia, Germania, Grecia, Ungheria, Romania e Slovenia.
A testimonianza di un clima teso, il premier ungherese, Viktor Orban, ha chiesto di seguire il "buon esempio" di Budapest e chiudere le frontiere, mentre c'è stato un reciproco scambio di accuse tra Croazia e Slovenia.
La Grecia, divenuta l'anello debole della frontiera esterna in cui arrivano centinaia di migranti ogni giorno, non ha accettato di finire sul banco degli imputati e ha puntato il dito sulla Turchia e sulla Commissione Ue che non l'ha invitata al summit.
Fra i temi in discussione, le modalità di coordinamento per trasferire i migranti da una frontiera all'altra e per la loro registrazione, il numero di guardie Frontex e le risorse finanziarie per controllare le frontiere esterne.
Merkel: "Occorrono misure straordinarie"
La situazione "straordinaria" della crisi dei rifugiati che percorrono la via balcanica "richiede misure straordinarie", ha detto la Cancelliera tedesca Angela Merkel. Fra queste una giusta "divisione dei profughi" fra i Paesi della regione, la "protezione dei confini esterni" attraverso l'istituzione degli hotspot per registrare i richiedenti asilo in Grecia e il trattamento umano dei profughi, che è "la nostra prima priorità".
La Bulgaria: "Non c'è accordo"
"Non c'è accordo sul documento" di 16 azioni proposto dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker sui migranti, aveva detto il premier bulgaro Boyko Borissov, che si era detto "preoccupato" già prima dell'inizio del vertice tra l'Ue e i Paesi dei Balcani.
L'Ungheria: "Chiudere i confini"
Il premier ungherese Viktor Orban, ha chiesto di seguire il "buon esempio" di Budapest e chiudere i confini. "Spero che con oggi si metta fine alla politica dei confini aperti e degli inviti, che sono contro le regole di Schengen", ha detto Orban. Che poi aggiunto: "Non rientra nel mio stipendio dare consigli agli altri leader, ma il primo dei miei suggerimenti è, se la Grecia non è in grado di difendere le sue frontiere, di andare là a difenderle noi. L'ho già detto molte volte, ma nessuno ci ha ascoltato".
La Slovenia: "L'Ue rischia di sgretolarsi"
L'Unione europea "inizierà a sgretolarsi" se non adotterà nelle prossime settimane azioni concrete per gestire il flusso dei migranti. Così il premier sloveno, Miro Cerar, il cui piccolo Paese ha visto transitare 60.000 migranti in 10 giorni.
Il Presidente Parlamento Ue Schultz: "Nessun muro impedirà ai profughi di fuggire"
"Questo passaggio di rifugiati da un Paese ad un altro senza coordinazione e controllo danneggia solo i rifugiati". È l'allarme lanciato dal presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. "Nessuna recinzione, nessun muro impedirà ai profughi di fuggire", ha ricordato Schulz facendo appello alla buona volontà dei Paesi per trovare una soluzione condivisa.
Il Presidente del Consiglio Ue Tusk: "La situazione è grave"
"Nonostante vi siano elezioni importanti in Polonia, io ho deciso di essere qui perché la situazione è grave e richiede le mia presenza. Gli amici dei Balcani sono sotto pressione e bisogna aiutarli". Così il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. "Era necessario portare tutti intorno a un tavolo per instaurare un dialogo perché non ci fossero incomprensioni e tensioni nella regione", ha aggiunto Tusk, ribadendo che "la priorità è difendere i nostri confini esterni perché si sta sviluppando un'emergenza dagli sviluppi drammatici".
Mogherini: "In gioco coerenza Ue"
"Il nodo reale del vertice è la nostra capacità di risposta interna" alla gestione "delle frontiere interne ed esterne" dell'Unione europea. È una questione di responsabilità e di solidarietà da parte di tutti gli attori per dare una risposta a una crisi che non scomparirà in breve tempo". Così l'Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri Federica Mogherini.
Serbia: "Pronti a prendere 3mila rifugiati"
"Non sono sicuro arriveremo a una conclusione, ma almeno ci siamo parlati per la prima volta e almeno permetterà di prendere azioni congiunte in futuro" il commento del premier serbo Alexander Vucic prima del summit. Sulle quote dichiara: "Se la Slovenia ne prende 2mila, noi siamo pronti a prendere 3mila rifugiati in base al numero della nostra popolazione".
Working dinner starting now. Leaders' meeting #refugee flows along the #WesternBalkansRoute pic.twitter.com/9d8h7fX0WH
— Mina Andreeva (@Mina_Andreeva) October 25, 2015
Ancora morti in mare
In mare intanto si continua a morire. Una donna e due bambini di 2 e 7 anni sono annegati nelle acque davanti all'isola di Lesbo dopo il naufragio del barcone che li trasportava: altri 7 migranti risultano dispersi. Il giorno precedente sera i cadaveri di 40 migranti sono stati ritrovati sulle coste libiche. Anche qui, almeno altri 30 profughi che si trovavano sul barcone affondato risultano dispersi.